Far Cry 3 - prova
La giungla della follia si è trasferita alla Games Week.
Milano - Manca poco all'arrivo sugli scaffali di Far Cry 3, la terza attesissima declinazione di uno dei brand più conosciuti di casa Ubisoft. In attesa di saggiare la qualità del nuovo capitolo, previsto per PC, PS3 e Xbox 360 il prossimo 29 Novembre, la cornice milanese della Games Week ci ha permesso di immergerci ancora una volta nella lussureggiante vegetazione caraibica grazie ad una generosa demo PC per giocatore singolo.
Come molti di voi ormai sapranno, Far Cry3 ci catapulta nei panni dello sventurato Jason, un giovanotto americano non propriamente in linea con gli standard del macho videoludico. Giunto in una sperduta isoletta tropicale per una vacanza in compagnia di amici, l'aspirante eroe si ritrova suo malgrado al centro di una battaglia per il controllo del piccolo paradiso, trasformato in un proverbiale inferno da un gruppo di guerriglieri senza scrupoli comandati dal terribile Vaas.
Braccato dai mercenari e allontanato dai propri amici, segregati dallo stesso Vaas, Jason sarà costretto a scendere in prima linea abbracciando la causa dei pochi ribelli superstiti.
Nel corso della nostra prova abbiamo girato liberamente per una ragguardevole porzione dell'isola principale, rispolverando quelle dinamiche open world tanto criticate nel capitolo precedente e qui, a quanto pare, traghettate ad una dimensione più giocabile e matura. La demo offerta da Ubisoft non prevedeva alcun estratto dalla storyline principale, lasciando invece ampio spazio al nugolo di obiettivi secondari di cui il gioco è prodigo e, soprattutto, alle interessanti manovre di elusione dei sistemi di jamming.
"Il nostro incantevole teatro di gioco è completamente isolato grazie ad un sistema di 18 torri disturbatrici
Il nostro incantevole teatro di gioco è infatti completamente isolato grazie ad un sistema di 18 torri "disturbatrici", che emettono uno specifico segnale in grado di bloccare ogni ricezione dall'esterno e rendere l'arcipelago completamente isolato. Seppur l'isola rimanga totalmente esplorabile da Jason, tale sistema interferisce direttamente con le sue apparecchiature, impossibilitandolo a rilevare punti di interesse, checkpoint o avamposti avversari se non dopo averli raggiunti "alla cieca".
Trovare queste torri, scalarle e disattivarne il dispositivo offuscatore è dunque una procedura di primaria importanza, non solo per poter fare affidamento su una mappa omnicomprensiva (un fattore che renderà più immediati i nostri spostamenti), ma soprattutto per accedere a determinati obiettivi secondari altrimenti non perseguibili e, contemporaneamente, per individuare la posizione di eventuali avamposti nemici.
Considerando che Far Cry 3 non offre un sistema di salvataggio tradizionale, è importante stanare suddetti avamposti ed eliminarne rapidamente ogni forma di resistenza, garantendosi in questo modo una zona sicura (che va ad affiancarsi ad Amanaki, la nostra base iniziale) che funga da hub per le missioni a venire.
Non bastasse, sarà inoltre possibile utilizzare un meccanismo di fast travel tra un avamposto e l'altro, risparmiandosi così estenuanti escursioni a bordo di veicoli (non sempre così prestanti) o di pericolose scampagnate all'aperto.
"Sarà inoltre possibile utilizzare un meccanismo di fast travel tra un avamposto e l'altro"
Prendere possesso di queste piccole basi, tuttavia, non sarà un impresa scontata. Nei pochi metri quadri di cui si compongono è infatti concentrato un piccolo esercito di mercenari armati sino ai denti, non certo disposti ad accoglierci con sorrisi e cocktail di benvenuto. Qualora il nostro attacco dovesse rubare più tempo del necessario, dovremo fare i conti con ulteriori malintenzionati armati, che arriveranno a bordo di fiammanti jeep in soccorso dei colleghi.
Le missioni secondarie, dal canto loro, richiedono al giocatore gli obiettivi più disparati. Sarà possibile andare a caccia di specifici animali (la cui posizione è evidenziata nella mappa GPS, una volta abbattuta ogni eventuale fonte di disturbo radio), recuperare determinate tipologie di veleno, stanare tesori sperduti nella foresta e, ovviamente, liberare piccole zone pattugliate dagli uomini di Vaas.
Ciascuna di queste, ovviamente, premia il giocatore con oggetti differenti o quantitativi variabili di denaro, che potranno essere usati in un secondo momento per amplificare alcune delle caratteristiche di Jason (mira, furtività, forza fisica) attraverso un'oramai immancabile sistema di crescita del personaggio.
Sul fronte tecnologico, abbiamo potuto nuovamente apprezzare la potenza del Dunia Engine 2, un motore proprietario creato da zero dagli sviluppatori canadesi di Montreal. Osservato su PC, Far Cry 3 appare maestoso ed impressionante, forte di un'ambientazione curata anche nel dettaglio più insignificante. Difficile non "investire" qualche minuto nell'osservare la vegetazione rigogliosa della foresta o le spiagge idilliache bagnate da un oceano cristallino.
Addirittura migliore appare il lavoro di modellizzazione dei personaggi, texturizzati in modo ineccepibile e animati alla perfezione. Ancora una volta, salta subito agli occhi l'estremo realismo col quale ogni singolo movimento, persino le espressioni facciali, vengono ricreate su schermo con ogni dovizia del caso.
"Le missioni secondarie richiedono al giocatore gli obiettivi più disparati"
Nonostante qualche sporadico artefatto e alcuni piccoli bug minori (maggiormente evidenti quando ci si ritrova alla guida dei numerosi veicoli), il risultato della nostra sessione odierna è indubbiamente convincente. Far Cry 3, nella sua versione PC, coinvolge il giocatore in un'avventura che alterna l'action più puro allo stealth, incantandolo con un comparto tecnologico sontuoso e una narrazione di notevole fattura.
Possiamo solo sperare che le versioni per console, al di là di una risoluzione sicuramente inferiore, possano mostrare una prestanza tecnologica che non faccia troppo rimpiangere quella della controparte per personal computer.
A nemmeno tre settimane dalla data sua release, Far Cry 3 si configura dunque un prodotto maturo, che cerca di redimersi dagli innegabili errori del precedente episodio con un gameplay profondo, sfaccettato ed estremamente articolato.
Con un playthrough base stimato tra le 15 e le 20 ore, impreziosito da una ragguardevole mole di missioni secondarie e da un comparto multiplayer (di cui già vi avevamo parlato in occasione dello scorso E3) divertente e ben congeniato, la terza incarnazione del brand di casa Ubisoft si candida come uno degli sparatutto open world più interessanti di questi scampoli d'autunno.
In attesa della nostra immancabile recensione, è il caso di dirlo, abbiamo di che essere ottimisti.