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Italian Mobile Roundup

Ma allora in Italia si posso sviluppare videogiochi?

Fractal Combat

iPhone/iPad: € 0,79

Il nome Oyatsukai evoca paesaggi a base di ciliegi in fiore e treni ad alta velocità che sfrecciano di fronte al Monte Fuji, eppure dietro questo piccola software house nipponica si nascondono volti italianissimi, il classico esempio di talento nostrano emigrato all'estero, che con Fractal Combat sperano di scalare le classifiche dell'App Store.

Il titolo è un frenetico gioco di combattimenti aerei in terza persona, ispirato nelle meccaniche e nel gameplay a titoli come Rogue Squadron, Ace Combat, ma senza X-wing o velivoli reali.

Come si può intuire dal nome, Fractal Combat si basa su una generazione casuale delle missioni e del terreno, ma questo purtroppo non impedisce al gioco di diventare monotono dopo un'ora circa. Questo perché alla fine i vostri compiti saranno sempre gli stessi: cercare un determinato obiettivo in aria o al suolo e distruggerlo, e farlo sarà molto semplice.

Durante le missioni, un HUD estremamente elaborato è in grado di indicare gli obiettivi, agganciare i nemici, dire quando sparare e quando il radar è disturbato, il tutto in maniera automatica. Voi dovrete solo avvicinarvi al vostro bersaglio e sparare. Anche il sistema di volo non aiuta a rendere la sfida più divertente, visto che è totalmente arcade e privo della benché minima possibilità strategica. Più che volare, sembra di galleggiare.

L'unica cosa che veramente potrebbe spingervi a giocarci per un po' di tempo è la quantità di upgrade disponibili. Attraverso la pratica verrete ricompensati con dei crediti che potrete spendere per migliorare le armi, l'HUD, persino un nuovo velivolo. Inoltre, giocando si sbloccheranno via via altri pianeti che vi spingeranno all'esplorazione e al grind selvaggio dei crediti, per il puro gusto di vedere come vola il nuovo caccia che vi siete comprati.

Come avrete capito, il vero problema di Fractal Combat è la sua eccessiva semplicità, che associata a un game design poco ispirato, impedisce al gioco di poter seriamente diventare uno dei migliori titoli della sua categoria.

Ci troviamo di fronte a un buon gioco arcade in grado di regalare divertimento a piccole dosi, che fortunatamente può contare su un sistema di upgrade in grado di tenere desta l'attenzione a lungo, nonostante l'esperienza di gioco non sia un granché.

Perfetto per quando avete cinque minuti liberi ma meno adatto a lungo sessioni di gioco, il che su iOS non è necessariamente un male, personalmente avrei preferito un titolo in grado di mettere più carne al fuoco. Data la sua natura "mordi e fuggi" mi sento comunque di consigliare il titolo, visto anche il prezzo molto basso: chi non ha cinque minuti per volare su un pianeta alieno a far saltare in aria qualcosa?

Voto: 7/10

Guardians: The Last Day of the Citadel

iPhone/iPad: €3,99

Anche se il loro nome nasce ai tempi di Shenmue, le origini dei QTE risalgono alla notte dei tempi, a classici come Dragons' Lair o Space Ace; in epoca moderna, pur essendo una delle mode del momento, vengono utilizzati solo in determinate sezioni, per esaltare la spettacolarità di determinate azioni o per dare il colpo di grazie a qualche boss.

Guardians: The Last Day of the Citadel, dei siciliani Drakkar DEV, si basa quasi esclusivamente sui QTE, sia in maniera diretta, ovvero facendo apparire un bottone sullo schermo, sia in maniera più sottile.

Il personaggio principale del gioco, una guerriera dai rossi capelli di nome Loreena, corre costantemente su un binario ben preciso, e il giocatore deve toccare lo schermo o scorrere il dito per schivare trappole, raccogliere oggetti e sconfiggere i nemici.

Occasionalmente dovrete fermarvi, per affrontare dei combattimenti più complessi, ma sempre basati sui QTE in cui potrete usare le magie, attaccare, difendervi ed eseguire delle contromosse.

Questa meccanica di gioco ha il grande pregio di adattarsi perfettamente alle piattaforme iOS ma purtroppo incanala il gameplay su un determinato percorso che non è in grado di fornire molta varietà. All'inizio del gioco, quando Loreena viene liberata dalla prigione per iniziare la sua lunga fuga, potrete solo schivare saltando o scivolando sotto gli ostacoli, ma col procedere del gioco otterrete una spada che vi permetterà di attaccare i vostri avversari mentre correte, coltelli da lancio per tenerli a distanza, e un set di magie che vi permetteranno di lanciare fulmini, curarvi o rallentare il tempo.

Visto che Loreena corre automaticamente, vi basterà un dito per controllare tutto, e come già detto questa soluzione porta con sé il risultato di rendere tutto molto monotono dopo poco tempo. Fortunatamente, la crescente difficoltà e la voglia di vedere cosa c'è oltre sono in grado di spingere il giocatore a proseguire, e il gioco ha l'accortezza di concludersi prima di diventare totalmente noioso.

Dove vi verrà garantita una certa libertà di azione è negli scontri con boss e mini-boss, perché capire il momento giusto per attaccare, difendersi o lanciare una magia aumenteranno di molto le vostre possibilità di sopravvivenza, tuttavia gli scontri veramente impegnativi arriveranno soltanto verso la fine.

Dove Guardians può dire la sua è sicuramente nel reparto visivo e, più in generale, nella presentazione del prodotto. I controlli sono precisi, la grafica è pulita (anche se le animazioni sono un po' legnose), le ambientazioni piacevoli, e la storia contribuisce a far chiudere un occhio sulla semplicità del gameplay.

Nonostante alcuni difetti l'ho trovato un titolo interessante, una sorta di mix tra Infinity Blade e Mirror's Edge, che vi farà passare qualche ora piacevole. E quando avrete finito di correre, la modalità Duelli, che vi permette di sfidare tutte le creature del gioco, aggiunge un pizzico di rigiocabilità a un titolo che altrimenti avrebbe avuto vita breve.

Voto: 8/10

Avatar di Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni: Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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