Skip to main content

Fist of the North Star: Ken's Rage 2 - review

Un'altra delusione per i seguaci di Hokuto.

Ci risiamo. Ancora una volta ci troviamo a parlare di un gioco dedicato all'opera di Buronson e di Tetsuo Hara, quel leggendario Hokuto No Ken che tanti bambini avrebbe dovuto trascinare, a detta degli studiosi, verso la criminalità (organizzata e non) e la violenza indiscriminata.

E lo facciamo con calma, seduti davanti a un monitor, magari sorseggiando una tazza di tè caldo (vi aspettiamo nei commenti per gli inevitabili flame). In passato i giochi dedicati a questa celebre saga erano all'ordine del giorno, a partire dall'indimenticabile Last Battle per Mega Drive, fino ad arrivare alla lunghissima serie di discutibili giochi di combattimento per Super Nintendo.

Quantità, però, non è sinonimo di qualità, tanto che i fan del successore della scuola di Hokuto dovettero attendere l'era della prima PlayStation per mettere le mani su qualcosa di davvero memorabile. Dopo l'ottima parentesi PSone e un gradito picchiaduro 2D a incontri sviluppato per le sale giochi da SEGA Sammy (e poi convertito su PS2), però, la situazione dei videogiochi ispirati a Ken il Guerriero si è raffreddata in modo drammatico.

Per veder tornare Kenshiro sulle nostre console, infatti, abbiamo dovuto aspettare il tentativo Tecmo Koei di trasformare Hokuto No Ken nell'ennesimo esemplare del genere Musou. Nonostante il primo Ken's Rage non abbia registrato risultati degni di nota, la qualità della licenza ha convinto il publisher a provarci di nuovo, commissionando al team Omega Force la versione 2.0 del picchiaduro a scorrimento tutto muscoli e tecniche segrete.

Il sistema di potenziamento dei personaggi è piuttosto basilare e solo alla lunga garantisce qualche effetto sui combattenti.

Dopo mesi di presentazioni, filmati, demo e selvagge campagne marketing, Fist of the North Star: Ken's Rage 2 arriva finalmente nei negozi, pronto a ripetere la storica frase "sei già morto" ai giocatori che decideranno di dargli fiducia.

"Questo titolo Tecmo Koei aggiunge una generosa manciata di difetti a una struttura già traballante in origine"

Ma alla fine, la fiducia, la meriterà davvero? Purtroppo siamo costretti a mettervi di fronte all'ennesima delusione, visto che pur aggiustando il tiro su alcuni aspetti negativi del precedente episodio, questo titolo Tecmo Koei aggiunge una generosa manciata di difetti a una struttura già traballante in origine.

Partiamo da un presupposto ben preciso: sviluppare un gioco ispirato a un anime senza sfruttare in alcun modo le illustrazioni, la colonna sonora e le sequenze animate originali, è un vero e proprio delitto.

Sotto questo punto di vista Fist of the North Star: Ken's Rage 2, pur riproponendo la storia originale di Hokuto no Ken in modo ben più accurato del precedente episodio (attraverso la Modalità Leggenda), lo fa affidandosi a espedienti mai davvero convincenti come le sequenze narrative realizzate con il (grezzo) motore di gioco, gli storyboard che simulano le pagine di un fumetto con gli slavati modelli poligonali o i dialoghi che coinvolgono i legnosi personaggi secondari.

Fin troppo spesso la telecamera si esibisce in tecniche segrete utili a ostacolare la visuale del giocatore.

Tutto questo è accompagnato da una colonna sonora hard rock che non ha nulla a che vedere con quella che i fan di Kenshiro hanno ascoltato centinaia di volte seguendo l'anime originale. Non vedete l'ora di assistere alla distruzione della maglietta di Ken mentre in sottofondo parte l'inconfondibile e galvanizzante riff con la chitarra? In Fist of the North Star: Ken's Rage 2, purtroppo, non accadrà mai. Vi piacerebbe vedere le tavole originali di Tetsuo Hara integrate nel gameplay come nei giochi dedicati a JoJo? Scordatevelo.

