Halo 4 - prova
Bentornato, Master Chief!
L'abbiamo lasciato alla deriva nello spazio, pronto ad affrontare una nuova e sconosciuta minaccia, e ora Master Chief è finalmente pronto a farci vedere se l'abbandono da parte di Bungie non ha scalfito la sua armatura.
Nella demo mostrata all'E3 abbiamo potuto vedere un Master Chief alle prese con un ambiente tropicale, ma con una palette di colori decisamente in contrasto con gli ambienti luminosi che hanno da sempre caratterizzato la serie. Per il resto, tutto sembra estremamente familiare. Il fucile d'assalto, i duetti con Cortana, i Covenant, il rumore degli scudi che ricaricano... Halo volevamo e Halo ci è stato dato.
D'altronde, ormai Halo è più di un videogioco, è un canone, e nonostante le novità introdotte da 343 Industries, tra cui un nuovo engine grafico, uscire troppo dal solco avrebbe voluto dire scatenare un esercito di fan pronti a riempire la rete di lamentele, petizioni e drammi esistenziali.
Il video è anche un ottimo modo per fare conoscenza con la nuova minaccia, i Promethean, una razza di alieni forse ancora più letale delle vecchie conoscenze, che il nostro Spartan preferito dovrà inevitabilmente riempire di piombo in nome della specie umana.
Tuttavia, oggi parleremo della campagna single player, ma delle due facce del multiplayer: i War Games e le Spartan Ops. L'esperienza in rete ruota tutta attorno all'astronave Infinity, la più grande di tutta la flotta terrestre, che funge da centro di comando per la vostra identità online. A bordo si svolgerà infatti una vera e propria storia parallela agli eventi di Halo 4, in cui parteciperemo a missioni comprimarie, che faranno la gioia di tutti gli appassionati del mondo di Halo, coinvolgendoli nel conflitto da ogni punto di vista.
"Halo è più di un videogioco, è un canone, e nonostante le novità introdotte da 343 Industries uscire troppo dal solco avrebbe scatenato le lamentele dei fan"
I vari episodi che compongono la campagna cooperativa verranno rilasciati gratuitamente a cadenza settimanale, con un ritmo di circa cinque episodi a settimana, e ruoteranno attorno alla vita sulla Infinity e ad un team di Spartan, la Majesco Squad. Anche se pensate per la cooperazione con gli amici, queste missioni potranno essere anche affrontate in solitaria, raddoppiando di fatto la campagna di gioco con una storia che svelerà molti segreti sui Precursori.
Se invece quando vedete uno Spartan preferite sparargli contro, la modalità War Games è ciò che fa per voi, e al suo interno troverete tutto ciò che ha reso la saga di Halo una delle più giocate su Xbox Live, con nuove modalità, nuovi poteri, nuovi gadget sbloccabili e tutto ciò che ci vuole per tenervi di fronte allo schermo per la proverbiale "ultima partita, poi basta".
Ma vediamo più nello specifico cos'abbiamo potuto provare dietro le porte degli stand Microsoft in questi giorni di fiera. Per i War Games sono state mostrate le tre mappe Heaven, Adrift e Longbow di grandezza crescente, ma soltanto la prima era giocabile in modalità Team Deathmatch, chiamata per l'occasione "Infinity Slayer", in cui è possibile inviare dei power up sulla propria posizione dopo aver accumulato un po' di uccisioni. Sappiamo dell'esistenza di un'ulteriore modalità: Regicide, un deathmatch tutti contro tutti in cui chi ha più uccisioni diventa sempre visibile sulla mappa, e rappresenta un ricco bottino di punti per gli altri Spartan.
Una volta scesi nell'arena, Heaven dà subito il feeling di una classica mappa di Halo. L'atmosfera eterea delle strutture, le rampe di salto, un'architettura su più livelli che permette di aggirare i nemici e che incentiva scontri rapidi e brutali: non sarebbe strano se diventasse una delle più giocate.
