ZombiU - prova
Abbiamo incontrato i non morti alla Games Week!
Milano - Tra gli sviluppatori third party coinvolti nello sviluppo per Wii U, pochi meritano una menzione d'onore maggiore di Ubisoft. Non bastasse il porting dell'acclamato Assassin's Creed III per la neo ammiraglia di Nintendo, il publisher d'oltralpe ha concentrato notevoli sforzi sia nella reiterazione di brand di estremo successo, come l'attesissimo Rayman Legends, sia nella creazione di franchise inediti e particolarmente appetibili, che trovano proprio in ZombiU l'esempio più illustre.
Nonostante la tematica dei non-morti abbia subito una netta inflazione mediatica negli ultimi mesi (impossibile non pensare a Resident Evil 6 o a The Walking Dead), l'IP horror di Ubisoft è stata accolta positivamente sin dal suo esordio allo scorso E3. Già dalla nostra prima prova era emersa una serie di aspetti positivi, primo su tutti l'eccellente integrazione nell'hardware di riferimento, che avevano fatto di ZombiU uno dei papabili acquisti al Day 1 per la nuova console di Mamma N.
La prova odierna in quel della Games Week ha ulteriormente alimentato questa convinzione, evidenziando quella tanto decantata natura hardcore che caratterizza l'operato di Ubisoft Montpellier. ZombiU non fa solo paura, ma farà sudare tutte le proverbiali sette camicie.
La prima cosa che salta all'occhio è la sua incredibile affinità con un certo Dark Souls, piuttosto che a un Resident Evil o a un Dead Space del caso. ZombiU è un mostro spietato che punisce ogni errore del giocatore, senza mostrare un briciolo di compassione. Non bastassero i frequenti game over, il solo tornare nel luogo della precedente dipartita nei panni di un nuovo personaggio per recuperare l'inventario precedentemente in possesso rischia di rubare più tempo (e restart) del previsto. Una sfida nella sfida che si nutre del sangue freddo del giocatore e che lo obbliga agli straordinari solo per riprendere l'avventura dove prima era terminata.
L'elevata difficoltà non è l'unico cromosoma che ZombiU condivide col capolavoro di From Software. Potremo sfruttare un sistema di messaggistica perfettamente integrato nel gameplay, ricorrendo alle bombolette spray per lasciare indizi sulle pareti. Tali messaggi saranno condivisi con altri giocatori, che potranno sfruttarli a proprio vantaggio per sopravvivere a imboscate o trappole. Nel caso non fossero sufficienti a salvare loro la pelle, beh, potreste trovare la versione zombificata del vostro amico, con tanto di inventario completo, direttamente nella partita. Un proiettile "sprecato" vale bene un set di oggetti.
"La storia di questa Inghilterra messa in ginocchio dalla piaga della morte vivente si configura di per sé intrigante"
La storia di questa Inghilterra messa in ginocchio dalla piaga della morte vivente si configura di per sé intrigante, e sebbene gran parte delle peculiarità che la caratterizzano fossero difficilmente individuabili nel lasso di tempo in cui siamo rimasti in vita, la sola citazione di John Dee, astrologo e mistico del sedicesimo secolo, basta e avanza a solleticare una sana curiosità.
L'intera sceneggiatura ruota attorno alla cosiddetta "Black Prophecy", funesta profezia predetta da Dee ai tempi del regno di Carlo II, e al cosiddetto Blight, apparente causa del focolaio Zombie nella capitale britannica. Non possono certo mancare misteriosi glifi scritti in linguaggio Enochiano dallo stesso Dee e utili al giocatore per progredire nella storia, o i cosiddetti Ravens, un gruppo segreto creato da Carlo II per prevenire sanguinolenti epiloghi qualora la profezia dovesse avverarsi.
Una trama ambiziosa, che fortunatamente è supportata da un gameplay curato e caparbio nel creare quanta più tensione possibile. Il tutto, chiaramente, è condito da un inquietante pennello goticheggiante che trasforma i più classici scorci di Londra (Tower Bridge in primis) in angoscianti zone pullulanti di famelici non morti.
Il GamePad di Wii U è parte integrante delle meccaniche ludiche, e offre una serie di funzionalità indispensabili, oltre che perfettamente funzionali all'atmosfera che si respira nel gioco. Saccheggiare i cadaveri per recuperarne vari oggetti, ad esempio, richiede di fissare lo schermo del GamePad e di muovere singolarmente ogni elemento sfiorando il touch-screen. Considerando che queste situazioni avvengono in tempo reale, senza attivare alcuna modalità di pausa, fareste meglio a guardarvi attorno prima di pensare all'inventario. Qualche zombie affamato potrebbe strisciare dietro le vostre spalle e trasformarvi in un lauto banchetto sfruttando questa distrazione.
