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Guardians of Middle-Earth - review

C'è speranza per i MOBA su console?

Quando i primi FPS apparirono su console, l'idea di utilizzare un pad per giocarci pareva sensata come andare al fronte armati di pistole ad acqua. Questa polemica è tutt'ora così viva da contendere alla faida tra Mac e Windows lo scettro di discussione più inutile del web (al terzo posto c'è quella tra ebook e libri di carta). Dobbiamo però prendere atto che giocare a uno sparatutto in prima persona con un pad è una realtà, anzi, è probabilmente l'attività principale della maggior parte degli utenti console.

La stessa cosa non si può dire degli strategici in tempo reale: se tutto sommato un pad può simulare gli spostamenti della visuale, solo un pazzo potrebbe desiderare di utilizzarlo per selezionare le unità sul campo di battaglia in tempo reale, e infatti gli esperimenti sul genere si contano sulle dita di una mano.

E anche se i MOBA, acronimo di Multiplayer Online Battle Arena, genere nato con DOTA (per chi fosse uscito ora da una caverna, la sigla sta per Defense Of The Ancients, il mod di Warcraft 3 che ne ha gettato le basi di gameplay), prevedono la gestione di una sola unità, a colpo d'occhio non sembra proprio il genere adatto alle console. Troppo veloce e troppi poteri da gestire con la tastiera, troppo diverso il pubblico di riferimento, assolutamente non abituato a giochi così.

Quella struttura simile a un fiore di pietra è un Tempio. Conquistarli è fondamentale per aumentare le proprie possibilità di sopravvivenza.

Per questo motivo quando Warner Bros. ha annunciato lo sviluppo di Guardians of the Middle-Earth, un MOBA ambientato nell'universo del Signore degli Anelli, sono stati molti a inarcare un sopracciglio. Se poi consideriamo che se ne sarebbero occupati i Monolith, che si sono fatti le ossa con gli FPS, la mossa è apparsa ai più rischiosa sotto ogni punto di vista.

"Guardians of the Middle-Earth è un MOBA ambientato nell'universo del Signore degli Anelli"

Se siete totalmente a digiuno con il genere MOBA (e visto che volete giocarci su console è probabile che lo siate), il concetto è molto semplice: due squadre di 5 giocatori si affrontano per eliminare le rispettive basi, e ogni giocatore controlla una sola unità, dotata di determinati poteri, punti di forza e debolezza.

Sparse per la mappa ci sono torri e caserme che possono essere migliorate con l'aumento dell'XP. A intervalli regolari le caserme in nostro possesso faranno uscire alcuni soldati, che attaccheranno automaticamente qualunque unità o edificio incontrino. Vince chi distrugge per primo la base avversaria o, allo scadere del tempo, avrà accumulato più punti.

Senza contare gli eventuali upgrade, i due eserciti che vengono generati automaticamente si affronteranno in una battaglia senza fine, che terminerà sempre pari. Starà quindi ai giocatori aiutare e sfruttare le truppe degli NPC per lasciare la propria impronta sulla battaglia, sfruttando lo stile di combattimento che più si adatta al guardiano scelto.

Il trailer di lancio di Guardians of Middle-earth.

Per farlo bisogna saper gestire i poteri, la mappa e i cooldown con estrema freddezza, senza mai gettarsi nella mischia a testa bassa, ma cercando sempre di essere in posizione di vantaggio, provando a rallentare e indebolire l'avversario al momento giusto.

"Per essere competitivi bisogna saper gestire i poteri, la mappa e i cooldown con estrema freddezza, senza mai gettarsi nella mischia a testa bassa"

Ma come sono riusciti i Monolith a trasporre nel mondo delle console il frenetico gameplay dei MOBA, che normalmente richiede una velocità di esecuzione e una padronanza della tastiera ottenibili solo se ci si fa possedere dallo spirito di un ragazzino coreano? Semplice, ispirandosi alle loro esperienza passate, ovvero agli FPS.

Proprio come negli FPS infatti, dove normalmente si usano entrambi gli analogici, utilizzeremo lo stick sinistro per muoverci e il destro per decidere da che parte siamo girati e mirare i bersagli. L'attacco base invece, vista l'ispirazione, non poteva che trovarsi sul grilletto destro.

Per utilizzare le abilità speciali, che diventano più potenti via via che aumentiamo il livello del personaggio durante il match, basterà tenere premuto il pulsante dell'abilità, che automaticamente visualizzerà anche l'area di effetto dell'incantesimo, e lasciarlo quando la si vuole attivare.

1) Ecco un'immagine che racchiude molto di Guardians of Middle-Earth: potete vedere l'area di azione del personaggio, le unità nemiche e una torretta, che ci ha preso di mira.

