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Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar - review

Nel magico mondo Disney-Pixar il divertimento è breve ma assicurato!

La telecamera Kinect è un oggetto sicuramente affascinante, capace di divertire grandi e piccini, e a quest'ultimi è naturalmente dedicato Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar, portale magico che promette di ricreare lo spensierato mondo Pixar nei salotti di casa.

In modo molto simile a Disneyland: Kinect Adventures dello scorso anno, questo nuovo gioco a tema permetterà a chi si piazzerà davanti alla tv di vivere nuove fantastiche avventure basate su cinque film Pixar.

Il mondo di Cars non è poi così diverso dal vecchio Kinect Joy Ride, fortuna che funziona meglio ma la sensibilità dello sterzo può giocare ugualmente brutti scherzi.

Guidare nel mondo di Cars, lanciare veicoli durante uno scontro de Gli Incredibili, aiutare Ratatouille nelle sue peripezie, divertirsi con i protagonisti di Up! e dell'immancabile Toy Story. La premessa di questo gioco è semplice, diretta: se hai amato i film non potrai fare a meno di Kinect Rush. Ma sarà vero?

Come tutti i giochi multievento Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar è un titolo che fa largo uso di tutte le funzioni della telecamera Microsoft viste e provate dalla sua uscita a oggi. Una sorta di demo tecnica, trasformata in un piccolo parco a tema dedicato questa volta ai film di animazione più amati degli ultimi anni.

L'idea è senza dubbio vincente, presentata con una cura eccezionale, in grado di tenere per mano il giocatore fin dai primi istanti, coinvolgendolo in prima persona con un personaggio ricreato automaticamente in base alle sue fattezze.

Questo avatar, o i personaggi famosi che man mano verranno sbloccati, sarà utilizzato per esplorare la piccola piazza centrale dalla quale selezionare i cinque livelli presenti. In questo scenario Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar ci permette di muoverci liberamente e senza l'ausilio del pad, una caratteristica raramente implementata nei titoli per Kinect ma capace subito di affascinare chi gioca.

I livelli dedicati a Gli Incredibili sono divertenti ma forse tra tutti i meno ispirati e interessanti.

Per camminare basterà ondeggiare le braccia, mentre per girare a destra e a sinistra si dovrà fare affidamento alle spalle: in avanti quella destra per girare a sinistra e viceversa. Funziona, ed è divertente, sopratutto per i più piccoli, visto che nella piazza Pixar saranno accolti da tanti coetanei sempre pronti a giocare. Con alcuni di loro sarà anche possibile interagire!

"La cura rivolta nella produzione di questo gioco non solo si vede, ma si sente..."

La cura rivolta nella produzione di questo gioco non solo si vede, ma si sente... e non parliamo di musiche o effetti sonori. Una delle cose più belle di Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar è infatti il modo in cui invita il giocatore a esplorare le cinque ambientazioni incluse.

In prossimità dei cinque ingressi si verrà avvicinati da uno o più bambini che inizieranno a fantasticare con voi di avventure lontane, proponendovi di fatto di giocare agli Incredibili, o di immaginare insieme a loro di correre a perdifiato nei panni del veloce Saetta McQueen di Cars. Proprio come si fa quando c'è un intero pomeriggio libero davanti, con due compiti facili facili già svolti in cartella e il migliore amico sotto casa ad aspettarci…

Nel caso di Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar però, dopo un veloce movimento di camera, il mondo appena immaginato prenderà davvero vita davanti ai vostri occhi. Ogni ambientazione presente propone una sfida diversa ma non troppo. Nell'universo a cilindri di Cars, per esempio, viene chiesto di guidare, con le mani appese a un volante immaginario, cercando di raccogliere monete ed evitando gli ostacoli saltando.

Le avventure di Ratatouille meriterebbero un gioco a parte. Muoversi nei panni di un topolino cicciottello è già di per se troppo divertente.

In quello de Gli Incredibili si ritorna al pieno controllo dei movimenti, ma in alcune parti si dovrà anche combattere e risolvere semplicissimi enigmi. Uno dei mondi più belli è quello del topo Ratatouille: qui il gioco si trasforma in un vero e proprio platform ambientato tra i romantici tetti e le impervie fogne di Parigi.

Le sezioni dedicate ad Up! e Toy Story sono invece composte essenzialmente dalle stesse meccaniche delle altre ambientazioni, inoltre ogni mondo potrà essere giocato in due e comprenderà una manciata di livelli in ordine di difficoltà.

In tutti e cinque i casi ci si ritrova davanti a una realizzazione tecnica davvero molto buona, dove ancora una volta sono i livelli di Ratatouille a risplendere di più, grazie a una grafica che sembra davvero strappata da una scena del film originale. Anche il Kinect si comporta egregiamente, almeno fino a quando non subentrerà la stanchezza e i movimenti si faranno man mano meno precisi, col risultato di rimanere in balia di dirupi e ostacoli col fiatone e la depressione.

"Quel che manca a Kinect Rush è un po' di sostanza"

Quel che manca a Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar è un po' di sostanza. Non ha una vera e propria trama da esplorare, i pochi livelli a disposizione si completano molto velocemente e insomma, quel che resta alla rigiocabilità è un record da battere, la voglia di immergersi nuovamente in quei mondi, così ben realizzati, ben animati, ma niente di più.

Giustissimo che i videogame per i più piccoli siano semplici, leggeri, meno giusto essere così parchi nell'offerta: si poteva fare di più anche col gameplay, piuttosto che riciclare la stessa idea in quasi tutte le ambientazioni proposte.

Longevità e varietà sono i due problemi di Kinect Rush: un'avventura Disney-Pixar, un gioco che avrebbe potuto davvero brillare in una fascia di mercato così bisognosa di titoli di qualità. Si accontenta del poco che offre e di come lo offre. Davvero un peccato, ma l'opportunità per gli appassionati più piccoli rimane ghiotta, molto ghiotta.

7 / 10
Avatar di Francesco Serino
Francesco Serino: Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.

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