March of The Eagles - preview
È la volta di Napoleone!
Se siete fra gli amanti dei giochi di strategia, credo obiettivamente che vi basterebbe seguire la line up di Paradox per dare soddisfazione ai vostri bisogni per tutto l'anno: il numero di titoli che la casa svedese riesce a sfornare, unita alla loro qualità media, sono tali che difficilmente potrebbe venirvi voglia di guardare altrove.
March of The Eagles, prossimo gioco in arrivo per il primo trimestre del 2013, sembra non far eccezione a queste regola, presentando, già in questa sua prima incarnazione tutte quelle caratteristiche che gli amanti della strategia su PC amano cercare nei loro titoli, unita ad un'accessibilità che potrebbe portare ben più di un novizio ad affacciarsi al genere.
Inquadriamo innanzi tutto il contesto storico: stavolta vi verrà chiesto di rivivere le imprese del prode Napoleone, colui che cercò di riportare i fasti dell'Impero Romano nell'Europa dell'Ottocento, o di una delle altre nazioni che cercarono, in un modo o in un altro, di contrastarne l'ascesa e il dominio.
"March of The Eagles sposta il focus sul fronte bellico abbandonando in parte la complessità gestionale"
Ambientazione non di primo pelo quindi e già vista in molti altri titoli negli ultimi anni, ma sicuramente in grado di conquistare ancora una volta il cuore degli appassionati grazie al delicato equilibrio socio-politico che caratterizzò il nostro continente in quel periodo e che si porta a corredo la possibilità di avere un ampio spettro di possibilità a propria disposizione.
Rispetto agli standard del genere propugnati da Paradox negli ultimi anni, questo nuovo strategico sposta però il proprio focus sul fronte bellico per abbandonare così parte della complessità gestionale legata alla diplomazia e all'amministrazione dei propri possedimenti; per intenderci, sebbene il denaro sia ancora necessario per comporre il proprio esercito, è proprio quest'ultimo che richiederà la cura maggiore e che risulterà essere leva decisiva per raggiungere i propri obiettivi.
Giusto per fornire qualche informazione sulla parte militare che sicuramente potrà concorrere al vostro aumento di salivazione e darvi allo stesso tempo il polso della situazione, dovete sapere che in March of The Eagles avrete, fra le altre, la possibilità di reclutare diverse tipologie di unità (terrestri e marine), per poi assegnarle ai vari reparti del vostro esercito. Fatto ciò potrete, anzi dovrete, scegliere addirittura chi mettere a capo di ogni fianco delle vostre truppe, con il conseguente carico di bonus/malus in fase di pugna.
"Dovrete scegliere chi mettere a capo delle vostre truppe, col conseguente bonus/malus"
Già da questo potete capire che la cura del dettaglio, al fine di permettere alle battaglie simulate dalla CPU di essere il più realistiche possibile, è sicuramente encomiabile, ma proprio per questo motivo non potete sperare che tutto possa essere sotto il vostro controllo. Aspetti come il terreno di scontro o la situazione meteorologica verranno infatti lasciati al caso e solo un buon generale riuscirà a trarre il massimo profitto da ogni situazione contingente.
A fianco della parte bellica troviamo inoltre una già citata gestione economica ridotta all'osso, coadiuvata però dall'introduzione di un concetto interessante, le cosiddette idee, ovvero la possibilità di spendere i punti idea in avari ambiti per ottenere dei plus in ambito bellico o tecnologico. Implementazione che potrebbe trovare diverse applicazioni da non sottovalutare, soprattutto nella modalità multigiocatore di cui parlerò fra poco.
Per chiudere questa panoramica, credo sia giusto citare infine uno degli aspetti che, pur nella sua semplicità, potrebbe rendere il gioco più appetibile a chi non è un veterano degli strategici, ovvero la presenza di un vero e proprio end game. In pratica è prevista la possibilità di capire alla fine della campagna, contenuta fra il 1805 e il 1820, se siete riusciti o meno nel vostro compito di conquistare l'Europa, vedendo riassunti sinteticamente i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati.
"March of The Eagles strizza l'occhio a coloro che si sono sempre trovati bloccati dalla mole di informazioni dei titoli Paradox"
In generale l'impressione dopo le prime ore è che Paradox abbia qui voluto proporre un titolo capace di accontentare da una parte gli appassionati, grazie alla cura riposta nella caratterizzazione militare dell'epoca e delle dinamiche politiche scatenate dalla presenza di Napoleone, e dall'altra di strizzare l'occhio a tutti coloro che si sono sempre trovati bloccati dalla mole di informazioni e caratteristiche presenti nei loro titoli.
Una scommessa forse azzardata ma che sinceramente in fase di anteprima ho riscontrato aver le possibilità per essere vincente, grazie anche alla scalabilità della difficoltà a seconda che si scelga la potenza francese o un altro piccolo stato anonimo.
Dal punto di vista grafico, March of The Eagles per ora non sembra uscire dal seminato dei vari Crusader Kings o Europa Universalis, proponendo le consuete mappe europee ispirate ai carteggi di inizio Novecento, unita a un'interfaccia sempre chiara nel fornire le informazioni necessarie ai giocatori. In alcuni casi quest'ultima sembra un po' scarna, ad esempio laddove le mappe forniscono informazioni sulle varie città, ma non è sicuramente questo aspetto che potrà spostare il peso della futura valutazione.
"Dal punto di vista grafico, March of The Eagles non sembra uscire dal seminato dei vari Crusader Kings o Europa Universalis"
Ultima parentesi per la poc'anzi citata modalità multiplayer che prevede la possibilità di avere fino a trentadue giocatori in contemporanea e che non vediamo l'ora di provare in tutta la sua complessità: potrebbe essere infatti la ciliegina su una torta che ha tutto quello che serve per riuscire a sorprendervi ancora una volta.
All'uscita manca ormai poco e se le premesse/promesse verranno mantenute, il rischio di trovarsi davanti ad un altro titolo mangia ore è davvero altissimo. Per sapere quindi se l'Imperatore riuscirà ancora una volta a essere vittorioso, non vi resta che rimanere sintonizzati sulle nostre pagine.