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King's Bounty Anthology - review

Uno strategico a turni per tutte le occasioni.

Novembre è un mese ibrido dal punto di vista del mercato dei videogiochi: non è ottobre, quando i pezzi da novanta vengono messi in campo e non è Natale, quando alcuni titoli arrivano giusto in tempo per cogliere le brame dei videogiocatori pronti per un nuovo inizio dell'anno. In pratica è il periodo perfetto per recuperare vecchie glorie dimenticate su qualche scaffale polveroso o per rimanere sorpresi dalla perla che non ci aspettiamo.

È proprio in tale contesto che si presenta FX Interactive con la sua King's Bounty Anthology, una raccolta dei primi due capitoli della saga sviluppati da Katauri Interactive insieme all'espansione Crossworlds, il tutto in un'unica confezione e a un prezzo davvero competitivo di 9,95 Euro. Sembra uno spot pubblicitario? No, è solo la costatazione che oggi potrebbe essere il vostro giorno fortunato.

Per giustificare il mio entusiasmo è però doveroso fornirvi innanzitutto qualche informazione di contorno, soprattutto qualora siate a digiuno di questa saga, per poi illustrarvi nel dettaglio il contenuto della raccolta e lasciarvi, al termine della recensione, pronti per leccarvi i baffi di fronte ad un pacchetto tanto appetitoso...

Per cominciare dovete sapere che il mondo di King's Bounty nacque quasi vent'anni or sono grazie alla mai troppo lodata ispirazione di New World Computing (Might & Magic vi dice qualcosa?), che si presentò sul mercato con un titolo che giocò il ruolo di precursore per il genere degli strategici a turni fantasy, che tanta fortuna ebbe a metà degli anni '90.

"Il mondo di King's Bounty nacque quasi vent'anni or sono grazie all'ispirazione di New World Computing"

Esagono, tu sei fautore di vittoria e gloria...

Dopo i fasti degli inizi la licenza venne tuttavia abbandonata in favore della più fortunata cugina Heroes of Might & Magic e rimase a sonnecchiare fra una raccolta di vecchie glorie e l'altra per quasi due decadi, ovvero fino a quando a 1C Company venne l'idea di sfruttare un brand tanto importante per attaccare una nicchia di mercato potenzialmente ancora promettente.

Ecco così arrivare il primo Kings Bounty “next gen”, sottotitolato The Legend, nel 2008, a cui fece seguito Armored Princess e la sua espansione Crossworlds, tutti titoli che ebbero un ottimo riscontro sia da parte della critica (coff coff...) sia da parte del pubblico, dando ragione a chi riteneva che la strategia “riflessiva” avesse ancora qualcosa da dire al videogiocatore moderno.

Ovviamente, rispetto agli inizi della saga, le dinamiche di gioco sono state in parte riviste così da venire incontro ai gusti dei palati odierni: tutti e tre titoli presentano un'immediatezza maggiore rispetto all'anziano patriarca, grazie ad un'interfaccia intuitiva e capace di piegarsi alle esigenze del giocatore (e non viceversa, come spesso siamo costretti a fare).

In secondo luogo l'introduzione di una microgestione delle economie del proprio esercito risulta in grado di rendere più profonda la fase di analisi e strategia, con dirette conseguenze anche sul gameplay che si ritrova ad avere una marcia in più nel ritmo e nel grado di sfida proposto.

"La microgestione delle economie del proprio esercito rende più profonda la fase di analisi e strategia"

Cavallo mangia drago in due mosse!

Dovete infatti barcamenarvi fra le risorse disponibili e le diverse tipologie di truppe da assoldare, cercando senza soluzione di continuità i soldati giusti per ogni occasione e valutando di volta in volta cosa le vostre finanze possono permettersi di acquistare.

Da qui si prosegue poi con l'ormai consueta sequela di scontri, quest e gestione del proprio party di attacco, tutti elementi che a conti fatti costituiscono la spina dorsale dei giochi appartenenti a questo genere, declinata però all'interno di un sistema di combattimento ben strutturato che non vi permetterà (quasi) mai di poter abbassare la guardia.

Quest'ultimo infatti è il vero punto di forza della serie, capace di dare spessore ad ogni singola decisione che prenderete sul campo di battaglia o nella personalizzazione del vostro protagonista (in perfetto stile GdR all'interno di tre classi) e delle vostre truppe, elementi fondamentali per riuscire a portare a termine con successo tutti e tre i titoli.

Nel complesso, sia il primo che il secondo capitolo con espansione annessa riescono a raggiungere pienamente lo scopo per cui sono stati creati, ovvero fornire una valida alternativa alla classica serie di Heroes e al contempo svecchiare una tipologia di titoli che sembrava destinata a sciogliersi come neve al sole non trovando la giusta alchimia per accattivare il giocatore versione post 2000.

"Sono presenti anche i (pochi) difetti che già si notavano all'epoca della prima uscita sul mercato"

Lo sviluppo del personaggio è uno dei fondamenti della serie.

A onor di cronaca sono presenti anche i (pochi) difetti che già si notavano all'epoca della prima uscita sul mercato, essendo questa una semplice raccolta adattata per i sistemi moderni dei titoli Katauri. In sintesi se nel primo titolo abbiamo un bilanciamento della difficoltà a volte poco logico nelle sue dinamiche, con momenti hard alternati a passeggiate in campagna, nel secondo la fase narrativa lascia un po' a desiderare con la festa del cliché e un eccessivo back tracking pronti ad attendervi a portata di mouse.

Tolti questi fattori, comunque risibili rispetto al resto dell'offerta, quello che potete trovare sul vostro schermo è uno strategico solido, contaminato da pesanti dosi di GdR nella crescita del vostro protagonista e complessivamente in grado di non demeritare nella già poco affollata arena del genere.

Anche sul fronte grafico è difficile muovere delle critiche e questo nonostante siano passati ben cinque anni dall'uscita del primo capitolo: gli ambienti maestosi uniti all'utilizzo di palette cromatiche molto accese, rendono il girovagare per il mondo di Endoria un'esperienza piacevole che ricorderete con affetto nella vostra carriera videoludica.

E tutto questo nonostante la mole non eccezionale di poligoni o di effetti grafici: la fluidità con cui il tutto si muove, unita alla caratterizzazione degli ambienti e dei personaggi, concorrono a supportare appieno ogni momento di gioco, rendendo tutti i “Bounty” dei titoli che mostrano in maniera chiara come sia possibile programmare dei giochi con una certa lungimiranza.

"Il tempo si è mostrato generoso con la saga di King's Bounty, che si dimostra ancora oggi fresca e coinvolgente"

La fantasia non è certa mancata agli sviluppatori nella creazione di Endoria.

Il tempo si è mostrato generoso con la saga di King's Bounty, che si dimostra ancora oggi fresca, coinvolgente e in grado di regalare una mole impressionante di ore di gioco. Questa Anthology merita dunque di essere acquistata da chiunque osi definirsi appassionato di videogiochi e ancora di più dagli amanti degli strategici a turni, abbandonati ormai dal mercato mainstream.

8 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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