Fuel Overdose - review
Più che un racing, un pugno nello stomaco!
Micro Machines, Re-Volt, Motorstorm RC... il numero di racing game aventi come protagoniste delle piccole macchine radiocomandate non è mai stato molto elevato, ma per fortuna titoli come quelli appena elencati rappresentano delle piccole perle di divertimento che, nel corso degli ultimi venti anni, ci hanno regalato tante ore davanti ai nostri televisori.
Nonostante ciò, questi giochi non si differenziamo molto l'uno dall'altro, ed è per questo motivo che I-Friquia, un nuovo team di sviluppatori con base a Dubai, ha deciso di cambiare parzialmente le carte in tavola con Fuel Overdose, titolo che segna anche il loro l'esordio sulle console domestiche.
Di primo acchito Fuel Overdose si propone con un'accattivante character design ispirato agli anime giapponesi. Aspettatevi quindi pettinature improbabili con colori che farebbero inorridire anche Jean Louis David, seni prorompenti e vestiti che rasentano la tamarraggine estrema. Peccato solo che questo elemento sia forse l'unico ad averci convinto del tutto.
Eh si, perché per padroneggiare il sistema di controllo vi sarà necessario sudare le famose 7 camicie, e forse anche qualcosina in più. Il tutorial che apre le danze è lungo e a tratti snervante, ma è l'unico modo per apprendere tutte le (numerose) tecniche di combattimento che Fuel Overdose ha da offrire.
Come nel più classico racing game, si accelera con R2 e si frena con L2, mentre premendoli entrambi contemporaneamente tireremo il freno a mano. Il tasto adibito all'arma primaria è la X e si ha la possibilità di cambiarla premendo L1. A nostra disposizione abbiamo la classica mitragliatrice, il lanciarazzi e delle mine che possiamo lasciarci alle spalle per fare uno "sgambetto" a colui che si trova dietro di noi. Le munizioni, manco a farlo apposta, sono limitate e un uso intelligente può seriamente condizionare lo svolgimento della gara.
Oltre alle armi la nostra auto è dotata anche di un gancio dai molteplici usi. Premendo il tasto cerchio mentre siamo dietro ad un avversario potremo agganciarlo per fargli perdere velocità, oppure, premendolo continuamente dopo averlo "catturato", lanciare una scarica elettrica che farà sbandare il malcapitato. Nel caso fossimo noi la preda, lo stesso bottone ci permetterà di contrattaccare e saremo in grado di proseguire la nostra gara.
"Per padroneggiare il sistema di controllo vi sarà necessario sudare le famose 7 camicie"
Il gancio però ci può anche tornare utile come "assistente" nelle curve più pericolose. Sui bordi di alcune curve infatti sono posizionati dei paletti rossi chiamati "corner pole", che possono essere agganciati se premiamo in tempo il solito tasto cerchio. In realtà i corner pole si possono rivelare armi a doppio taglio, perché è vero che possono farci guadagnare secondi preziosi, ma allo stesso tempo bisogna anche essere capaci di controllare il proprio bolide mentre si è agganciati a quel paletto. E credeteci, non è affatto facile.
Sparse sul terreno ci potrà anche capitare di incappare in delle mine che si attiveranno alla pressione del tasto triangolo. Queste sono tanto letali quanto fetenti, visto che possiamo farle brillare solo quando siamo vicini, e il rischio di finire nell'esplosione è più alto di quanto ci possiamo immaginare
Non vi basta? E allora che ne dite delle Skill Moves? Questi attacchi speciali possono essere eseguiti muovendo la levetta analogica destra giù e su, ma solo se il nostro indicatore Berserk è completo almeno per un 1/3. La barra Berserk, posizionata nell'angolo superiore destro dello schermo, può essere riempita ricevendo danni dagli avversari oppure portando a termine una derapata piuttosto lunga. Riempiendola al 100% è possibile scagliare la potentissima "Super Attack", che sterminerà tutto ciò che avrete intorno nel raggio di decine di metri.
"Ogni personaggio ha la sua storia, mosse speciali personalizzate e una caratterizzazione tutto sommato discreta"
Chiude l'infinita lista dei comandi uno speciale scudo che ci protegge momentaneamente dagli attacchi nemici e che si attiva col tasto quadrato. Questo consumerà però dell'energia Berserk, occhio quindi ad utilizzarlo solo in caso di estrema necessità.
