Jurassic Park - review
Un videogioco preistoricamente moderno.
Chi ha seguito l'evoluzione del percorso creativo di Telltale attraverso i suoi titoli, può facilmente riscontrare che molte delle concezioni ideologiche proprie della mai troppo compianta LucasArts (quella vera), hanno trovato via via il loro compimento nelle loro opere. E tutto ciò a prescindere dal fatto che i risultati che la casa californiana è stata in grado di raggiungere siano stati comunque limitati dalle possibilità economiche a loro disposizione, forzatamente minori rispetto alle cosiddette software house tripla A.
Focalizzazione su un impianto cinematografico, attenzione al livello di interattività fra gioco e giocatore, eliminazione dei punti morti in favore di dinamicità e ritmo, sono infatti tutti elementi che già il prode Gilbert teorizzava anni or sono e che a buon conto rappresentano una delle evoluzioni più probabili per il genere delle avventure grafiche.
Il difficile di questo percorso è il comprendere quanto sia sottile il filo che lega il videogioco in quanto tale a quelli che possono essere definiti semplicemente romanzi interattivi: se una prima risposta è stata data poco tempo fa da Heavy Rain, una seconda battuta sull'argomento è stata fornita dal qui presente Jurassic Park.
Peccato unicamente che a questo giro il risultato finale, seppur molto appagante per tutto quello che concerne l'adattamento di tecniche e strutture cinematografiche al mondo videoludico, sia ancora lontano dal trovare un equilibrio che consenta di sfruttare appieno le possibilità del nostro media. Occasione mancata? Forse, ma veder compiere questi passi evolutivi è già di per sé appagante.
Cominciamo con il parlare della componente narrativa: le vicende si inseriscono in maniera furbesca all'incirca alla fine del primo episodio del capitolo cinematografico, indicativamente nel momento in cui Hammond e pochi suoi compagni riescono a fuggire da Isla Nublar a bordo di un elicottero.
"Quanto è sottile il filo che lega il videogioco a un romanzo interattivo?"
Se ben ricordate uno dei pochi punti rimasti in sospeso nel film riguardava la sorte di una bomboletta spray contenente alcuni embrioni trafugati, furto che peraltro fungeva da motore per le vicende e i disastri che avevano devastato l'isola lasciandola in mano ai dinosauri.
Ed è qui che entriamo in gioco noi, impersonando alternativamente i complici di Dennis Nedry (il panciuto esperto informatico che era stato corrotto per compiere il furto), alcuni reduci che rimasti tagliati fuori dal flusso principale delle comunicazioni avevano mancato il primo giro di salvataggio, e infine la squadra mandata per soccorrere quest'ultimi, in un susseguirsi di eventi che terminano con la fuga dall'ex zoo preistorico.
Se fin qui abbiamo niente di più di una trama da buon film d'azione, è quando si va ad analizzare il gameplay di Jurassic Park, attraverso i quattro episodi qui proposti in un'unica soluzione, che ci si scontra con una tipologia di gioco che è davvero difficile valutare con oggettività.
Ogni episodio è infatti suddiviso in una serie di scenari alternativamente composti da un numero variabile di dialoghi a scelta multipla con poche o nulle interazioni con gli oggetti presenti nel circondario, e momenti più dinamici dove invece vi verrà chiesto semplicemente di premere il pulsante (mouse o pad poco importa) che comparirà a schermo con il corretto tempismo. Non c'è altro se non un sistema di punteggi che vi premierà con una medaglietta d'oro, d'argento o di bronzo a seconda del numero di errori che farete lungo il percorso.
"Ogni episodio è suddiviso in una serie di scenari composti da un numero variabile di dialoghi a scelta multipla."
Capite bene quindi che se in una prima fase Jurassic Park può richiamare alla lontana una somiglianza con il capolavoro di Cage, il risultato se ne discosta in maniera significativa: laddove uno dei punti di forza erano i molteplici flussi narrativi che si intrecciavano fra di loro, lasciando ampio spazio alla discrezionalità del giocatore, qui il percorso narrativo è uno e uno solo, in un furioso fluire di Quick Time Event simili ai giochi che venivano proposti anni addietro.
