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Hot Wheels: World's Best Driver - review

Lasciate le macchinine di Mattel sullo scaffale. Per il vostro bene.

Quello delle macchinine è probabilmente uno dei passatempi preferiti di qualsiasi bambino, e una delle marche che più di tutte han soddisfatto questa passione è stata quella americana, di proprietà di Mattel, delle Hot Wheels. Di modellini ne sono stati prodotti a decine di migliaia e già da qualche tempo l'azienda ha deciso di proporre le versioni digitali dei suoi giocattoli più noti realizzando una linea di videogame a tema. Hot Wheels: World's Best Driver è l'ultima incarnazione di questa politica commerciale che ha portato su Xbox 360, PlayStation 3, e PC questo gioco di guida arcade.

Il giocatore ha la possibilità di pilotare 24 vetture diverse suddivisi in quattro categorie e l'obiettivo è di completare una serie di prove d'abilità o gareggiando contro altre vetture controllate dalla CPU per arrivare primi al traguardo oppure attraversando una serie di percorsi a ostacoli, saltando rampe, entrando nei tunnel, danneggiando oggetti o vetture e raccogliendo icone bonus per riuscire ad accumulare il più alto punteggio possibile prima che il tempo limite scada.

Il tutto usando appunto mezzi molto diversi tra loro, che arrivano persino ad una moto da cross con cui ci viene chiesto di affrontare prove specifiche quali attraversamenti di colline artificiali, dossi e ovviamente salti con cui prodursi in acrobazie capaci di fruttare il maggior punteggio possibile. I filmati che trovate a corredo dell'articolo rendono bene l'idea del gameplay di Hot Wheels: World's Best Driver: una collezione nemmeno troppo organica di eventi di varia natura caratterizzati da una difficoltà non elevatissima. È infatti possibile guadagnare le medaglie necessarie a sbloccare gli eventi successivi con una certa facilità e procedere spediti verso le gare più impegnative.

Le prove di risalita sulle piste innevate non sono propriamente entusiasmanti. E non sono le sole.

Oltre a una serie di tracciati a tema (montagne innevate, deserti, piattaforme industriali) si possono affrontare arene artificiali, in cui il gioco di volta in volta carica dei percorsi differenti che vanno a comporre buona parte delle prove in cui è possibile cimentarsi. La varietà del gameplay apparentemente discreta non convince invece del tutto: sulle prime sembra ci sia un sacco di roba da provare e invece si scopre che gli elementi che caratterizzano i temi dei tracciati sono fondamentalmente sempre gli stessi.

"Sulle prime sembra ci sia un sacco di roba da provare e invece si scopre che i temi dei tracciati sono sempre gli stessi"

Gli sviluppatori li hanno riutilizzati con una certa ripetitività e ci si rende quindi conto piuttosto rapidamente che si tratta di piste modulari diversificate essenzialmente per fare numero più che per intrattenere grazie a una certa ricercatezza nel design. Sfortunatamente non è questo l'unico difetto di un arcade game afflitto da ben altri problemi di design e di sviluppo.

Il primo salta all'occhio al termine dell'installazione della versione PC: trattandosi di una conversione diretta da Xbox 360, gli sviluppatori non si sono presi nemmeno la briga di creare una schermata di assegnazione dei comandi da convertire su mouse, tastiera, o qualsiasi altra periferica che non sia il pad dell'Xbox 360. Ci si deve quindi rassegnare ad usare lo sterzo su tastiera e i due tasti del mouse per accelerare e frenare.

Ecco una serie di prove presenti in Hot Wheels: World's Best Driver: dagli spari al drift passando per la devastazione a bordo dei big foot.

Non certo il massimo della comodità e della precisione per un gioco di guida che, per quanto arcade, fa della precisione una caratteristica fondamentale. Collegando il pad originale di Microsoft la situazione è immediatamente migliorata ma questo non toglie che la mancanza di un menu di personalizzazione dedicato alla configurazione di altri dispositivi di controllo sia ingiustificabile.

"La pochezza tecnica emerge anche da altri elementi grafici come la qualità delle texture e i modelli poligonali"

La pochezza tecnica di Hot Wheels: World's Best Driver emerge anche da altri elementi grafici come la qualità delle texture e i modelli poligonali delle vetture. La prima è decisamente bassa a causa di fondali monotoni, dettagli di carrozzerie poco evoluti e un look generale chiaramente datato anche impostando al massimo risoluzione, filtri anisotropici e sincronia verticale. Gli effetti di luce sono scarsi e appiattiscono il look di ogni scenario in termini di effetti e proiezione di ombre.

