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Mad Riders - review

Un gioco con i quad... ma più simile a Wipeout ed ExciteTruck!

Insistono. Non sappiamo perché ma insistono con questi ATV, gli All Terrain Vehicles che facevano tanto cool dieci anni fa ma che oggi vedono la loro immagine un po' appassita per colpa, diciamolo pure, di videogiochi dedicati tutti uguali, tutti mediocri. Eppure, gli sviluppatori di Techland, dopo aver piazzato sul mercato il loro primo hit Dead Island, ci hanno voluto riprovare con questo Mad Riders.

Ci ritroviamo così di nuovo nel fango, sgommando e saltellando, dopo averlo fatto con Trials Evolution (sempre distribuito da Ubisoft), Dirt: Showdown e MUD di Milestone, la software house italiana che oggi detiene la licenza FIM, ereditata proprio da quella Techland che oggi sforna Mad Riders.

I giochi di quad non godono di una buona nomea, chissà perché Techland insiste su questi mezzi...
Non poteva mancare la customizzazione del veicolo, a cui potremo modificare colori e fantasie, e quella del pilota!

E filosoficamente questo titolo non è così diverso dall'ultima fatica Milestone, quindi la sfida si accende, malgrado Techland abbia furbescamente scelto di distribuire il suo piccolo gioco solo in digitale, in questo caso su Xbox Live.

Come MUD anche Mad Riders è un gioco tutto sommato modesto, ma costa solo dieci Euro e non ha alcuna paura di gettare alle ortiche il realismo di fisica e controlli, lasciando campo aperto a un gioco di gare su dei quad bike che corrono e si comportano in modo pericolosamente simile ai bolidi fluttuanti di Wipeout.

Altro che cross, qui si viaggia a velocità sconsiderate e si derapa come nel futuro. L'impatto, come avrete intuito, è infingardo. Uno si avvicina a Mad Riders pensando di affrontare un determinato tipo di gioco e poi, il maledetto, in realtà si rivela nel giro di una pista assolutamente diverso. E che sia chiaro, la sorpresa è ben accetta. Ma almeno avvertiteci, così ci prepariamo a dovere!

"Se cambiate l'ambientazione, l'impressione è di trovarsi davanti a un clone di Wipeout"

Una volta capito come si gioca, quanto si deve correre, e che i freni servono soltanto per entrare in sgommata e quando l'impatto sembrerà davvero inevitabile, beh, Mad Riders è davvero un piccolo perverso piacere. Gli alberi sfrecciano a bordo pista, a volte anche in mezzo alla pista, che sale, si inerpica vertiginosa e si ributta in picchiata con discese da urlo, verso bivi che porteranno inevitabilmente al saltone finale, da cui se ne esce poggiando le ruote su una curva arroccata, impossibile, eccitante, frenetica e maledetta.

È proprio il design dei tracciati a dare una mano enorme a questo gioco, perché sono davvero folli, ti fanno sentire sempre in bilico, sono perfetti per ospitare una corsa tra missili.

Anche qui, se sostituite l'ambientazione con le piastrelle in acciaio inox e ficcate qua e là dei led luminosi, l'impressione è di trovarsi davanti proprio a un clone di Wipeout. Ma allora perché rompere le scatole con questi maledetti quad, che oltretutto qui non si comportano minimamente come dei quad?

Il problema non è mio personale, non sono stato investito da un quad da piccolo, è che la scelta di Techland traveste Mad Riders in un titolo diverso e sicuramente meno accattivante di quello che avrebbe potuto essere se fosse stato più sincero, con gli utenti ma anche con se stesso.

Ci sono anche gare di trick, ma sono molto poche e meno divertenti delle normali gare.
Sarà un gioco piccolo ma anche Mad Riders ha i suoi assi nella manica...

"La modalità principale finisce presto e non presenta grandi sorprese"

Cioè, diciamolo, al posto dei quad avrebbero potuto mettere delle tartarughe cyborg cavalcate da nani da giardino zombie (perché oggi li postano dappertutto su Facebook?)(bella domanda, ndSS) e Mad Riders sarebbe stato probabilmente un gioco migliore.

Nei comandi e nello svolgimento delle gare non ci sono grandi sorprese rispetto al titolo di corse medio. In Mad Riders c'è anche l'immancabile turbo ma non è opzionale, non serve soltanto a dare una mano, sarà piuttosto indispensabile per vincere. E naturalmente va utilizzato ad hoc, cercando di ricaricarlo il più possibile raccogliendo dei segnalini rossi sparsi lungo i tracciati.

La modalità principale, composta da otto diversi tornei divisi a loro volta in cinque gare, finisce presto e non presenta grandi sorprese, essendo essenzialmente composta da gare e una manciata di varianti poco originali. Ma Mad Riders ha anche una modalità multiplayer, quindi se vorrete testare le vostre abilità, potrete farlo contro il mondo intero.

Tecnicamente il motore grafico utilizzato è capace di far viaggiare i quad del gioco senza alcuna sbavatura, rallentamento, o difetto particolare. Il comparto sonoro è assolutamente basilare, i motori ruggiscono, i fringuelli cinguettano, e tra il solito rock sfrenato della colonna sonora trovano felicemente posto anche brani di diverso genere, persino un po' di elettronica che forse, nel mondo dei motori, è vista come roba da fighetti (ma allora che dire del jazz da ascensore di Gran Turismo?).

Con il suo costo bonsai Mad Riders è un titolo divertente e ben concepito, non è un gioco di quad nel senso stretto del termine, ma più un titolo di corse iperveloci ambientato nel mondo del cross. E sì, è vero, ricorda anche la spensieratezza arcade di quel bel gioco che è stato Excite Truck su Wii.

Fateci un giro, potrebbe sorprendervi piacevolmente.

7 / 10
Avatar di Francesco Serino
Francesco Serino: Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.

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Mad Riders

PS3, Xbox 360, PC

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