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Videogiochi: la musica è cambiata - articolo

Concerti, vinili e streaming: le colonne sonore sono in costante evoluzione.

Nel corso degli anni è cambiato il modo di scrivere musica per i videogiochi. Dalle note a 8 e 16 bit dei videogiochi per NES, SEGA Mega Drive e Amiga, si è passati a intere orchestre che mettono a disposizione la loro grande esperienza e i loro strumenti ai compositori di musica per videogiochi.

Sono tantissimi i franchise che, inseguendo un'esperienza più coinvolgente a 360 gradi e narrativamente più profonda, richiedono ora una presenza musicale altrettanto significativa. Spesso, i compositori vengono integrati nello sviluppo per creare una sinergia fra ciò che avviene sullo schermo e la musica, in un risultato che talvolta non ha eguali neanche nel cinema.

E non soltanto i giochi occidentali come Tomb Raider, Mass Effect, Call of Duty o Assassin's Creed; anche i vari Super Mario e The Legend of Zelda, esponenti di uno stile più classico, propongono brani strumentali, generalmente di grande qualità. La musica "vecchio stile" è spesso prerogativa dei giochi indipendenti dei piccoli studi: da Cuphead ad Axiom Verge passando per Shovel Knight, Abzu e Strafe.

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In questa evoluzione costante, alla pari dei più noti game designer anche i nomi dei compositori emergono dalla nebbia dell'anonimato per essere celebrati: Jason Graves (Dead Space, Tomb Raider), Jesper Kyd (Assassin's Creed), Jack Wall (Mass Effect), Jeremy Soule (The Elder Scrolls), Nobuo Uematsu (Final Fantasy), Koji Kondo (The Legend of Zelda), Jared Emerson-Johnson (alcuni giochi Telltale come The Walking Dead e Sam & Max).

Il pubblico si riunisce per ascoltare le loro composizioni, strappate dal confinamento dello schermo per essere apprezzate direttamente dagli strumenti delle orchestre. Com'è stato il caso di Distant Worlds: Music From Final Fantasy, concerto dedicato alle musiche della serie di Square-Enix che è sbarcato anche in Italia, a Milano, lo scorso maggio. Un altro esempio è The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses, concerto mondiale in cui i brani più celebri della saga di Nintendo vengono riorchestrati. Il 26 novembre alle 18 sbarcherà a Firenze, al Nelson Mandela Forum.

Difficile dimenticare anche i Videogames Live, concerti in cui il pubblico viene fatto partecipe; un evento interattivo che tramite l'ausilio di effetti di luce e video produce un'esperienza più ampia rispetto ai tradizionali concerti di cui sopra e anche più vicina al videogioco stesso. L'orchestra sul palco riprende brani di opere videoludiche ben note, come God of War, Sonic, Final Fantasy, Halo e Castlevania. Videogames Live: Level 5 è il prossimo album ed è stato finanziato su Kickstarter lo scorso aprile. Allo stesso modo erano stato prodotti Level 3 e Level 4.

Non soltanto grandi progetti: anche titoli indipendenti come Cuphead di Studio MDHR hanno sposato il vinile.

Senza dimenticare gli album The Greatest Video Game Music, che includono estratti di molteplici colonne sonore, orchestrati dalla London Philarmonic Orchestra, che ha proposto le musiche di Call of Duty, Tetris, Super Mario Bros., Fallout 3, Assassin's Creed: Revelations, Super Metroid, Chrono Trigger e tanti altri.

Si diversificano anche i modi di godere della musica, che ora appare sempre più frequentemente anche su vinile, supporto che negli ultimi anni sta vivendo una riscoperta generale. La colonna sonora dei videogiochi sta diventando sempre più una presenza importante, capace di essere un'esperienza indipendente.

Così, fra temi orchestrali ed epici brani, dal 2015 ad oggi c'è stata una vera e propria esplosione delle colonne sonore vendute in edizione speciale su vinile. Un esempio molto recente: la colonna sonora della trilogia di Dark Souls sarà venduta da questo autunno in 2.000 copie rendendo questa versione ancora più speciale. Proprio in questi giorni, è stato inoltre annunciato che anche la colonna sonora di Another World, in occasione del suo 25esimo anniversario, sarà commercializzata anche in vinile.

La musica di Final Fantasy è stata proposta anche in Italia sotto forma di concerto.

Le edizioni su vinile delle colonne sonore dei videogiochi non sono una novità assoluta. Verso la fine degli anni '90 Virgin Records e Sony Music pubblicarono, rispettivamente, le colonne sonore di Wipeout 2097 e Ghost in the Shell e ci fu anche qualche saltuaria iniziativa commerciale negli anni 2000.

Dal 2010 ad oggi, complice una riscoperta più ampia di questa media che era stato affossato dai supporti più moderni, il numero di giochi che possono essere "goduti" su vinile è cresciuto in maniera esponenziale: Red Dead Redemption, Halo: Combat Evolved, Metal Gear Rising: Revengeance, Far Cry 3: Blood Dragon, Banjo-Kazooie, The Last of Us e Hotline Miami 2 sono soltanto una manciata.

Ma anche supporti più moderni permettono ormai di abbracciare la musica dei videogiochi in ogni momento, come i servizi di streaming Spotify e Apple Music. Intere playlist dedicate unicamente ai brani, vecchi e nuovi oppure riarrangiati da alcuni artisti od orchestre, di serie come Mass Effect, The Legend of Zelda oppure dedicate alle console passate celebrando i momenti musicali più storici.

Anche la riedizione di Another World propone una colonna sonora su vinile.

E come potrebbe essere altrimenti quando la colonna sonora diventa una parte fondamentale dell'esperienza e parte caratterizzante dell'intera ambientazione? Pensiamo a Hotline Miami, il cui ritmo lento ma incessante della colonna sonora riempie le stanze dove il protagonista porta avanti la sua insensata violenza. Oppure alla saga di Halo, il cui tema principale è da sempre caratterizzante di battaglia epiche.

Le colonne sonore dei videogiochi sono ormai un elemento cardine, a prescindere dal genere. Diventano sempre più importanti ma soprattutto sempre indipendenti dal videogioco stesso, capace di essere un'esperienza da godere anche senza il supporto visivo. E così come il trailer di Everything è stato nominato agli Academy Award, non ci sarebbe da stupirsi se, nel prossimo futuro, anche le colonna sonore dei videogiochi ricevessero un giusto riconoscimento al di fuori della cerchia degli appassionati.