Forza Horizon - review
Microsoft si prepara al frontale con Most Wanted.
Puntuale come un verbale dell'autovelox, anche quest'anno è arrivata sulle nostre console un nuova incarnazione della serie Forza Motorsport, intitolata Forza Horizon. Gli appassionati conoscono bene questo brand che da anni rappresenta l'unica valida alternativa su Xbox 360 allo strabordante successo di Gran Turismo per PS3.
Fino a Forza Motorsport 4, l'unico modo che si aveva di guidare una legione di vetture completamente licenziate era in gare tirate all'ultima staccata su piste ufficiali, tra le più e meno conosciute al grande pubblico. Ho usato però il termine "fino" non a caso visto che Horizon rappresenta un netto punto di rottura con il passato: non più tracciati originali ma una porzione del Colorado da attraversare a tutta velocità, sfrecciando tra strade di montagna, tornanti e zone pianeggianti con superstrade a quattro corsie.
Invece di una sequenza di corse una dietro l'altra senza una particolare connessione logica, Forza Horizon mette sul piatto quel genere di situazione che abbiamo visto in molti street racer: nei panni di un signor nessuno parteciperemo ad un campionato multievento organizzato dalla supergnocca di turno, che ci porterà ad ottenere la fama e gloria che si addicono ad un giovane incosciente dal piede pesante.
Dalla simulazione su pista dei primi quattro capitoli siamo quindi passati nel territorio del free roamer in stile Burnout Paradise, che permette al giocatore, dopo alcune sessioni particolarmente "ingarellate", di imparare le zone più caratteristiche dello scenario e di interpretarle al meglio quando se ne presenta l'occasione.
La storia è il massimo dello stereotipo sul genere Fast & Furious condita da filmati iniziali, finali e da una serie di comunicazioni telefoniche e radio utilizzate per guidare il giocatore nella progressione delle prove di corsa. Nel mezzo troviamo una montagna di competizioni suddivise tra quelle ufficiali, clandestine e gli eventi esibizione sparsi per l'area di gioco.
"La storia è il massimo dello stereotipo sul genere Fast & Furious"
Il tema di fondo è quindi sempre lo stesso: s'imposta il navigatore e ci si muove da una parte all'altra della mappa per presentarsi al bancone d'iscrizione dell'evento prescelto, condendo il tragitto con numerose attività collaterali che ci permettono di ingannare il tempo tra uno "sparo" e l'altro.
Di solito le gare di categoria sono normali giri su un circuito o da un punto all'altro della mappa; in ogni caso si parte sempre per ultimi e si cerca di recuperare in inseguimenti della durata massima di tre minuti. Vincere o piazzarsi significa intascare crediti da investire in elaborazioni o nuove vetture disponibili presso la sede centrale dell'evento dove si trova la direzione gara, il garage per le elaborazioni, lo shop di verniciatura e i boot di gestione delle modalità multiplayer.
Una volta accumulate sufficienti prestazioni di valore all'interno di una competizione, si passa a quella successiva con vetture leggermente più potenti e su tipologie di percorsi diverse. Alle gare regolari si aggiungono anche esibizioni estemporanee contro aerei, elicotteri o palloni aerostatici, e prove di velocità o contro il tempo che hanno lo scopo di farci conoscere dagli sponsor accumulando punti anche con auto che, almeno nelle fasi iniziali del gioco, sono fuori dalla nostra portata.
Questo non è l'unico modo per progredire: oltre alle corse degli eventi ufficiali (che sono comunque una valanga), degne di nota sono le competizioni clandestine in cui in palio ci sono molti più soldi ma dal rischio maggiore, visto che si tengono nelle strade aperte al pubblico.
"Oltre alla valanga di corse degli eventi ufficiali, degne di nota sono le competizioni clandestine"
Il traffico diventa allora un'insidia supplementare da tenere in considerazione quando si viaggia ai 240 orari e ci si prepara ad affrontare un dosso senza che l'idea di mollare arrivi a sfiorare il dito che sta sul grilletto destro del pad (o il piede dell'acceleratore, per chi guida col volante). Le strade in genere sono larghe e il traffico non particolarmente denso, quindi le insidie vengono essenzialmente dai nostri avversari con i quali ci si possono permettere sportellate in quantità per vincere in modo sporco montepremi più elevati rispetto al normale.
Non vi basta? E allora sotto con i trasferimenti da uno starting point all'altro in cui s'incontrano spesso avversari che stanno facendo altrettanto: affiancatevi e partirà un gara sprint a due. I piloti migliori di ogni categoria inoltre, una volta passati alla successiva, vi proporranno un duello testa a testa, ma oltre ai crediti ci sarà anche la loro macchina in palio, da aggiungere eventualmente alla nostra collezione.
