Gran Turismo 6 - prova
Un lungo viaggio tra presente e futuro.
Los Angeles - Per molto tempo, Gran Turismo ha incarnato il paese delle meraviglie per gli amanti dei giochi di corse. Centinaia di vetture su licenza, tracciati reali riprodotti con una fedeltà maniacale e una grafica di prim'ordine che testimoniava cura certosina anche per il dettaglio più marginale hanno accompagnato la saga esclusiva per l'utenza PlayStation sin dai suoi albori, permettendole di resistere nel corso degli anni alle bordate della concorrenza, via via più insistenti.
Il rallentamento fisiologico ravvisato nel "buono ma non ottimo" quinto capitolo e la parallela ascesa del diretto concorrente per Xbox 360, un certo Forza Motorsport, hanno rappresentato un campanello d'allarme non indifferente per Yamauchi e soci, intenzionati a tornare sotto i riflettori nel migliore dei modi non con un semplice sesto episodio, ma con un titolo capace di incarnare il celebre motto "the real driving simulator". Dopo la presentazione dello scorso maggio in quel di Silverstone, la cornice californiana dell'E3 ci ha permesso di posare le mani su uno dei titoli più attesi dell'epilogo di PS3. E di carne al fuoco ce n'è davvero parecchia.
Come in ogni "nuovo" Gran Turismo che si rispetti, la prima cosa a saltare all'occhio è la quantità esorbitante di veicoli da scatenare in pista. Non solo ogni auto presente nel precedente episodio è stata trasferita e aggiornata, ma ne vengono introdotte di nuove per un totale di 1200 automobili al lancio. Come da tradizione, la gamma di vetture è quanto mai variegata, e spazia dalle utilitarie alle specialiste del rally, passando per modelli da Formula 1 e qualsiasi altro "quattro ruote" vi venga in mente.
Tra gli ultimi veicoli presentati alla stampa non possiamo non citare la Ferrari Dino 246 GT del '71, l'Alpine A110 1600S del '68, la Lamborghini Countach LP400 del '74 e l'indimenticabile Audi Sport quattro S1 del 1986. Tra le new entry confermate anche l'Alfa Romeo TZ3 Stradale, la Tesla Motors Model S Signature Performance, la Nissan GT-R Nismo GT3 N24 Schulze Motorsport e la Mercedes-Benz SLS AMG GT3. La loro qualità grafica rischia di sfumare ulteriormente i confini tra la realtà ed il videogioco, tanto la loro trasposizione è verosimile.
"Il parco auto vanterà 1200 differenti vetture al lancio"
Ma veniamo ai circuiti, probabilmente l'eredità più imponente lasciata da Gran Turismo all'universo del gaming (basti pensare ai leggendari Trial Mountain, Cape Ring e Tokyo R24, imitati e riproposti in moltissimi racing game). Siamo lieti di confermare il ritorno di tutti gli "asfalti" più leggendari della serie, affiancati dai circuiti più recenti di GT5. Non bastasse, GT6 includerà sette nuove piste (tra cui, ovviamente, Silverstone), per un totale invidiabile di 33 circuiti e 71 possibili configurazioni.
Sul versante tecnologico, Gran Turismo 6 vanta un engine fisico completamente nuovo, figlio della collaborazione del team di sviluppo con progettisti di automobili e costruttori di veicoli. Il produttore di pneumatici Yokohama Rubber, ad esempio, ha aiutato Polyphony nella progettazione della cinetica delle quattro ruote, della risposta all'attrito dei differenti tipi di asfalto e allo stesso modeling del battistrada e relativo disegno. Non v'è dubbio che questo feedback diretto unito all'esperienza professionale garantiscono un realismo ancora maggiore al nuovo capitolo della serie.
L'aggiornamento dell'interfaccia di gioco è stata una delle priorità dello sviluppatore, ben consapevole del malcontento scaturito dalla UI di GT5 (molto lenta e macchinosa) e proprio per questo intenzionato ad una profonda revisione della stessa, garantendone maggior fluidità e immediatezza d'uso. Anche il motore grafico è stato aggiornato, raggiungendo uno standard qualitativo al limite dell'impressionante. GT6 è incredibile e spreme l'hardware di PS3 sino al limite per quello che si configura sin da ora come il canto del cigno più memorabile di questa generazione.
"GT6 includerà 33 circuiti e 71 possibili configurazioni"
Dai già citati veicoli alle piste non c'è elemento lasciato al caso (persino la struttura dell'asfalto), e il risultato complessivo è sorprendente anche grazie all'utilizzo della tessellazione adattiva, che garantisce una resa visiva paragonabile a quella di un PC di fascia alta.