La principale differenza che salta all'occhio è senza dubbio la maggiore fisicità delle armi, in particolare del fucile d'assalto. Ho sempre pensato che uno dei principali difetti di Halo stesse nelle armi a cui mancava un tocco di carisma. Ora finalmente si ha l'impressione di sparare con un'arma da fuoco che può veramente fare del male al nostro obiettivo.
"Salta subito all'occhio la maggiore fisicità delle armi, che sembrano finalmente poter fare male al nostro obiettivo"
Un'altra novità è l'introduzione di sei set prefissati in cui potrete decidere arma principale, secondaria, granate e poteri speciali. Questo senza contare le nuove armi dei Promethean, di cui per adesso abbiamo visto una specie di fucile a pompa e uno da cecchino che, data la loro potenza, raramente troverete sul campo di battaglia.
I War Games sono anche un'ottima occasione per dare un'occhiata a un nuovo potere che va ad aggiungersi a quelli che già conosciamo e che, francamente, mi ha lasciato un po' perplesso: la Promethean Vision. Grazie a questo potere potrete scannerizzare tutta la mappa intorno a voi e identificare immediatamente i nemici ovunque si nascondano, rendendovi le cose molto più facili.
Senza dubbio questa abilità avrà un raggio d'azione limitato che la renderà meno efficace nelle mappe più ampie, ma vuoi il basso tempo di ricarica, vuoi lo spazio molto piccolo, per tutta la durata del match ho saputo dove era ogni avversario, e questo mi ha permesso di arrivargli alle spalle con una certa tranquillità. A meno di rivoluzioni dell'ultimo momento, la Promethean Vision sarà senza alcun dubbio una presenza fissa nel vostro set di partenza.
"Il ritmo di gioco è parso più lento rispetto a Reach e Halo 3, come se il personaggio fosse più pesante"
Per il resto, il ritmo di gioco mi è sembrato leggermente più lento di quanto visto su Reach e Halo 3, come se il personaggio fosse più pesante, più "fisico" nel muoversi, e ciò lo rallentasse leggermente. Siamo tuttavia di fronte a un prodotto che non scontenterà i fan più affezionati e tradizionalisti, visto che le innovazioni introdotte non sono certo tali, per il momento, da far gridare alla rivoluzione.
Per quanto riguarda la modalità Spartan Ops, anche se per Halo una cooperativa di questo tipo è senza dubbio una interessantissima novità, soprattutto per gli episodi settimanali, il gameplay è abbastanza standard, seppur divertente, e procede per obiettivi.
Nella mappa testata tutto ciò che si doveva far era eliminare ondate di Covenant e Promethean, attivare un interruttore e ripartire da capo, fino al recupero finale da parte di un Pelican. L'occasione si è comunque rivelata ghiotta perché mi ha dato la possibilità di vedere di che pasta sono fatti i Promethean, e vi assicuro che non vanno assolutamente presi sotto gamba.
I più comuni sono i Crawler, della specie di lupi alieni luminescenti che mordono e sparano da lontano, abbastanza deboli, ma veloci e soprattutto molto noiosi se in branco. Le cose si fanno più serie quanto ci si trova di fronte a un Watcher, una unità elite che può lanciare droni di supporto, creare scudi impenetrabili e resuscitare i propri compagni morti. La classica spina nel fianco, insomma, da eliminare quanto prima.
Un altro cattivo cliente è il Lancer, che non solo spara con precisione quasi fastidiosa, ma è dotato di un teletrasporto che gli permette di accorciare le distanze in un attimo e colpirvi con la sua lancia in grado di bucare i vostri scudi come fossero carta.
Cosa aspettarsi dunque da questo quinto capitolo? Beh, semplicemente ciò che ci si aspetterebbe da un qualunque titolo che portasse il nome di Halo: una storia epica, grafica spinta al massimo e un multi flessibile e ben bilanciato. E visto che i 343 non sembrano aver rivoluzionato i punti chiave del gioco, non mi stupirei se il 6 Novembre ci trovassimo di fronte ad un altra avventura degna della fama di Master Chief.