La conferma del fatto che il motore che muove il tutto è probabilmente vecchio quanto l'auto di seconda mano del sottoscritto arriva anche dalla complessità poligonale di vetture ed elementi dello scenario: le prime sono tutto sommato decenti ma molto lontane dal livello di dettaglio di produzioni indipendenti e prive del potenziale blasone di una licenza come questa. La ripetitività degli scenari è invece evidente: qualche livello riesce tutto sommato a lasciarsi guardare ma il design povero nell'estetica e nel layout finisce per penalizzare anche il divertimento che deriva dall'affrontare le varie prove usando le quattro tipologie di mezzi a propria disposizione.

I livelli modulari sono pieni di rampe, ma il design lascia molto a desiderare.

Non è ovviamente finita qui: bastano una quindicina di minuti alla guida di uno qualsiasi dei mezzi proposti per rendersi conto dell'inconsistenza delle modalità di gioco proposte in relazione anche alla meccanica del gameplay. Le varie prove devono essere sbloccate a gruppi per essere accessibili a seconda della tipologia di vettura scelta: già giunti al quarto livello si percepisce una certa ripetitività di fondo dell'azione di gioco che non spinge certo a dare il meglio di sé per come molte sfide sono organizzate.

"La sensazione di scoramento diventa ancora più forte nel momento in cui si cambia la tipologia di mezzo"

La sensazione di scoramento diventa ancora più forte nel momento in cui si cambia la tipologia di mezzo, che dovrebbe alterare in modo consistente la tecnica di guida e il modo di affrontare tatticamente le varie prove. Le differenze sono invece minime e per quanto la fisica sia decentemente riprodotta per lo standard di un arcade game, bastano pochi minuti per adattarsi togliendo all'esperienza di gioco il gusto di scoprire nuovi modi per finire una sfida grazie alle diverse caratteristiche di altri bolidi.

Nelle gare contro altre vetture con le vetture controllate dalla CPU è assente qualsiasi forma di collisione, rendendo le varie prove una solitaria (e monotona) corsa contro il tempo o il punteggio necessario per sbloccare gli eventi successivi. Nell'anno di grazia 2013 una limitazione del genere non è semplicemente concepibile, visto che finisce per mascherare delle normali gare di velocità in corse a tempo in cui il riferimento è un'incorporea vettura avversaria.

Non mancano anche alcune prove a bordo di moto da cross e motoslitte. La fisica non è entusiasmante e anche i trick da eseguire sono limitati a rotazioni verticali e orizzontali.

Questo alla faccia dell'evoluzione del netcode moderno che ha visto fior di giochi di guida arcade, street racer e simulatori mettere uni contro gli altri decine di giocatori in tempo reale. Un lusso che a Hot Wheels: World's Best Driver non è concesso visto che è del tutto assente una qualsiasi modalità multigiocatore che non sia la ladder in cui vengono salvati i nostri punteggi e messi a confronto con quelli degli utenti Steam di tutto il mondo.

"L'unico elemento degno di una certa varietà riguarda la presenza di moto da cross e motoslitte"

Lo scempio non finisce qui: nel caso abbiate la malsana idea di perseverare per sbloccare tutti gli achievement, potreste essere spinti ad esplorare il sistema di personalizzazione della vettura quantomeno opinabile. Verniciature particolari della carrozzeria e potenziamenti sono disponibili dietro l'investimento di token, che vanno recuperati sulle varie piste mentre si corre. Peccato che le personalizzazioni siano solo estetiche e non sia stato introdotto alcun genere di potenziamento che possa aumentare in qualche modo la complessità del gameplay o l'interesse nel cercare di sbloccare tutti i mezzi presenti nel gioco.

L'unico elemento degno di una certa varietà riguarda la presenza di moto da cross e motoslitte, che in alcune prove richiedono l'esecuzione di trick e movimenti particolari per accumulare punti in quantità. Anche in questo caso, il livello qualitativo di prove e mezzi proposti è decisamente troppo basso per giustificare un acquisto decisamente azzardato anche per il più patito estimatore dei giochi di guida arcade.

Bastano cinque minuti con le moto da cross e vi prenderà una terribile nostalgia per Kickstart 2 su C64. Garantito.

Come avrete capito, non ci troviamo propriamente al cospetto di una produzione irreprensibile, anzi, possiamo dire con una certa sicurezza che questo gioco è un vero e proprio affronto al catalogo di Steam realizzato con l'intento di spillare i soldi al pubblico più giovane o a chi è cresciuto a pane e macchinine.

Fosse stato proposto in forma gratuita o per pochi euro, probabilmente non ci saremmo presi il disturbo di recensirlo, ma il cartellino del prezzo di 29 euro ci ha obbligati a sacrificare ore di gioco all'altare dello spirito di servizio (sottraendole ad altri titoli ben più divertenti) per dirvi di stare il più possibile lontani da questo ammasso di byte tenuto insieme più da un franchise prestigioso, che non dal talento di chi l'ha creato.

4 / 10