Nel sistema di controllo avanzato invece, premendo il bottone si visualizza l'area di effetto e l'abilità viene attivata solo premendo il grilletto destro, così da permettere una gestione più attenta dell'abilità. Tuttavia non è detto che il sistema avanzato sia sempre la scelta migliore: in base al guardiano prescelto, ci si può trovare meglio o peggio con uno dei due sistemi.

"Chi gioca abitualmente su console non avrà alcun problema ad abituarsi al sistema di controllo"

Per rendere le cose più semplici non esistono magie ad area che possono essere lanciate lontano dal personaggio: il raggio di azione delle abilità è sempre in un cerchio o un cono intorno alla vostra unità.

Ma come risulta questa soluzione all'atto pratico? Beh, a essere sinceri, è decisamente comoda. Chi gioca abitualmente su console non avrà alcun problema ad abituarsi. È un sistema veloce, rapido, certamente meno complesso e versatile di quello dell'equivalente PC, questo è bene tenerlo a mente, ma comunque efficace e coerente con il gamepad.

I personaggi, anzi i Guardiani, tra cui scegliere al momento sono venti, e si dividono in cinque categorie che coprono più o meno tutti gli stili di gioco disponibili. Ci sono quelli esperti in difesa, quelli veloci e letali, quelli più corazzati, i caster, i curatori e così via: starà a voi quello giusto per il modo in cui preferite affrontare lo scontro.

Vediamo come si gioca un MOBA su console con questo video di strategie.

Ogni unità è personalizzabile con una serie di gemme e di poteri secondari che crescono via via che accumulate esperienza negli scontri, e che servono a rendere ancora più unico il vostro stile di gioco. Le gemme e le loro combinazioni, in particolare, sono fondamentali per avere determinati bonus alla resistenza, al danno, alla salute eccetera, che saranno ciò che fa la differenza tra riuscire a difendere da solo un punto strategico e soccombere miseramente di fronte al nemico.

">Ogni unità è personalizzabile con una serie di gemme e di poteri secondari"

Altri modi per influenzare la battaglia sono gli upgrade delle proprie strutture, che porteranno a torrette più potenti e unità di supporto più forti, in grado di supportare meglio e più a lungo i vostri assalti, e i templi, che una volta conquistati aumenteranno la vostra resistenza al danno.

Giunti sul campo di battaglia, Guardians of the Middle-Earth è un titolo che senza ambire alle vette di League of Legends o DOTA 2, riesce comunque a trovare una sua dignità e profondità, e a ricreare quel mix di pianificazione e rapidità di esecuzione necessari per primeggiare in questo tipo di giochi.

Una volta migliorate al massimo, le caserme possono sfornare grandi unità d'assedio, come gli Ent.

Per farvi le ossa potrete, dopo aver affrontato l'imprescindibile tutorial iniziale, giocare qualche partita contro il computer, per capire come muovervi, o buttarvi direttamente nella mischia. Ci penserà il sistema di match making a farvi scontrare solo con personaggi del vostro livello.

"La parte più divertente è capire qual è il proprio stile, giocando di volta in volta con i vari personaggi a disposizione"

La parte più divertente è senza dubbio capire qual è il proprio stile, giocando di volta in volta con i vari personaggi a disposizione, cercando di sviluppare nuove strategie, pur considerando il vero punto debole del titolo: le mappe. Al momento, infatti, le mappe a disposizione sono soltanto due: una con tre corridoi che collegano le due basi e una con un solo passaggio obbligato. La seconda vi costringerà a sudare ogni centimetro, cercando con pazienza il momento giusto per attaccare, mentre nella seconda potrete scegliere di volta in volta qual è la zona più debole dell'avversario, che a sua volta lo potrà fare con voi, in un continuo gioco di inseguimenti, finte e imboscate.

Purtroppo, dunque, pur con tutti i personaggi disponibili, con le possibilità di personalizzazione date dalle gemme, e con il divertimento che potrete ricavare dallo scalare la classifica online, alla fine vi troverete sempre e comunque a giocare sulle due stesse mappe, una situazione che in poco tempo potrebbe portarvi ad abbandonare Guardians of the Middle-Earth a causa dell'eccessiva ripetitività.

Warner Bros. ci impartisce lezioni di MOBA con questo video.

Certo, sulla lunga distanza ci vorrebbero decine di mappe per non risultare ripetitivi, e stiamo pur sempre parlando di un titolo digital delivery che viene venduto intorno ai 19 Euro, ma forse era meglio inserire qualche altra mappa in più piuttosto che tenersele tutte per i prevedibili DLC che seguiranno.

Visto e considerato che nasce in un settore, quello delle console, in cui non ha praticamente rivali, è molto probabile che Guardians of the Middle-Earth avrà un buon successo, sempre che gli utenti console siano interessati al genere, e sempre che Monolith supporti il gioco con costanza, introducendo al più presto nuove variabili e nuovi scenari. Altrimenti il gioco verrà presto dimenticato, come la sfilza di nomi del Silmarillion.

7 / 10