Nessuna scelta e nessun bivio, Jurassic Park è un enorme tunnel dal quale riemergerete unicamente dopo aver affrontato la storia che gli sviluppatori hanno previsto per voi e che potrete terminare nel giro di circa otto ore.
Tale impianto assume però connotati molto meno negativi di quelli che si potrebbe pensare in prima battuta: la pochezza del gameplay, unita alla rigidità narrativa, permettono infatti di focalizzare la propria attenzione sul flusso narrativo, portando a un susseguirsi di colpi di scena e situazioni che spesso vi metteranno il fiato sul collo.
Per intenderci l'impressione che ne esce è simile a quella che si prova vedendo un film d'azione, quando si stringono i braccioli della poltrona sussultando per il protagonista. Ecco, la differenza è che qui il protagonista siete voi e solo voi con il giusto tempismo e le giuste scelte potrete decidere di far procedere la pellicola.
"Il gioco è un enorme tunnel dal quale riemergerete unicamente dopo aver affrontato la storia prevista dagli sviluppatori."
È in questo contesto che vanno letti i montaggi delle scene, le inquadrature, i tagli e i cambi di campo: tutto concorre a creare una coraggiosa struttura che richiama decisamente quella che è l'essenza della realtà cinematografica, annessi e connessi compresi. Peccato però, e qui sono le note dolenti, che alla fine stiamo parlando di un videogioco e, come accennato qualche paragrafo più in alto, non si può dimenticare che la componente ludica sia effettivamente risibile.
Il fatto che un errore non pregiudichi (salvo rare occasioni) che il gioco proceda, che il grado di sfida sia praticamente nullo e che infine il sistema di gestione dei dialoghi sia davvero risibile, affossa senza possibilità di recupero la componente più propriamente videoludica di Jurassic Park, relegando il titolo Telltale nella schiera dei "vorrei ma non posso". Ottimo titolo, ma non per chi cerca un prodotto videoludico in quanto tale.
Tuttavia quando si va a riflettere su una struttura prettamente cinematografica non si può esimersi dal valutare anche quello che è l'impatto visivo che tale creazione porta in grembo. Come da tradizione, Telltale decide di affidarsi al suo motore grafico proprietario, messo però duramente alla prova dal dover rappresentare un contesto realistico dopo aver fatto le proprie fortune all'interno di realtà tendenzialmente "fumettistiche".
"Jurassic Park è una vera rappresentazione di cinematografia interattiva."
Il risultato finale è per certi versi sorprendente, permettendo una resa sia degli ambienti che dei personaggi particolarmente azzeccata, con soprattutto i modelli poligonali dedicati ai dinosauri spesso degni di nota. Anche qui però il bicchiere fatica a essere mezzo pieno: in alcuni contesti infatti le soluzioni adottate mostrano chiaramente le corde a causa di rallentamenti occasionali nei cambi scena o nei filmati, glitch che non possono essere di certo giustificati visto il risultato finale non ai vertici della tecnologia attuale, e infine alcune compenetrazioni che rendono il quadro complessivo non particolarmente felice.
La valutazione di Jurassic Park può e deve essere quindi un compromesso fra la prima vera rappresentazione di cinematografia interattiva e quello che è effettivamente il (minimo) valore ludico: tanto ispirato è nel linguaggio e nell'utilizzo di tecniche mutuate sapientemente dalla settima arte, quanto minimale e per certi versi assente è infatti la componente interattiva.
Il voto raggiunto, una sufficienza striminzita, dev'essere pertanto tarato secondo le vostre inclinazioni: se avete intenzione di assistere a una delle migliore pellicole interattive mai portate su schermi videoludici, aggiungete almeno un punto al sei finale e godetevi lo spettacolo con dei popcorn in mano. Ma se invece volete un videogioco, beh, il voto massimo che potete portare a casa è un triste cinque che può risultare anche ottimista, visti i limiti di una struttura davvero legata.
Noi optiamo per una via di mezzo, premiando lo scorcio di futuro che ci è stato concesso dall'inventiva e dal coraggio dei ragazzi mai domi di Telltale, capaci di andare per certi versi al di là della strada battuta da Heavy Rain, ma consapevoli che il tempo dei laser game senza sfida è da tempo finito e che la platea dei videogiocatori richiede sicuramente di più.