"Il GamePad di Wii U è parte integrante delle meccaniche ludiche, e offre una serie di funzionalità indispensabili"
In maniera analoga, è possibile utilizzare il GamePad per effettuare una scansione degli ambienti alla ricerca di munizioni o gingilli utili, per verificare se i corpi al suolo siano effettivamente defunti o piuttosto dei non-morti più astuti del solito, pronti a far esplodere le vostre. Non bastasse, nell'evenienza di porte a combinazione elettronica, questa andrà inserita digitando la sequenza corretta sul consueto touch-screen. Molto tempo fa un tale disse "presto e bene non conviene", ma evidentemente quel tale non ha mai avuto a che fare con degli zombie.
Inutile girarci intorno, ZombiU fa paura. Il titolo di Ubisoft sfrutta con maestria lo stress emotivo del giocatore, ricreando situazioni così terrificanti da stendere anche il più navigato esperto di survival horror. Si va dallo zombie che striscia al suolo lontano dai nostri occhi per poi zomparci addosso alla velocità del suono, all'ancor più classica torcia a dannatissime batterie, che funziona in maniera impeccabile per la maggior parte del tempo tranne per quei due maledetti minuti in cui, immersi nel buio più totale, rivediamo l'intera vita scorrerci di fronte agli occhi.
Quando non coinvolto "direttamente" nel gameplay, il nostro fedele Pad funge da rilevatore di zombie emettendo un flebile bip ogniqualvolta ci si ritrovi in loro vicinanza. Ok, stiamo parlando dell'apparecchio più lunatico e impreciso che potessimo portare nel mezzo di un'invasione di non morti, persino del più dispettoso vista la sua inclinazione a spegnersi nei momenti più delicati. Ma considerando che il pericolo è dietro ogni angolo, è sicuramente meglio di niente.
"Il comparto tecnologico di ZombiU appare convincente pur senza far gridare al miracolo"
Come sopravvivere alla truculenta colazione dei non morti britannici? Beh, serviranno coraggio, una pistola, una doppietta e una simpatica mazza da cricket (questa la dotazione della nostra prova odierna, coraggio non incluso). "Embè ", direte voi, "con tutta 'sta roba, è una passeggiata di salute!". Ma fidatevi, è esattamente l'opposto. Considerando che i proiettili finiranno prima ancora di prendere confidenza con le relative armi, ritrovarsi in compagnia della sola mazza, per quanto robusta, non alimenta affatto quella sensazione tanto gradita di sicurezza.
Gli adorabili zombie appartengono alla stessa progenie aggressiva e veloce presente in 28 Giorni Dopo / Left 4 Dead. Affrontarli a muso duro rappresenta un rischio non indifferente, da valutare con estrema attenzione considerando che, in molti casi, le raccapriccianti grida emesse possono allertare altri affamati colleghi. Muoversi con tempismo e attenzione è caldamente consigliato, sia che si tratti di sfuggire incolumi da un attacco di gruppo, sia che si debba spedire rapidamente al tappeto il putrefatto di turno per finirlo in un colpo.
Fortunatamente non abbiamo a che fare con dei laureati ad Harvard, e sfruttare le location per nascondersi o muoversi furtivamente in genere allunga l'aspettativa di vita. La scarsa intelligenza è però sopperita da una fisicità ragguardevole, e trovarsi nell'abbraccio di un non morto si traduce quasi sempre in un game over prematuro, a meno di non possedere un antidoto al virus, uno degli oggetti più rari dell'intero gioco.
Il comparto tecnologico di ZombiU appare convincente pur senza far gridare al miracolo. La direzione artistica "sporca" e grottesca è azzeccata, e sopperisce in parte ad un livello di dettaglio non sempre di prim'ordine. Se da un lato gli zombie vantano una modellazione accettabile e un parco di animazioni fluide, lo stesso non può dirsi per il nostro alter ego, visivamente più "legnoso" nelle fugaci inquadrature che lo vedono protagonista. Trattasi tuttavia di piccoli difetti che, una volta avviato il gioco, noterete a fatica tanto sarete impegnati a badare alla pellaccia.
Lo scorso Giugno, Ubisoft affermò di voler dar vita ad un'esperienza terrificante ed immersiva come quella degli horror più classici, caratterizzata da un gameplay rivolto ad un target hardcore e capace di sfruttare al meglio le potenzialità di Wii U. A meno di tre settimane dalla commercializzazione della nuova ammiraglia Nintendo, le promesse del publisher francese sembrano essere mantenute. Ogni amante dell'horror intenzionato all'acquisto di Wii U è dunque avvisato...