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Girl Fight - review

Il peggio degli anni '90 in un unico download.

Era da un po' che non ci capitava per le mani un gioco brutto, di quelli che ti fanno tirare un sospiro di sollievo allo spegnimento della console. In particolar modo era da tanto tempo che non ci imbattevamo in un gioco di combattimento di bassissimo livello, pari solo ad alcuni orrori usciti nei lontani anni '90.

Nell'epoca d'oro dei picchiaduro, infatti, non era raro scovare qualche clone caratterizzato da un design anonimo, da una vasta gamma di animazioni copiate (male) da titoli più blasonati e dalla capacità di divertire pari a quella di una colonscopia.

Poi, all'improvviso, abbiamo ricevuto il codice per recensire Girl Fight, picchiaduro 3D scaricabile a base di donne mezze nude realizzato da King Fu Factory. E la nostra giornata si è improvvisamente illuminata di immenso.

Già, perché Kung Fu Factory è riuscita a creare un'esperienza talmente trash da fare quasi il giro diventando intrigante. L'idea con cui il team ha avviato il progetto era probabilmente molto simile alla seguente: copiare i vecchi capitoli di Dead or Alive per creare una versione occidentale di Sexy Virtua Fighter da vendere per pochi soldi sulle piattaforme digitali.

Il design raffinato delle lottatrici e la qualità dei costumi rendono Girl Fight superiore a qualsiasi altro picchiaduro in circol... no, dai. Scherziamo!

In effetti il risultato finale è molto fedele al progetto appena descritto, al punto da copiare dal titolo Tecmo Koei non solo parte delle animazioni delle combattenti (alcune tecniche sono assolutamente identiche), ma anche le basi del sistema di combattimento.

"I colpi andati a segno non trasmettono alcun senso di pesantezza"

I picchiaduro, però, non sono giochi che possono essere realizzati da team improvvisati intenti a clonare un progetto già esistente, anche se di qualità, e simili operazioni non possono sperare di ottenere alcun tipo di apprezzamento da una community estremamente esigente in un periodo storico che offre tante opportunità a prezzi vantaggiosi.

Al prezzo di circa 10 euro Girl Fight offre otto combattenti di sesso femminile caratterizzate da un fisico sexy e da abiti succinti. Ogni lottatrice è in grado di esibirsi in una manciata di combo ispirate ad arti marziali più o meno verosimili, sfruttando un tasto per i pugni, uno per i calci, uno per la parata e uno per le proiezioni e le counter.

Vi ricorda qualcosa? In effetti, come abbiamo già sottolineato, Girl Fight deve molto (troppo) a Dead or Alive di Tecmo Koei. Il sistema delle combo, gli spostamenti attraverso le arene e, soprattutto, la possibilità di bloccare l'attacco di un avversario con il giusto tempismo per colpirlo a propria volta ribaltando la situazione sembrano presi di peso dal titolo sviluppato dal Team Ninja.

Questa è la qualità visiva di Girl Fight. E in movimento non migliora!

Il problema è che nessuno degli elementi di Girl Fight appare abbastanza curato da giustificare l'acquisto del gioco. I colpi andati a segno non hanno alcun senso di pesantezza e sembrano dei semplici buffetti, il bilanciamento tra attacchi, counter e proiezioni è eccessivamente spostato in favore dei semplici pugni e calci e, soprattutto, i combattimenti non risultano quasi mai divertenti.

"Le meccaniche di Girl Fight sembrano prese di peso da Dead or Alive"

In questo panorama desolato si inseriscono i poteri psichici di cui ogni ragazza è dotata. Tali abilità possono essere sbloccate spendendo i crediti ottenuti vincendo gli incontri e, una volta acquistate, equipaggiate e sfruttate durante gli incontri.

I poteri psichici vanno dalla semplice armatura che riduce temporaneamente i danni subiti alla possibilità di lasciarsi avvolgere dalle fiamme per causare più danni a ogni contatto con l'avversario, passando per l'invisibilità e la rigenerazione dell'energia.

Per attivare i poteri è necessario prima riempire l'apposita barra portando a segno le proprie combo o incassando i colpi degli avversari. Una volta riempito l'indicatore basta premere uno dei tasti dorsali per ricorrere al potere desiderato.

L'idea in sé non sarebbe nemmeno troppo male se non fosse per il numero ridotto di poteri (tutti potenziabili per avere effetti sempre più devastanti) e per il loro bilanciamento approssimativo che spinge a preferire alcune soluzioni ad altre meno risolutive.

"Kung Fu Factory è riuscita a creare un'esperienza talmente trash da diventare quasi intrigante"

Tutto questo può essere "apprezzato" giocando sia da soli che in multiplayer contro un amico (offline o via internet) o contro avversari connessi da ogni parte del mondo. Per aggiungere un po' di pepe alle sfide è possibile anche impostare alcune bizzarre condizioni di vittoria che, se soddisfatte, moltiplicano i crediti incassati dopo aver steso l'avversario.

Peccato, però, che nonostante i ripetuti tentativi non abbiamo trovato nessun rivale connesso, finendo col dover chiedere aiuto a un amico per testare un online rivelatosi davvero basilare e senza alcuna pretesa.

Se sul fronte del gameplay Girl Fight ha davvero poco da dire, dal punto di vista tecnico la situazione non migliora. Pur vantando modelli poligonali tutto sommato dignitosi, infatti, il design delle lottatrici e delle arene è talmente anonimo da rendere difficile anche solo trovare il proprio personaggio preferito.

Essendo bloccate all'interno di un mondo virtuale, le combattenti possono lanciare le loro rivali contro dolorosissime pareti invisibili.

L'accompagnamento musicale è forse l'elemento più riuscito del pacchetto (il che è tutto dire!) e offre alcuni brani techno che sembrano usciti da una compilation ignorante dell'estate del '95. Aggiungete al tutto i gemiti e i lamenti delle combattenti (con tutta probabilità riciclati da qualche film porno tedesco senza titolo) e avrete il quadro completo di Girl Fight.

Considerando che a cifre contenute è possibile scaricare un certo Virtua Fighter 5 Final Showdown, anche il solo pensiero di poter investire dei soldi per acquistare questo picchiaduro è semplicemente sbagliato. Fatevi un favore. Dimenticatevi dell'esistenza di Girl Fight e tornate a studiare le combo dei vostri picchiaduro preferiti.

3 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Girl Fight

PS3, Xbox 360

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