Siccome i soldini non bastano mai, anche il semplice scorrazzare da una parte all'altra della contea vi permetterà di accumulare denaro scoprendo strade nascoste, compiere manovre al limite come fare la barba alle auto in contromano, affrontare curvoni in derapata controllata e passare sotto le fotocellule di rilevamento a velocità sempre maggiori.
Insomma, da correre c'è sicuramente tantissimo sia in termini di scenari da vedere che di avversari da battere. La vera goduria inizia però nel momento in cui si rompe il salvadanaio e si entra in concessionaria per iniziare a farsi un garage come si deve. Una valanga di vetture di una trentina di marche tra le più importanti al mondo sono pronte per essere acquistate, riverniciate e potenziate per partecipare alle competizioni più impegnative.
"C'è sempre la possibilità di investire nello store di Microsoft per acquistare vetture di fascia alta"
Visto il numero di macchine presenti, e il costo stratosferico delle più performanti e rare, ci vorranno alcune settimane per sbloccare tutto quanto, Nel caso però non vogliate farvi la gavetta, c'è sempre la possibilità di investire nello store di Microsoft per acquistare gettoni da scambiare con vetture di fascia alta.
Non solo: di tanto in tanto i canali radio del gioco, sempre ben fornite di ottimi pezzi e caratterizzati da dee-jay dal chiacchiericcio facile e mai noioso (il lavoro di localizzazione è stato enorme e di qualità eccezionale), vi daranno delle dritte per andare a scovare vetture abbandonate dentro a fienili in zone remote della mappa.
Fiondatevi sul posto e se arriverete primi riuscirete a portarvi a casa modelli storici e di lusso senza nemmeno investire un nichelino. Una volta rimpolpato il garage sarà la volta del meccanico dove, per ogni settore della vettura (motore, freni, telaio, aerodinamica, sospensioni) è possibile investire su singoli pezzi o in kit di potenziamento per far fare il salto di qualità ai vostri bolidi.
Attenzione però: la corsa agli armamenti sul fronte dell'elaborazione non è indispensabile fin dalle prime fasi di gioco. Molti eventi, infatti, sono aperti a categorie di vetture particolari e dal range di potenza ben definito: non serve quindi risparmiare per mettersi in garage un solo razzo ultraccessoriato utile verso la fine del gioco. Molto meglio una vasta gamma di auto di livello, potenza e periodo storico diversi, per essere in grado ogni volta che si sale di categoria di partecipare a tutte le competizioni che ci attendono.
"Nonostante il look stradaiolo, il modello di guida è una solida evoluzione di quelli precedenti"
Una volta sperimentati i vari modelli, soprattutto durante gli eventi sponsor che fin da subito ci mettono alla guida delle auto più potenti, si capisce subito che nonostante il look stradaiolo il cuore pulsante del modello di guida di Forza Horizon è una solida evoluzione di quelli precedenti.
Sepolto sotto aiuti alla guida quanto mai necessari per rendere il gioco fruibile alla preponderante utenza joypad, si cela il carattere di un vero simulatore: non siamo al livello di raffinatezza di alcuni titoli PC vecchia scuola (le sospensioni e i trasferimenti di carico non sono così raffinati, per quanto ottimamente riprodotti nelle visuali esterne) ma potenza, trazione, tenuta e feeling di guida sono del tutto caratteristici per ogni vettura.
Del resto, non c'è da sorprendersi: oltre a Turn 10 a questo gioco ha lavorato anche un nuovo studio, Playground Games. Non il solito team cinese cui demandare la realizzazione degli asset grafici di sfondo ma un vero e proprio supergruppo composto da reduci di Codemasters, Reflections, Bizarre Creations, Criterion e soprattutto Slightly Mad Studios, un tempo parte di quel nucleo storico targato Simbin dietro a GTR e GTR2.
Con un pedigree che mescola l'esperienza combinata di Burnout, Project Gotham, Grid, Dirt e per l'appunto la serie GTR, era praticamente impossibile sbagliare qualcosa sotto il profilo del gameplay e infatti la giocabilità di Forza Horizon si conferma ottima con il pad ma stratosferica con un volante, superando di una spanna buona quella del suo predecessore.
"Se si vuole scoprire la vera natura di Forza Horizon, bisogna dotarsi di un buon volante con force feedback"
Una cosa è comunque certa: se si vuole scoprire la vera natura di Forza Horizon, bisogna dotarsi di un buon volante con force feedback per accorgersi delle sfumature del modello di guida. Tenere a bada con un joypad la cavalleria delle migliori dream car senza controllo di trazione, equivale a cercare di far decollare un cacciabombardiere su una pista ghiacciata.
