Hitman: Absolution - prova
Vestito per uccidere.
Sono passati sei anni da Hitman: Blood Money e cinque dalla sua comparsa sul grande schermo, e ormai è il momento che l'Agente 47 tiri fuori il vestito buono e il cavo da pianoforte delle grandi occasioni per tornare a uccidere come sa fare, con calma, dignità e classe.
L'episodio che abbiamo potuto provare è il secondo,"Il Re di Chinatown", in cui, dopo un filmato introduttivo d'alta classe, ci viene indicata la nostra prossima missione, che ovviamente è proprio uccidere questo fantomatico boss locale con manie di grandezza. Subito dopo ci ritroviamo in un vicolo di Chinatown, pronti all'azione.
Apriamo un cancello e il caos di Chinatown ci schiaffeggia in faccia colori, suoni, confusione, fiamme e fumo che si alzano dalle bancarelle lungo la strada, centinaia di persone che parlano tutte insieme... Se IO Interactive voleva impressionarci, ci è riuscita.
A dare ancora più merito alla cosa è che gli sviluppatori non si sono appoggiati su un engine esistente, ma hanno progettato tutto da zero sia per Xbox 360 che PS3, ottenendo per giunta un ottimo risultato. Certo l'ambiente che abbiamo provato era abbastanza confinato e si notava che i poligoni scendevano nei modelli più lontani, ma il risultato è comunque di tutto rispetto.
Come la saga ci ha abituato, il ritmo di gioco è tutt'altro che frenetico. Niente corsa, uccisioni inutili o pistoleri solitari, Hitman: Absolution è un gioco di osservazione, riflessione e variabili.
Tornando alla missione, all'inizio sembra quasi impossibile avvicinarsi al Re di Chinatown senza rischiare la vita. La sua posizione è un gazebo al centro di una piazza affollata, sorvegliato a vista da non meno di sei guardie, e noi siamo armati solo di pistola e spirito d'osservazione.
"Hitman: Absolution è un gioco di osservazione: niente corsa, uccisioni inuntili e pistoleri solitari"
Proprio quest'ultimo si rivelerà decisamente più mortale del ferro che nascondiamo sotto la giacca, perché la soluzione del nostro "contratto" è proprio di fronte a nostri occhi ,e si presenta in molti modi diversi.
Ad esempio, girando per il mercato potreste trovare un pescivendolo che prepara del fugu, il velenosissimo pesce palla giapponese, e utilizzarlo per avvelenare il cibo che il Re sta assaggiando, oppure potreste piantargi una pallottola in mezzo ale orbite da distanza di sicurezza... o ancora più semplicemente fargli saltare in aria la macchia con qualche chilo di tritolo.
A dare una maggiore sensazione di realismo, concorrono anche le reazioni della folla, che scapperà urlando in caso di uccisioni violente e le forze di sorveglianza, che attirate dal vostro comportamento, potrebbero causarvi delle rogne.
Per rendere le cose su schermo un po' più chiare potrete in ogni momento richiamare una visuale speciale, che fa le veci del vostro intuito e che ormai è la norma per uno stealth game che si rispetti.
Ma sia che dobbiate far fuori una bodyguard, sia che dobbiate vedervela con una intera squadra SWAT, il gioco non perdere mai questo suo ritmo lento, ragionato, che fa capire quanto ci si trovi di fronte a un titolo in cui il pensiero ha forse più peso delle azioni.
"Con ben cinque livelli di difficoltà, la longevità non dovrebbe essere un problema per il gioco"
Con ben cinque livelli di difficoltà, Absolution potrebbe avere una discreta longevità; tuttavia non c'è ancora nessuna conferma sulla durata dell'avventura, che a detta degli sviluppatori non dovrebbe essere un problema.
Dunque, se sentite la mancanza di un stealth game solido, dovreste aspettare il giorno dell'uscita di Hitman: Absolution con una certa trepidazione. E speriamo che la realtà dei fatti non ci ammazzi l'entusiasmo... o che almeno ne nasconda il corpo.