Ogni personaggio (12 in totale, 7 dei quali disponibili da subito), ha la sua storia, mosse speciali personalizzate e una caratterizzazione tutto sommato discreta, il che lo fa somigliare in sotto certi aspetti a un piacchiaduro.
I mezzi su cui correremo sono invece dieci ma solo due sono selezionabili sin dall'inizio, gli altri possono essere acquistati spendendo il denaro ottenuto vincendo le varie competizioni. Inoltre è possibile modificare i veicoli solo esteticamente.
Con camion, auto sportive e coupé, ce n'è comunque per tutti gusti e ognuna ha le proprie caratteristiche: l'auto veloce sarà meno resistente ai danni, quella meno veloce avrà una maggiore tenuta su strada e così via. Anche questi elementi, inutile ripeterlo, andranno a ripercuotersi sulla strategia di gara, insieme all'utilizzo delle armi (acquistabili prima di ogni competizione tramite un negozio) e naturalmente alla conoscenza dei tracciati.
"Le cinque piste disponibili sono quanto di più disumano si possa chiedere in un racing game"
Le cinque piste disponibili sono quanto di più disumano si possa chiedere in un racing game, con curve a gomito in ogni dove, strettoie nelle quali incastrarsi e sezioni senza barriere laterali che vi costringeranno a premere violentemente il tasto Select per essere riportati in pista… ad una velocità a dir poco imbarazzante. La confusione regna sovrana e riuscire a padroneggiare il proprio veicolo in mezzo ad un'orgia di nemici, armi e curve impossibili, è più snervante di quanto si possa chiedere.
Se a tutto ciò aggiungete una telecamera "volante" che fa quello che vuole per la maggior parte della gara, presto vi renderete conto che per arrivare primi e completare lo story mode servirà tanta pazienza e uno stomaco d'acciaio. Se solo gli sviluppatori avessero dato la possibilità di poter scegliere tra diverse visuali, forse questo problema sarebbe stato meno pesante.
Parlando delle modalità di gioco, oltre alla corsa libera troviamo il Campionato, la Storia (diversa per ogni personaggio) e un interessante serie di Sfide suddivise in corse contro il tempo, derapate, sopravvivenza, punti ed eliminazione di tutti gli avversari. Questa è senza dubbio un'aggiunta gradita, che eleva la longevità a buoni livelli, visto che vi terrà impegnati per diverse ore.
Il comparto online invece, pur non offrendo una buona varietà di opzioni, è forse l'unico che permette di allenarsi in santa pace senza quella mostruosa intelligenza artificiale che ci attanaglia nelle modalità single player. Confrontarsi con giocatori di tutto il mondo è molto stimolante, visto che incontrando avversari (è proprio il caso di dirlo) "umani", si hanno più possibilità di imparare i circuiti e le tecniche di ogni personaggio.
"Sul fronte grafico ci troviamo di fronte a un titolo appena sufficiente"
Sul fronte grafico ci troviamo di fronte a un titolo appena sufficiente. Lo stile adottato per i veicoli e le piste non porta nulla di originale al genere, anche se qua e là troviamo degli spunti interessanti come la colorazione a pastello dei veicoli e i siparietti che precedono le gare realizzati con disegni in stile anime. Purtroppo anche i rallentamenti in pista sono abbastanza frequenti, specie quando qualcuno lancia un attacco speciale.
Il sonoro, infine, passerà in secondo piano dopo pochi minuti. Vi consigliamo caldamente di lanciare una playlist creata da voi, che magari che vi dia quella carica in più per affrontare questo difficilissimo racing game.
I 12 euro necessari per acquistare Fuel Overdose sono dunque una spesa da ponderare, soprattutto alla luce di quello che abbiamo appena descritto. Questo gioco, nonostante i suoi difetti, ha anche alcuni pregi. Il suo sistema di guida ostico e difficile da padroneggiare scoraggerà molte persone ma coloro che cercano un racing con elementi d'azione impegnativo, longevo e dove bisogna usare la materia grigia, troveranno pane per i loro denti.
Dispiace solo per la sufficienza col quale sono stati sviluppati alcuni elementi, primo tra tutti la telecamera "ballerina". Con un pizzico d'attenzione in più, i ragazzi di I-Friquia avrebbero potuto sfornare un titolo più equilibrato che giustificasse pienamente la cifra necessaria a scaricarlo.