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Italian Mobile Roundup

Ma allora in Italia si posso sviluppare videogiochi?

"In Italia non è possibile sviluppare videogiochi". Lo sento dire ormai da molti anni, come fosse un mantra dello scoraggiamento. Ma più che di pessimismo, in questo caso ha senso parlare di realismo, visto che l'Italia è per cultura, infrastrutture, leggi e situazione economica, totalmente inadeguata a sostenere l'idea stessa di software house.

Salvo rari casi d'eccellenza, il panorama è piatto e desolante, con l'italico genio costretto a disperdersi in giro per il mondo per trovare migliore fortuna.

Tuttavia, nonostante strani maneggi politici e discutibili operazioni di facciata, non tutto è perduto. Il mondo delle applicazioni mobile è un mare vasto e democratico, in cui i talenti nostrani posso prosperare, forti dei bassi costi di sviluppo e della grande semplicità di distribuzione.

Questo roundup è dedicato a tre di loro ma ci piacerebbe senza dubbio che fossero molti di più, quindi ci rivolgiamo a tutte le piccole realtà che sgomitano per farsi vedere. Come direbbero i Pink Floyd, "Is there anybody out there?"

Project MOS

iPhone/iPad: gratuito (con €2,39 si può acquistare una nave aggiuntiva e rimuovere i banner)

Project MOS è un piccolo ma ambizioso progetto italiano, ispirato in un certo senso a EVE Online, che propone su iOS un MMOG dedicato alle battaglie spaziali.

Scopo del gioco è muovervi nello spazio insieme ai vostri alleati, cercando di eliminare le astronavi avversarie senza rimetterci la pelle, accumulando nel frattempo i punti necessari per comprare una navicella più potente.

I controlli sono ridotti all'osso: con un doppio tap si sceglie la direzione, ogni tanto si può azionare il turbo per muoversi più velocemente, e per eliminare i nemici basta toccarli e aspettare che esplodano. Per evitare di saltare per aria, invece, si devono premere delle icone sullo schermo prima che diventino rosse. Tutto qui.

Le astronavi a disposizione sono cinque, ma quelle selezionabili all'inizio sono la Corvette, che è il modello base, e la Supportship, che si ottiene comprando il gioco completo e che serve solo ad aiutare le navi alleate. Per ottenere le altre quattro dovrete accumulare i punti necessari e, credetemi, sono veramente tanti, così tanti che per vedere una navicella nuova dovrete sobbarcarvi ore ore di combattimenti stellari non sempre entusiasmanti.

Il problema principale del gioco è infatti proprio la realizzazione dei combattimenti. Scordatevi appassionanti dogfight, manovre evasive e navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, perché Project MOS sta alla spettacolarità come un ingegnere sta all'alta moda. Manca totalmente il senso di spostamento o di velocità, le astronavi avversarie sono delle semplici X rosse e, quando sparate a un nemico, non si vedrà neppure che gli state sparando, bensì un semplice conto alla rovescia sullo schermo.

Almeno la semplicità del gameplay porta con sé il fatto che il gioco è molto semplice da capire e utilizzare, l'unico problema riscontrato è che è molto difficile riuscire a selezionare il bersaglio giusto quando sono tutti vicini tra di loro; magari una funzione "pinch to zoom" potrebbe risolvere il problema.

Un altro punto negativo, probabilmente il più negativo, è che, pur essendo un gioco orientato al multiplayer, è molto difficile trovare avversari umani. Questo è dovuto in parte alla scarsità di giocatori ma anche al fatto che le arene pubbliche, dette "Event", sono disponibili solo ogni sei ore, e per il resto del tempo tocca arrangiarsi con i bot. Inoltre, nonostante il supporto al Game Center, non si possono invitare i propri amici in una partita, ma solo consultare il proprio ranking.

Detto questo, è giusto anche ricordare che Project MOS è un progetto italiano totalmente amatoriale e gratuito, e non dev'essere certo paragonato a titoli attorno ai quali orbitano investimenti da tripla A; questo però scagiona solo in parte gli sviluppatori dall'aver presentato un prodotto che, al momento, sembra ancora allo stato embrionale.

Le potenzialità per farne uno shooter di rilievo ci sono ma forse bisognerebbe spingere un po' di più sul tasto dell'eye-candy. Capisco che in un ipotetico futuro le battaglie hanno più possibilità di essere simili a Project MOS che Wing Commander, ma questo poco interessa a una generazione cresciuta a pane e Star Wars, e forse gli sviluppatori farebbero bene a tenerne di conto.

Voto: 6/10

Avatar di Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni: Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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