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Lollipop Chainsaw

Frattaglie di arcobaleno.

Per salvare il compagno di scuola da una fine orrenda, in pratica, la cheerleader doveva eliminare tutti i cadaveri ambulanti nelle vicinanze. Sfortunatamente, però, durante la demo di Lollipop Chainsawle cose non sono andate per il verso giusto, e mentre Juliet si liberava da una vera e propria montagna di carne che la pressava (tutti gli zombie le erano saltati sopra nel tentativo di divorarla), il povero ragazzo si trasformava in uno zombie furioso, velocissimo e dal caratteristico colorito rossastro.

Eliminata anche questa minaccia attraverso una letale esecuzione (eseguita saltando alle spalle del bersaglio per segarlo tranquillamente in due, per ricevere in cambio un certo numero di monete), è arrivato il momento di affrontare uno dei tanti bivi sparsi per i livelli, scegliendo in quale porta entrare fra le due a disposizione.

La scelta, in questo caso, ha portato Juliet ad affrontare di nuovo il professore di poco prima, questa volta intenzionato a spappolare la studentessa a colpi di cattedra. Per eliminarlo si doveva coglierlo alle spalle o, come ci illustrava il ragazzo che impugnava il pad, si poteva attaccare frontalmente dopo aver attivato una modalità potenziata.

Così facendo si svuotava la barra in basso a sinistra, precedentemente riempita uccidendo orde di zombie, e Juliet iniziava a brillare dei colori dell'arcobaleno mentre in sottofondo partiva una musica spensierata in stile sigla d'apertura cantata di un cartone con le maghette.

Dopo un breve intervento di Yamaoka, che spiegava quanto l'intento del team fosse quello di seguire un approccio diverso rispetto ai soliti giochi di zombie, la demo è andata avanti con l'eccezionale combattimento con un boss.

A grido di "Your ass is mine", Zed il punk appariva sul campo di battaglia armato di microfono e cresta esagerata. I suoi attacchi consistevano in una serie di insulti gridati nel microfono e letteralmente sparati contro Juliet.

Lo scontro si divideva in tre fasi distinte, una delle quali vedeva la protagonista impegnata a distruggere una serie di amplificatori, prima, e nell'abbattimento a colpi di motosega di un'enorme cassa musicale, il tutto mentre Zed continuava a vomitare insulti di un certo peso.

I ritmi altissimi della sfida erano accompagnati da una musichetta assurda, fino al folle epilogo in cui Juliet faceva letteralmente a pezzi il proprio sfortunato rivale. Dopo Shadow of the Damned, quindi, una nuova follia si prepara ad uscire dagli studi guidati da Suda51. E noi non vediamo l'ora di darle tutto l'amore e il rispetto che merita.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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Lollipop Chainsaw

PS3, Xbox 360

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