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Heroes of the Storm - preview

Blizzard si lancia in un genere che va molto di... MOBA.

Quando modificano il tuo gioco, creando un nuovo genere di successo, è inevitabile che sul quel genere poi vuoi dire la tua. Soprattutto quando hai a portata di mano tre universi dettagliatissimi in cui rovistare, come un bambino con la sua scatola di giocattoli.

Ecco come nasce Heroes of the Storm, il MOBA free-to-play di Blizzard, che non può chiamarsi DOTA per pure questioni giuridiche, ma che punta senza troppe cerimonie a scardinare il dualismo LoL/DOTA 2 che è andato consolidandosi in quest'ultimo periodo.

Non è un caso se il titolo di sviluppo del gioco è stato Blizzard All-Star (personalmente l'avrei tenuto), perché l'idea di Morhaime e soci è proprio quella di prendere i personaggi più interessanti di Diablo, Starcraft e Warcraft per farli scontrare tra di loro, un po' come quando da piccolo facevi Transformers vs G.I. Joe.

Ovviamente non mancheranno skin, anche ridicole, e dobbiamo dire che questo Diablo in versione Kaiju non ci dispiace.

Dunque aspettatevi di vedere Thrall che insegue la Demon Hunter di Diablo, Kerrigan che si mena con Arthas, Zeratul che guarda male Diablo mentre Illidan gli arriva alle spalle e così via.

"Ci sono personaggi che non sono assolutamente costruiti per l'uccisione dei nemici, ma per il supporto duro e puro"

I personaggi sono divisi in quattro classi ben precise che ne caratterizzano ruolo e stile di gioco da adottare. Dunque avremo gli assassini, come Kerrigan, dotati di un DPS molto alto ma, ovviamente, poco resistenti, i Guerrieri, Arthas o Diablo, il cui scopo è tankare e attirare il danno avversario, causando al contempo più dolore possibile, i personaggi di Supporto, che possono lanciare cure e altri buff, oppure danneggiare gli avversari, e gli Specialisti, dotati di caratteristiche diverse tra di loro che permettono di modificare l'aspetto del team in maniera radicale, o magari specializzarsi nella distruzione degli edifici, e sui quali ancoro non si sa molto.

Addirittura, ci sono personaggi che non sono assolutamente costruiti per l'uccisione dei nemici, ma per il supporto duro e puro, il che ci porta a una caratteristica fondamentale: l'esperienza di HOTS viene guadagnata in team, non singolarmente, quindi o svolgete bene il vostro compito, o preparatevi a subire ogni tipo di insulto.

Raccogliere i dobloni sarà fondamentale, ma inutile, se qualcuno non protegge la nostra ritirata.

Ogni eroe col tempo può essere modificato sia nell'aspetto, grazie alle skin, sia nello stile di gioco, grazie a determinate abilità e talenti sbloccabili con l'aumentare del livello, e volendo è possibile comprare anche delle cavalcature che velocizzano gli spostamenti sulla mappa.

"L'esperienza viene guadagnata in team, non singolarmente"

La differenza principale tra Heroes of the Storm e gli altri MOBA è probabilmente caratterizzata dalla varietà delle mappe e dall'influenza che gli elementi della stessa hanno sul gameplay.

In ogni mappe è presente un evento chiave, in grado di conferire bonus tali che i due team si troveranno a combattere più per ottenerlo che per la semplice eliminazione della base avversaria.

Ad esempio, in una delle mappe c'è una nave pirata fantasma, il cui capitano chiederà dei dobloni d'oro come pagamento per cannoneggiare le postazioni nemiche, dobloni che andranno ovviamente raccolti in giro e che cadranno a terra con la nostra morte.

In un'altra mappa invece dovremo raccogliere delle ossa per evocare dei potentissimi Golem in grado di cambiare le sorti dello scontro con la loro sola presenza, solo che queste ossa sono posizionate in un livello sotterraneo. Non si sa quante saranno in tutto le mappe, ma sviluppatori stanno ancora implementando nuove variabili, tipo la mappa di Starcraft in cui la lava periodicamente ricopre alcune zone.

"La gestione del territorio sarà più importante dell'attaccare direttamente il nemico o controllare le corsie"

Le differenze con gli altri MOBA non finiscono qui, le corsie tra una base e l'altra infatti non sono solo piene di torrette, ma anche città alleate e nemiche, che controllano strutture in grado di curare o potenziare i nostri eroi e ostacolare o danneggiare i nemici. Alcune torri inoltre non devono essere distrutte, ma conquistate, così da poter spostare in avanti il fronte della battaglia, e sono anche in grado di rivelare una porzione di mappa maggiore.

Sparsi per la mappa troverete anche anche accampamenti di unità che possono essere sottomesse, così da farle combattere al proprio fianco. È evidente dunque che in HOTS la gestione del territorio sarà fondamentale, persino più fondamentale dell'attaccare direttamente il nemico o controllare le varie lane, ed è molto probabile che queste aree d'interesse diventeranno il fulcro dei team fight più accaniti.

Diablo e Arthas sfoderano le loro ultimate in questo scontro per decidere chi è il più cattivo fra i due.

Purtroppo mancano ancora tantissimi dettagli per trarre un primo bilancio su questo MOBA, si sa ancora poco sui singoli personaggi, sulle loro abilità, se saranno tutti disponibili o meno da subito, ma è anche vero che ci troviamo di fronte a Blizzard, una compagnia che si muove solo quando ha valutato ogni pro e contro, fino a creare una strategia in grado di farla diventare la leader nel settore.

È presto per dire se LoL e DOTA 2 abbiano qualcosa da temere, ma spolperemo la beta a dovere per capirlo, su questo ci potete contare.

Avatar di Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni: Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.
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