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Indiegamer #4 - articolo

Scopriamo The Iconoclast, Retrovirus e Perspective.

The Iconoclast

A differenza di quella poligonale, la grafica bidimensionale, anche quella più pixellosa, regge molto bene il passare del tempo e prova ne sia il fatto che molti studi indipendenti realizzano videogiochi in pixel art, un po' per spirito nostalgico, un po' per l'indiscutibile fascino che suscita in tanti giocatori.

Tra questi titoli si distingue The Iconoclast, platform adventure in sviluppo presso Konjak, al secolo Joakim Sandberg, già citato nel precedente Indigamer per il bel Noitu Love 2. Con The Iconoclast vestiremo i panni della meccanica Robin, in un coloratissimo mondo in cui il suo hobby è illegale. Inutile a dirsi, ben presto la nostra eroina si troverà costretta a scappare dall'autorità, mentre a noi toccherà il compito di aiutarla a riportare pace e giustizia.

mondo di The Iconoclast in tutta la sua pixellosa bellezza.

Fin dai primi istanti è chiara l'influenza dei classici "metroidvania", come si è soliti chiamare i giochi che mescolano platform, esplorazione e l'utilizzo di diverse abilità. Nella versione alpha liberamente scaricabile, Robin inizia con un'arma dalla gittata limitata, con la possibilità di caricare un colpo più potente per avere la meglio sugli ostacoli più coriacei, ma non ci vorrà molto perché entri in possesso della chiave inglese, indispensabile per poter interagire con i bulloni disseminati per il livello che muovono alcune pesanti piattaforme.

In pochi minuti di gioco (portare a termine la demo-alpha, infatti, richiederà non più di mezz'ora) si possono già gustare diverse situazioni differenti in cui torna utile la suddetta chiave, anche con qualche semplice enigma, il che lascia ben sperare per un gameplay vario e appagante. Stesso discorso anche per quanto riguarda i boss, che necessitano di strategie uniche per essere sconfitti e non si limitano al "lanciagli addosso tutto quello che hai".

"Al bell'aspetto grafico si accompagnano personaggi e nemici splendidamente animati e una grande cura per i particolari"

Al bell'aspetto grafico si accompagnano personaggi e nemici splendidamente animati e, in generale, si nota una grande cura per i particolari, sia nell'estetica che nel gameplay, con movimenti fluidi e precisi, immediati da padroneggiare.

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Lo sviluppo, purtroppo è piuttosto lento se paragonato ad altri progetti, anche perché ci sta lavorando una sola persona, ma a giudicare dalle premesse l'attesa sarà ampiamente ripagata.

Retrovirus

Correva l'anno 1995 e Parallax Software si fece notare dai videogiocatori con Descent, uno dei primi giochi a sfruttare un ambiente completamente poligonale, in cui era possibile muoversi con sei gradi di libertà.

Ai comandi di una navicella spaziale ci si trovava a percorrere cunicoli e stanze in assenza di gravità, dove il concetto di sopra e sotto diventava del tutto relativo.

Ecco il nostro antivirus armato di tutto punto.
Questo è il virus che infetta il sistema. Ve lo sareste aspettato così?

"A differenza di Descent, qui ci ritroveremo all'interno di un calcolatore elettronico nei panni di un antivirus"

Descent ispirò due sequel e due spin-off, ma la sua popolarità andò scemando e la serie è ormai un ricordo del passato. Il gioco però è ancora ricordato con affetto dagli appassionati e, a parte qualche tentativo sul finire degli anni 90, nessun titolo ha più ripercorso quella strada.

C'è ancora spazio per qualcosa di simile? Sembra di sì, o almeno questa è la speranza dei Cadenza Interactive, conosciuti per il Tower Defense Sol Survivor, che sono al lavoro su Retrovirus, un " six degrees of freedom shooter" che si ispira chiaramente al titolo dei Parallax.

A differenza dell'ambientazione spaziale vista in Descent, però, qui ci ritroveremo all'interno di un calcolatore elettronico nei panni di un antivirus, con il compito di sradicare il virus che ha infettato il sistema.

