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Gears of War 3

Sopravvivere. Ad ogni costo.

La possibilità di affrontare la campagna di Gears of War 3 in compagnia di un massimo di 3 amici rende chiaramente le cose molto più semplici oltre che molto più divertenti, ma nel caso in cui si opti per una difficoltà superiore a quella standard, il gioco di squadra si rivela un requisito fondamentale per avanzare nell'avventura.

Al di là di questo è importante sottolineare come la campagna, strutturalmente lineare nella sua progressione come da programma, denoti una grande intensità per tutto l'arco del gioco. Questo grazie a un gran numero di situazioni scriptate e, più in generale, a una direzione artistica mai così pregevole, impreziosita anche da una buonissima struttura narrativa. L'avventura che si è chiamati ad affrontare nei panni della squadra Delta brilla dunque per spettacolarità e pathos, regalando a tutti gli irriducibili del brand un'esperienza epica, superiore a quella dei due precedenti capitoli.

Sul fronte del gameplay, come anticipatovi in occasione dell'analisi della beta multiplayer, Gears of War 3 non ha certo subito alcuna rivoluzione strutturale e ciò vuol dire che chiunque abbia avuto modo di provare i precedenti capitoli non avrà alcuna difficoltà ad adattarsi a questo sequel. Le meccaniche di gioco, pur essendo state rifinite e ottimizzate per risultare ancor più precise ed efficaci, sono infatti rimaste pressoché invariate rispetto al passato e le novità, poche a dire il vero, rappresentano la proverbiale ciliegina sulla torta di un gameplay già di per sé privo di vere e proprie sbavature.

Chi non muore si rivede!

Tutto, a partire dal sistema di puntamento e da quello di copertura, per arrivare alle meccaniche di combattimento corpo a corpo, è stato migliorato rispetto al secondo capitolo per garantire una perfetta ed efficace gestione del proprio personaggio, ed il risultato è un'esperienza di gioco in cui si percepisce chiaramente di avere il pieno controllo delle proprie azioni e, cosa ancor più importante, di poter spaccare culi in quantità industriale.

Le nuove armi e la possibilità di salire a bordo di possenti mech quali i Silverback, garantiscono inoltre un maggior numero di variabili durante gli scontri, e se a ciò aggiungiamo la maggiore distruttibilità ambientale, la gestione seppur accennata del proprio team, e la solita, grande aggressività dell'IA nemica, l'esperienza non può che risultare intensa e dannatamente divertente.

I cinque atti della campagna, la cui durata si attesta intorno alle 15 ore, denotano inoltre grande varietà sia in quanto ad ambientazioni che per ciò che concerne effettive situazioni di combattimento, alternando ampi spazi aperti a fasi in cui ci si trova faccia a faccia con i nemici, e questo, com'è facile intuire, permette di godersi ogni singolo pezzo di equipaggiamento al massimo.

Attaccare una granata addosso a un nemico per poi lanciarlo contro i suoi compagni è una delle cose più gratificanti dell'intera esperienza, e lo stesso dicesi per la possibilità di impalare i nemici con il lancer retrò. Due azioni che, su tutte, catalizzeranno l'interesse dei fan, specie in multiplayer.

L'Orda 2.0.
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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Gears of War 3

Xbox 360

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