"Rispetto al primo Ken's Rage i miglioramenti più evidenti riguardano i ritmi dell'azione e la fluidità generale"

Sviluppando Fist of the North Star: Ken's Rage 2 sembra quasi che Tecmo Koei e Omega Force abbiano fatto di tutto per deludere i fan, almeno sotto il punto di vista della realizzazione tecnico-artistica. Dopo aver visto i giochi ispirati ai manga e agli anime sviluppati dai ragazzi di CyberConnect2, francamente, è difficile accettare un titolo artisticamente povero come questo.

Sul fronte del gameplay, fortunatamente, la situazione è leggermente più rosea. Rispetto al primo Ken's Rage i miglioramenti più evidenti riguardano i ritmi dell'azione e la fluidità generale, grazie all'implementazione dei 60 fps (mai stabili come dovrebbero) e a un aumento della velocità di movimento dei vari personaggi.

Mentre Kenshiro, in Ken's Rage, sembrava quasi un carro armato a causa delle movenze lente e pesanti, in questo nuovo episodio risulta finalmente più dinamico, muovendosi tra le orde di avversari con maggiore scioltezza. Tutto questo è stato reso possibile anche grazie al sacrificio del tasto del salto in favore di quello dello scatto, che permette di accorciare in un batter d'occhio le distanze dai propri bersagli.

Salvo rari casi, al di là della caratterizzazione grafica i personaggi propongono lo stesso identico gameplay.

Anche il concatenamento degli attacchi veloci e potenti risulta ora più fluido, permettendo di esibirsi in combo discretamente lunghe e spettacolari, ma non altrettanto varie. Lo scarso numero di attacchi per ogni personaggio, infatti, costringe ad affidarsi sempre alle solite sequenze di colpi durante le interminabili missioni della Modalità Leggenda o della Modalità Sogno, a discapito della varietà d'azione e, di conseguenza, del divertimento.

"Le ambientazioni in cui si combatte si rivelano essere decisamente poco varie"

Gran parte del lavoro degli sviluppatori in questo secondo Ken's Rage è stato indirizzato verso la realizzazione di numerosi personaggi giocabili appartenenti all'universo di Hokuto no Ken. Se da una parte questo elemento non può che far piacere agli appassionati (vestire i panni di Falco è sempre fantastico), dall'altra ha causato un appiattimento generale nella caratterizzazione dei singoli lottatori e dei loro stili di combattimento.

Alla lunga, inoltre, anche le ambientazioni in cui si combatte si rivelano essere decisamente poco varie, offrendo sempre le solite praterie vuote da riempire con carne da cannone di ogni genere. Questo dettaglio passa in secondo piano nella Modalità Sogno, capace di offrire alcune ore di divertimento grazie ad alcune brevi missioni da affrontare con ogni personaggio, in modo da affrontare una serie di combattimenti inediti nei panni delle icone più amate della serie.

Al di là della Modalità Leggenda e della Modalità Sogno, in Fist of the North Star: Ken's Rage 2 è possibile dedicarsi anche a una componente online perfettamente in linea con il livello qualitativo generale del gioco. Connettendosi a internet è possibile scegliere se affrontare i singoli livelli della Modalità Sogno in compagnia di un amico o se sfidare fino a sette avversari in una serie di scialbi mini-giochi.

Il trailer di lancio di Fist of the North Star - Ken's Rage 2

Queste sfide ruotano generalmente attorno all'eliminazione di alcuni nemici o, nel caso delle gare di velocità, alla distruzione di una serie di elementi che compaiono ciclicamente all'interno dell'arena. Il problema è che, nella maggior parte dei casi, l'online si rivela essere sbilanciato in favore di alcuni personaggi, dettaglio che finisce col rovinare un'esperienza che, se presa con lo spirito giusto, avrebbe anche potuta essere piacevole.

Se con il primo Ken's Rage siamo stati generosi per premiare l'idea e gli intenti di Tecmo Koei, con il secondo tentativo non ci sentiamo di fare altrettanto. Da Fist of the North Star: Ken's Rage 2 traspare ben poca della passione che i fan della serie avrebbero meritato, motivo per cui ci sentiamo di mettervi in guardia prima di procedere con l'acquisto.

5 / 10