Joe Danger Special Edition - review
Pericolo è il mio secondo nome.
Tutti noi abbiamo un modello, una guida spirituale, un qualcuno a cui vorremmo assomigliare con lo scorrere impietoso degli anni. Ebbene, io da grande vorrei essere Joe Danger. Provate a pensarci: quanti uomini di mezza età bassi e panzuti, con un naso enorme e una mascella da far invidia a Ridge di Beautiful, sono in grado di sfrecciare su bolidi a due ruote, compiendo le acrobazie più impronunciabili con indosso abiti che farebbero impallidire persino la buon'anima di Elvis? Quanti riuscirebbero anche solo a sopravvivere alla mole di cadute, urti e rimbalzi che il paffuto eroe targato Hello Games sopporta quotidianamente, con un ghigno sprezzante incollato alle labbra?
Al di là della morbidezza addominale (la sola cosa che, tristemente, accomuna il sottoscritto al suo grande eroe), l'arrivo di Joe Danger nell'universo di Xbox Live segna per certi versi un vero e proprio evento: per la prima volta, infatti, il colosso di Redmond spalanca i propri battenti a un'esclusiva digitale della "concorrenza", esplosa su PSN nell'estate 2010 dopo un esordio al limite della sordina. Un successo nel successo per i ragazzacci di Hello Games, inaspettatamente travolti dalle approvazioni tanto della critica quanto dell'utenza Sony, e ora acclamati a gran voce anche dai fedeli di casa Microsoft. Quando si dice da 0 a 100 in meno di cinque secondi…
Eccoci dunque a parlare di questo Joe Danger Special Edition, una versione "con trucco e parrucco" per Xbox 360 che si candida da ora come il rivale più agguerrito dell'apprezzato Trials HD. Etichettare questa SE come l'ennesimo porting cross-platform senz'anima sarebbe un grave errore: tonnellate di collezionabili, nuovi tracciati e, soprattutto, una nuovissima modalità di gioco (Laboratorio) arricchiscono l'offerta appannaggio degli utenti Microsoft, ripagati più che abbondantemente per quest'attesa.
Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, non molto è cambiato in questa migrazione. Uno stuntman pronto a diventare leggenda, una moto roboante e un parco circuiti ricco e generoso, sono gli ingredienti segreti di quello che, a prima vista, potrebbe candidarsi come l'erede spirituale del leggendario Excitebike per NES. La verità però è tutt'altra, e ve ne accorgerete anche solo affrontando il divertente tutorial iniziale: Joe Danger non è affatto il classico giochino di motocross.
L'ultima fatica di casa Hello Games appartiene a quella categoria di giochi che i nostri amici anglofoni definirebbero "incredibly addictive": vi è mai capitato di accendere una console per una rapida partitina defatigante, magari dopo cena, per poi ritrovarvi nel cuore della notte con gli occhi fuori dalle orbite, la salivazione pressoché annullata e il pad incollato alle vostre mani? "Ancora una e poi smetto" vi dice forse qualcosa?
"L'immediatezza del gameplay e l'atmosfera scanzonata sono le carte vincenti del gioco."
L'immediatezza del gameplay e l'atmosfera scanzonata che caratterizza ogni tracciato sono le carte vincenti dell'IP, che si dimostra estremamente giocabile anche dai giocatori più avversi a ogni forma di motore digitale.
Il mappaggio del pulsanti ricalca quello della versione PS3, con i trigger posteriori demandati all'accelerazione e alla frenata, i dorsali superiori designati alla gestione dei numerosissimi trick e lo stick analogico utilizzato per bilanciare il peso di Joe sulla moto (utile per far abbassare il nostro prode pilota, una manovra che imparerete presto se vorrete evitare incontri ravvicinati coi numerosi ostacoli di pista, o per far impennare il bolide su una delle due ruote). Detta così può sembrare un'implementazione piuttosto macchinosa, ma pad alla mano l'azione è sfrenata e continua, persino più reattiva, con il giocatore rapidamente a proprio agio anche nel mezzo delle acrobazie più spettacolari.
Capirete quindi da soli il motivo per cui, terminata una gara, difficilmente riuscirete a spegnere la vostra Xbox 360 così a cuor leggero. A separare ulteriormente la vostra testa dal mai troppo lodato cuscino non contribuisce soltanto quell'irrefrenabile curiosità di sbirciare quali impensabili diavolerie sono disseminate nel circuito successivo, ma soprattutto quella maledettissima malattia di perfezionismo che, di punto in bianco, assale il giocatore nel mezzo di una corsa per abbandonarlo solo dopo aver siglato un nuovo record.
"L'obiettivo principale di ogni gara è quello di collezionare il maggior numero di stelle, disseminate con sadica malizia."
Posto che l'obiettivo principale di ogni gara è quello di collezionare il maggior numero di stelle, disseminate con sadica malizia e fondamentali per sbloccare altri trick o per accedere a nuovi tracciati, è difficile non ripetere la stessa sfida (sia essa a tempo o a punteggio minimo) milioni di volte, anche solo per inanellare qualche chilometrica combo anti-newtoniana, premiata con punteggi da nove zeri tondi tondi.
