Goodbye Deponia - review
Il mondo sta per essere distrutto? Ridiamoci su.
Non deludere le aspettative del pubblico con la chiusura di una trilogia non è mai facile. Nel caso di Deponia, poi, dare un finale adeguato a uno scenario drammatico come la distruzione del mondo, mantenendo però vivo l'humour su cui la serie ha puntato dall'inizio, dev'essere non meno complicato.
Ma facciamo un doveroso passo indietro. Goodbye Deponia, è bene dirlo subito, è più la terza parte di un unico gioco che il capitolo finale di una trilogia. La differenza è sottile ma rilevante: chi non ha provato i primi due capitoli non troverà alcuna spiegazione, riassunto o mano tesa da parte di Daedalic per entrare nelle pieghe narrative dell'avventura.
Se avete saltato i precedenti due capitoli, quindi, sappiate che vi consigliamo da subito di provare il primo, in modo da fare la conoscenza di Rufus e del resto del cast nel modo migliore. Goodbye Deponia comincia infatti nel mezzo di un tutto per motivi che resteranno ignoti ai neofiti, e prosegue con poche spiegazioni. Individuare le tendenze di Rufus è comunque facile: possiamo dire senza timore di smentite che alla seconda azione incredibilmente stupida i dubbi sul carattere del nostro "eroe" saranno ormai fugati, e state certi che non ci vorrà più di un minuto affinché ciò accada.
Goodbye Deponia dà ovviamente fondo alle tendenze comiche della serie, sforzandosi di proporre sempre situazioni divertenti e assurde. Stavolta, però, Daedalic ha fatto qualche occasionale ma necessaria concessione a toni più cupi, in virtù del climax che la trama portante implica. Non parliamo solo del finale e del destino di Deponia, ma anche di altre situazioni che si rivelano più serie per supportare l'evoluzione del conflitto portante.
"Stavolta Daedalic ha fatto qualche occasionale ma necessaria concessione a toni più cupi"
Vista la buona durata dell'avventura, queste sequenze sono abbastanza diluite e non stonano come potrebbe sembrare, anche perché l'humour che sostiene l'avventura pervade allo stesso modo questi passaggi. Dal punto di vista dello svolgimento narrativo, come accade in tutte le avventure il ritmo è dettato più dalle tempistiche con cui il singolo giocatore imbrocca gli enigmi che da una scaletta prefissata dagli sviluppatori.
Le sequenze interlocutorie non mancano neanche in questo caso, con scenari piacevoli ma comunque apertamente riempitivi, come nel caso della prima vera ambientazione giocabile che si incontra (l'introduzione serve più che altro a partire di slancio e non offre particolari sfide). Ma non si tratta di veri e propri difetti, piuttosto di mali necessari nello sviluppo di una commedia particolarmente lunga.
La qualità artistica di Goodbye Deponia è rimasta intatta dai precedenti capitoli e conferma la bravura di Daedalic in questo settore, particolarmente importante per le avventure visto che gli scenari restano sotto gli occhi dei giocatori più a lungo della media.
"Si ha l'impressione che più di una situazione potenzialmente esplosiva si sia persa nell'adattamento dal Tedesco all'Inglese"
Il banco di prova delle avventure grafiche, però, restano gli enigmi. Daedalic non ha voluto strafare da questo punto di vista e ha premuto leggermente sul freno per quanto riguarda la difficoltà, rendendo Goodbye Deponia leggermente più facile rispetto alla media, probabilmente per non contaminare eccessivamente la verve comica del gioco con frustranti situazioni di stallo.
Il problema, se vogliamo definirlo così, sta all'estremità opposta, in quanto alcune scene sembrano asservite all'introduzione di una gag, che sia un dialogo o una scenetta di qualche tipo. Anche gli enigmi da risolvere sono occasionalmente molto lineari proprio per far proseguire il più presto possibile la trama. Nessuna lamentela da questo punto di vista, anche se la sceneggiatura ha piccoli cali in un livello di comicità generale comunque alto.
Come le sit-com che si trascinano per un'infinità di serie o uno spettacolo prolungato, Goodbye Deponia a volte stiracchia un sorriso invece di provocare una grassa risata. Queste ultime però non mancano. Purtroppo si ha l'impressione che più di una situazione potenzialmente esplosiva si sia persa nell'adattamento dalla lingua originale tedesca all'inglese. Qualche battuta qua e là risulta forzata, ma il livello medio resta degno e in grado di intrattenere nonostante gli scivoloni (vi sfido a trovare divertente la battuta sulle costellazioni).
"La qualità artistica è rimasta intatta dai precedenti capitoli "
C'è qualcosa da dire anche sulle meccaniche. Niente che richieda un tutorial (che il gioco non manca di utilizzare per la solita serie di battute più che nel senso classico), siamo di fronte alla classica avventura grafica ma con un paio di accorgimenti che meritano menzione.
Il primo riguarda i mini-giochi inseriti in occasioni particolari, come l'interazione con alcuni terminali che richiederà il farsi notare e seguire dalle telecamera di sorveglianza per aprire una strada sicura al compagno, o il ricostruire... ma no, qui rischiamo di scadere in spoiler troppo grandi. Questi mini-giochi sono piacevoli e soprattutto saltabili a piacimento, nel caso non siate interessati al contorno e vogliate tornare subito ad addentare il piatto principale.
L'altro punto degno di menzione, da un certo punto in poi, è il controllo di tre personaggi e la necessità di passare dall'uno all'altro per farli collaborare e permettergli di proseguire. Gli enigmi diventano più articolati in questa fase, e la difficoltà sale di una tacca arrivando a offrire una sfida abbastanza complessa. Giocare su tre fronti è sicuramente un bel diversivo che amplia le possibilità a disposizione e obbliga a ragionare più a fondo per trovare il bandolo della matassa di turno.
Ricapitolando, a parte i piccoli difetti sopra indicati, Goodbye Deponia fa il proprio dovere fino in fondo e chiude la trilogia con un'avventura lunga, gag a volontà, humour generalmente godibile e un lato artistico piacevole agli occhi come pochi altri. Se non avete mai provato la serie, fatevi un favore e cominciate a recuperarla dal primo episodio invece che iniziare direttamente da questa conclusione; così facendo arriverete a dare il saluto finale a Deponia in maniera molto più soddisfacente.