La questione della guida assistita è interessante anche sotto un altro aspetto: i crediti ottenuti durante gli eventi e le esibizioni aumentano o diminuiscono in relazione alla quantità e alla tipologia di aiuti impostati. La possibilità di riavvolgere la corsa per brevi tratti è sicuramente il più gettonato, insieme alla velocità degli avversari e all'elettronica assortita. Attivate tutto quanto e il bottino sarà misero: fate tutto da soli e saranno sonanti verdoni in caso di vittoria ma anche una grande frustrazione in caso di ripetuti tentativi.
Una volta conclusa la modalità storia, il Colorado virtuale rimarrà comunque aperto per permettervi di rigiocare gli eventi e guadagnare il denaro necessario a sbloccare le vetture mancanti: tuttavia per l'epoca è probabile vi sarete già dedicati al multiplayer.
Probabilmente questo è l'unico aspetto di Forza Horizon che non riflette la stessa eccellenza del single player. Sia chiaro, non mancano le possibilità di correre con amici e parenti in repliche delle gare single player o in arene appositamente pensate per farlo. La modalità a guida libera avrebbe però grandi potenzialità che invece, a parte qualche competizione in modalità cooperativa, non sembra siano state sfruttate a dovere.
"Il multiplayer è l'unico aspetto di Forza Horizon che non riflette la stessa eccellenza del single player"
Un peccato se pensiamo all'enormità dei contenuti single player adattabili senza problemi a campionati online sulla falsariga dei vari Burnout. Perlomeno, le vittorie online pagano quanto quelle in solitario con auto e crediti, ed è quindi possibile esplorare il Colorado in compagnia di avversari in carne e ossa, aumentando il prestigio del proprio autosalone virtuale.
Prima del commiato, meritano alcune riflessioni anche la parte tecnica di un gioco che spreme l'Xbox 360 come un limone ma ne esce alla grande in ogni situazione: il passaggio dalle piste chiuse all'open world ha costretto gli sviluppatori a preferire i trenta fotogrammi al secondo come frame rate di riferimento, rispetto ai sessanta dei precedenti Forza Motorsport.
Una scelta obbligata dovuta alla vastità delle ambientazioni e al fatto che tutta l'area di gioco è liberamente visitabile senza interruzioni dovute ai caricamenti. Per fortuna questo non inficia in alcun modo il gameplay inteso come tempi di risposta di pad e volante e soprattutto non presenta, nelle situazioni più esigenti per la GPU della console Microsoft, rallentamenti di alcun genere. Lanciarsi su un viadotto a 380 KM\h a bordo di una Veyron senza perdere nemmeno un frame è un bel testamento alle qualità progettuali di un hardware con ormai sette anni di servizio sul groppone.
Il resto del gioco è altrettanto splendido da vedere sotto il profilo della cura dell'infinità di vetture utilizzabili e delle ambientazioni, che non sono di fantasia ma la riproduzione fedele di strade e scenari reali di una precisa zona del Colorado.
"Gli unici appunti che si possono muovere al motore riguardano il modello di danni solo abbozzato"
Gli unici appunti che si possono muovere al motore riguardano il modello di danni solo abbozzato da sverniciature o da qualche ammaccatura, e la fisica degli incidenti piuttosto semplificata che fatica a innescare cappottamenti e carambole plausibili. Si tratta di chiare conseguenze del compromesso tra un frame rate solido come il marmo e la natura free roaming del gioco che probabilmente approfondiremo con un'apposita Digital Foundry.
Assolutamente fantastico è invece il sonoro, con rombi splendidamente differenziati da una vettura all'altra da mandare a tutto volume in concomitanza con l'eccellente colonna sonora.
Possiamo quindi concludere dicendo che Forza Horizon rappresenta un acquisto caldamente consigliato a tutta l'utenza Xbox 360 con il pallino dei giochi di guida, in particolar modo quella desiderosa di uscire dal contesto pistaiolo dei primi quattro Forza Motorsport.
Il grande pubblico dotato di pad apprezzerà lo sconfinato parco macchine e i contenuti che si sposano con un'ambientazione vasta e veramente ben caratterizzata. Chi dispone anche di un volante e vuole qualcosa più del solito simular cade, non può avere dubbi sulla qualità di un modello di guida tra i migliori mai visti su questa console.
Due possono essere i motivi validi che possano farvi soprassedere a un acquisto al Day One: il primo è la vostra indifferenza verso i racing game, mentre il secondo risponde al nome di Need for Speed: Most Wanted. La combinazione tra Criterion e inseguimenti con la polizia potrebbe infatti veramente portare allo street racer definitivo.
Ma vi è andata bene, dovete aspettare molto poco per saperlo…