Certo, nessuno vi vieta di sfrecciare come degli autentici siluri, limitando i balzi al minimo sindacale e tagliando la linea del traguardo come solo Speedy Gonzales saprebbe fare ma difficile, se non impossibile, resistere a lungo a un sistema di evoluzioni divertentissimo e ben congeniato, che se da un lato rappresenta la principale causa del vostro ruvido ménage con l'asfalto, dall'altro regala enormi soddisfazioni nel vedere Joe alle prese con Handlebar Sit, Handstand, Magnum o Blue Steel (e guai a voi se non cogliete l'ultima citazione).
Fino a qui, comunque, niente di nuovo: le stesse modalità multiplayer offline in split screen e Sandbox (una sorta di track-editor in real time, che permette di creare e modificare tracciati anche nel mezzo di una prova semplicemente mettendola in pausa e aggiungendo gli elementi desiderati), così come il sistema di condivisione dei contenuti creati dall'utente, sono una riconferma più che gradita di quanto provato nell'ammiraglia Sony. Ma come abbiamo anticipato alcune righe sopra, Joe Danger Special Edition non è un semplice porting di materiale pre-esistente: di carne al fuoco, signori miei, ce n'è ancora parecchia.
"La novità più interessante coincide con l'introduzione del Laboratorio, una sorta di carriera alternativa incentrata su sfide veloci e mozzafiato."
Iniziamo dai contenuti sbloccabili: uno dei principali difetti lamentati dall'utenza PS3, come raccontato dallo stesso Sean Murray (managing director di Hello Games), è stata la mancanza di un numero adeguato dei cosiddetti "unlockable". Immancabili trofei a parte, poco era stato progettato per premiare gli sforzi dei giocatori, la loro tenacia e dedizione: con questa SE il team di sviluppo svolta pagina, introducendo Gamerpics, Medaglie Pro, sfondi speciali, premi esclusivi per gli avatar e, non ultima, una buona dozzina di personaggi segreti, ciascuno con skill e stili differenti. Sbloccare questi ultimi e mettere le mani sulla leggendaria Scimmia Rosa, chiaramente, richiederà molto più tempo del previsto.
Ricchi premi e cotillon a parte, la novità più interessante coincide con l'introduzione del Laboratorio, una sorta di carriera alternativa incentrata su sfide veloci e mozzafiato, che aggiunge un set di 50 tracciati organizzati in 5 Tour al già corposo parterre iniziale. Ciascun Tour permette al giocatore di apprendere nuove evoluzioni speciali, che potranno essere poi utilizzate sia nella modalità principale (e fidatevi, torneranno comode in molti frangenti), sia nelle 5 terribili Assault Course, la rivisitazione in chiave Joe Danger delle boss-fight, che fanno da epilogo ad ogni tappa.
Vale la pena sottolineare il livello di follia raggiunto dai designer, che sembrano aver riversato proprio nel Laboratorio il loro lato artistico più perverso e malato. Se ritenete di essere all'altezza della sfida lanciata da Hello Games o, più semplicemente, volete farvi parecchio male sin da subito, probabilmente questo è il posto che fa per voi: ma quando scaglierete fuori dalla finestra anche l'ultimo dei vostri pad dopo l'ennesimo incontro ravvicinato con qualcosa di ben più duro del vostro casco, non diteci che non vi avevamo avvisato.
Sul versante tecnologico non abbiamo ravvisato particolari differenze tra le versioni PS3 e Xbox 360: l'impatto visivo è ancora una volta convincente e accattivante, con uno stile cartoon quanto mai azzeccato che va a braccetto con una più che soddisfacente modellazione poligonale. L'ammiraglia di casa Microsoft ci ha abituati a standard ben maggiori, specie nell'ultimo periodo, ma il lavoro degli sviluppatori nella gestione di effetti particellari e volumetrici, così come nel sistema di animazioni, è senza dubbio positivo.
"Sul versante tecnologico non abbiamo ravvisato particolari differenze tra le versioni PS3 e Xbox 360."
Punteggio pieno con tanto di lode per il comparto audio, che nella sua semplicità finisce per insediarsi stabilmente nel cervello del giocatore, che si troverà a canticchiare jingle e motivetti vari senza nemmeno accorgersene nelle situazioni più impensabili.
Resta un po' di amaro in bocca per il grande assente, quel comparto multiplayer online già bramato a suo tempo su PS3 e destinato, anche in questa Special Edition, a rimanere una chimera. Di cose da fare senza essere connessi al Live ce ne sono comunque parecchie (il solo Laboratorio rischia quasi di raddoppiare l'esperienza di gioco single player), ma a fronte di una rigiocabilità pressoché illimitata e di un livello di sfida appagante e impegnativo, che riuscirà a togliere il sonno a molti senza però risultare frustrante, introdurre qualche agguerrita battaglia online a fianco delle classifiche e del sistema di condivisione dei contenuti, avrebbe consacrato la nuova IP di Hello Games alla perfezione assoluta.
Anche questa volta il perfect score rimane lì, a un misero punticino, ma in vista del prossimo e già atteso Joe Danger: The Movie, difficilmente troverete un modo migliore per investire 1200 MP.