Oltre alla completa libertà di movimento e all'esplorazione, il gameplay è incentrato sulla componente shooter, e la nostra navicella-antivirus sarà personalizzabile con diversi plugin in grado di modificare non solo le armi, ma anche la resistenza e la velocità di movimento, adattandola così al proprio stile di gioco e, stando alle informazioni fin'ora rilasciate, non mancheranno anche puzzle con cui spezzare l'azione e dare maggior varietà al gioco.

Retrovirus comprenderà una campagna single player, giocabile anche in cooperativa con un amico, e una modalità multiplayer che gli sviluppatori dichiarano votata interamente all'azione e ispirata gli shooter di fine ann '90, inizi 2000.

In uno dei pochi video messi a disposizione si può osservare qualche sprazzo di gioco: l'impressione è che i movimenti siano molto mouse-friendly, ovvero rapidi e precisi, rispetto a quelli più lenti e "pesanti" tipici di Descent, il che lascia presupporre un'azione più intensa, mentre dal punto di vista grafico si notano alcuni inevitabili richiami a Tron, il che non è affatto un male.

"Cadenza Interactive ha anche avviato una campagna su Kickstarter"

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Cadenza Interactive ha anche avviato una campagna su Kickstarter per raccogliere fondi, ma a circa due settimane alla scadenza del termine sono stati donati intorno al 10% dei soldi richiesti, difficile quindi che riescano a raggiungere l'obiettivo di $75.000.

Il progetto è interessante e sarebbe un peccato se il possibile fallimento nella raccolta ne bloccasse lo sviluppo. Non resta che attendere ulteriori sviluppi e sperare per il meglio…

Perspective

Titoli che mescolano 2D e 3D non mancano, sia tra quelli mainstream come il famoso Paper Mario, che tra quelli indie: basti guardare il recente successo di Fez su XBLA. Il DigiPen Institute of Technology però si avvicina più ad Echochrome per PSN, ma vuole andare oltre e, parafrasando lo slogan di Portal, vuol farci pensare in prospettiva.

Ecco il protagonista che, in posa plastica alla Megaman, si lancia da una piattaforma all'altra!

"Perspective combina la visuale in prima persona con i platform bidimensionali"

Perspective questo il titolo del proptotipo in via di sviluppo, combina la visuale in prima persona con i platform bidimensionali, in una maniera molto semplice e al tempo stesso innovativa: i livelli di gioco sono disseminati di zone blu e rosse, con le prime che fanno da piattaforma per il nostro alter ego bidimensionale, e le seconde che risultano mortali per lo stesso.

In modalità first-person sarà possibile posizionare l'inquadratura a propria discrezione, in modo che la prospettiva avvicini o sovrapponga le zone blu. In questa maniera una volta passati alla visuale 2D l'inquadratura verrà bloccata e, venendo meno la profondità, il personaggio potrà passare da una piattaforma all'altra come in un qualsiasi platform.

Anche la distanza farà la differenza e se un cunicolo appare troppo stretto, avvicinandosi con l'inquadratura questo si ingrandirà, mentre il nostro rimarrà sempre della stessa dimensione in senso assoluto.

È un concetto che può apparire complesso ma si rivela in tutta la sua semplicità osservando il video, che mostra il concetto di prospettiva e come questa venga sfruttata nel gameplay, offrendo inoltre diversi esempi su come questa idea possa essere sfruttata per creare enigmi più o meno elaborati.

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L'uscita è prevista nel corso di quest'anno e, se gli sviluppatori continueranno la politica di proporre i propri giochi gratuitamente, come il divertente Nitronic Rush, non dovremo sborsare un soldo per averlo, con un supporto che non si fermerà il giorno della release.

Un'idea interessante che sfida il giocatore a pensare fuori dagli schemi: con un editor di livelli, poi, potrebbe anche diventare un piccolo cult.

Avatar di Elio Cossu
Elio Cossu: Morso da un C64 radioattivo in tenera età, si trasforma lentamente in un videogiocatore accanito e nerd di un certo livello. Lo si trova spesso a frugare tra i giochi indie alla ricerca di qualche perla nascosta.
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