Tra le novità, Polyphony ha inoltre fatto sapere che GT6 sarà in grado di connettersi e comunicare con apparecchi di nuova generazione quali smartphone e tablet, il che fa chiaramente pensare ad una App specifica - magari rilasciata in un secondo momento - con la quale monitorare tempi di gara, giri veloci e classifiche mondiali.
Il titolo offrirà inoltre nuove funzionalità social, che a quanto ci è stato detto non si esauriranno in uno scontato "condividi il tuo nuovo tempo su Facebook", e una probabile (anche se non ancora ufficializzata) partnership con YouTube per l'upload delle proprie gare. Il gioco includerà infine servizi aggiuntivi provenienti da emittenti sportive esterne: è dunque abbastanza scontato aspettarsi un ritorno in grande stile della Gran Turismo TV, anche se un sistema di highlights analogo a quello offerto dai canali della MotoGP rappresenterebbe senza dubbio un'aggiunta interessante.
"Polyphony non ha del tutto escluso una versione PS4 del gioco"
Ma ora veniamo alla domanda principale, com'è effettivamente questo GT6. A bordo di una Nismo 350Z ci siamo catapultati nel circuito simbolo di questo nuovo episodio, l'ormai celebre Silverstone, e nel sempreverde tracciato di Suzuka per scoprire come il salto di qualità più evidente non investa tanto l'impianto tecnologico, quanto la reattività e la capacità di risposta del gameplay. Il sistema di guida è stato migliorato così tanto (soprattutto qualora si utilizzi l'accoppiata volante force feedback e pedali, come nella nostra prova) da rendere necessari un paio di giri per prendere la necessaria confidenza, anche solo per sterzare con la giusta forza senza incappare in un poco onorevole (e frequente) testacoda nell'immissione in curva.
Gestire con tempismo il cambio marcia diventa un'operazione chiave, capace di fare la differenza durante un sorpasso nel rettilineo che precede una chicane oppure, parimenti, nel caso ci si avvicini ad una curva pericolosamente stretta. Mettetevi il cuore in pace: nelle fasi iniziali il tempo che trascorrerete nella sabbia cercando di rientrare in pista sarà maggiore di quello effettivamente sopra l'asfalto. Ma se inizialmente l'esperienza di gioco può apparire frustrante anche per gli aficionados della simulazione automobilistica, ci si accorge invece rapidamente di come il gioco stia facendo esattamente quello per cui è stati progettato.
GT6 offre un'approssimazione incredibilmente vicina al comportamento reale dell'auto prescelta in quelle specifiche condizioni di gara. Non si tratta di simulazione intesa come "corsa libera a tutto gas": il nostro bolide chiede di essere trattato proprio come si tratterebbe una macchina vera. Si ha davvero l'impressione di essere seduti alla guida, il che rappresenta il riconoscimento più alto per questa tipologia di gioco.
Chiudiamo questo primo incontro con Gran Turismo 6 con un dubbio che ci assilla dalla sua ufficializzazione per PS3: perché GT6 non è stato riservato per l'oramai imminente PS4? Beh, innanzitutto non si possono negare i vantaggi finanziari legati al vendere il titolo per una console avente già una vasta base d'utenza. Aggiungete inoltre che tradizionalmente vi sono sempre stati due episodi di GT per generazione di console ed ecco che la scelta di Polyphony di un rilascio per PS3 non appare più così sconsiderata. Sia chiaro, Polyphony non ha del tutto escluso una versione PS4 del gioco. Lo stesso Yamauchi ha confessato che non sarebbe affatto dispiaciuto da un GT6 per la neo-ammiraglia Sony, lasciando intendere una possibile "edizione premium" prevista nel corso del prossimo anno che raccolga il gioco e tutti i DLC che usciranno in questo ultimo ciclo vitale di PS3.
La nostra prova di GT6 in questo E3 2013 può dunque ritenersi più che soddisfacente. Se da un lato siamo di fronte - come prevedibile - ad un'autentica gioia per gli occhi che incarna alla perfezione il concetto del "push the limit" su PS3, dall'altro il delicato lavoro di rifinitura negli aspetti simulativi del gameplay sembra sin da ora dare i propri frutti. Il nuovo capitolo della saga di Yamauchi e soci potrebbe rappresentare uno degli ultimi grandi fuochi d'artificio che introduce la nuova generazione di casa Sony. Non capita certo tutti i giorni di ritrovarsi tra le mani oltre mille macchine da guidare. Nel vero senso del termine.