Far Cry 3
La giungla della follia.
Il ritorno di un nome importante come quello di Far Cry non può che far scattare in tutti i fan dei vecchi episodi (in particolar modo del primo) un moto di piacevole nostalgia. Con Far Cry 2 Ubisoft cercò di cambiare le carte in tavola offrendoci un'ambientazione estremamente diversa da quella che avevamo imparato a conoscere (e apprezzare) nel primissimo capitolo.
Qualche anno fa, infatti, cercando di far leva sulle capacità di calcolo dell'attuale generazione di console, la casa francese ci lanciò nel ben mezzo di un'Africa polverosa e ostile, dove tra una sparatoria e un lungo viaggio in macchina dovevamo vedercela con i sintomi della malaria e con mercenari privi di scrupoli.
Questa volta, dopo aver valutato attentamente gli errori del passato, Ubisoft sembra proprio aver deciso di fare un passo indietro per trovare un'ambientazione più equilibrata, capace di concentrare in uno spazio più circoscritto la giusta varietà in termini di paesaggi e situazioni.
Quale luogo al mondo potrebbe essere più adatto a un simile scopo di una lussureggiante isola tropicale? A quanto pare l'anno prossimo i viaggi in ambientazioni simili saranno all'ordine del giorno, visto che tra Far Cry 3, Tomb Raider e Dead Island potremo percorrere chilometri e chilometri inoltrandoci all'interno di veri e propri paradisi terrestri.
Peccato che in nessuna delle tre situazioni appena citate avremo il tempo e la possibilità di goderci il panorama. Far Cry 3, in particolare, sembrerebbe proprio voler puntare tutto sull'azione sfrenata e su una narrazione comunque ben studiata, incentrata su un concetto tanto semplice quanto misterioso: la pazzia.
Una pazzia che, misteriosamente, prima o poi colpisce tutti gli abitanti dell'isola su cui il protagonista, Jason Brody, ha la sfortuna di naufragare senza rimetterci le penne, solo per finire nelle grinfie di un gruppo di uomini senza scrupoli...e privi di un qualsiasi barlume di sanità mentale.
Quanto è stato mostrato fino a questo momento ha fatto già emergere la struttura non lineare tanto cara alla serie e, soprattutto, una recitazione dei personaggi inseriti nell'intreccio narrativo davvero eccezionale.