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Mass Effect 3: Leviathan - review

In fondo al mar... c'è il segreto dei segreti!

A distanza di mesi dalla sua uscita, Mass Effect 3 continua ad essere un argomento caldo, molto caldo, quasi bollente. La chiusura della trilogia che ha rivoluzionato nel bene e nel male la fantascienza videoludica ha fatto imbestialire più di un fan: c'è chi lo ama, chi lo odia e c'è persino che lo ama odiandolo. E noi vi capiamo, siamo nella vostra stessa scomodissima posizione.

Dopo aver ritoccato e arricchito i tre finali possibili con nuove scene e nuovi dialoghi, limitando quella sensazione da coitus interruptus che aveva mandato fuori di testa molti fan della serie, BioWare ha presentato la prima vera espansione per questo terzo capitolo della saga del Comandante Shepard e della sua cricca interspaziale.

Il design dei livelli è per il 90% dell'avventura alquanto blando, sopratutto al di fuori della casa del Dottor Bryson.
In Leviathan sarà possibile raccogliere nuove modifiche per le armi e due nuove amiche: l'AT-12 Raider Shotgun e l'M-55 Argus Assault Rifle.

Mass Effect 3: Leviathan, questo il titolo del DLC da circa dieci Euro già pronto per essere acquistato su PlayStation Network, Xbox Live e Origin, è un'avventura di due ore e poco più il cui scopo, essenzialmente, è quello di spiegare l'origine dei Razziatori.

Gli avvenimenti raccontati in Mass Effect 3: Leviathan sono precedenti al gran finale, per questo motivo per potervi godere quest'avventura dovrete avere un salvataggio precedente all'ultima battaglia del gioco, altrimenti sarà necessario iniziare una nuova partita.

Personalmente non ho mai amato la filosofia di questi DLC che vanno a rimaneggiare eventi che per me, videogiocatore, dovrebbero essere già accaduti. Meglio portare avanti la trama e, se non è possibile, tanto vale raccontare eventi paralleli, magari persino con un altro protagonista. Meglio uno spin-off che ritrovarsi ancora una volta nei panni di Shepard a metà avventura, sapendo come andrà a finire ma senza aver modo di cambiare qualcosa in modo tangibile.

Mass Effect 3: Leviathan inizia dunque con una mail spedita al computer personale di Shepard dall'Ammiraglio Hackett. Sulla Cittadella un ricercatore chiamato Garret Bryson sembra aver scoperto delle cose sui Razziatori in grado di cambiare il corso della guerra.

"Gli avvenimenti raccontati in Mass Effect 3: Leviathan sono precedenti al gran finale"

Le ha scoperte queste cose? Certamente! Cambieranno il corso della guerra? Ecco, qui già sorge spontanea la domanda: come può l'origine dei Razziatori, che è decisamente sconvolgente, pesare così poco nella trama generale del gioco? Considerate che le scoperte che farete cambieranno con molte probabilità anche la vostra interpretazione del finale.

Dodici minuti di gameplay di Mass Effect 3: Leviathan.

La trama di Mass Effect 3: Leviathan è senza dubbio buona, è solo terribilmente sbagliato il modo e il momento in cui BioWare ha deciso di raccontarcela. Ciò nonostante anche il pacchetto non è malvagio: dura quanto un buon film e costa quanto entrare al cinema.

Peccato che anche il gameplay proposto sia decisamente blando, in linea con quello di Mass Effect 3 ma senza quella grandeur che la trama gli imprimeva (e con dietro due episodi che rendevano tutto più emozionante ma anche fuorviante).

Un paio di volte vi capiterà di scortare dei droidi per riparare e aprire le porte chiuse sui cui irrimediabilmente sbatterete il naso.
Il meglio di Leviathan lo vedrete alla fine... peccato che il meglio sia così concentrato da durare davvero troppo poco.

Mass Effect 3: Leviathan è infatti suddiviso tra le visite all'appartamento del Dottor Bryson, mentre cerchiamo indizi sul suo lavoro, e le nostre sortite nella galassia alla ricerca dapprima del professore stesso e poi, inevitabilmente, del Leviatano del titolo.

"BioWare ha deciso limitare l'esperienza a una linearissima ricerca tra gli oggetti che il gioco evidenzierà per noi"

L'idea di rovistare nel passato dello studioso è intrigante, ma BioWare ha deciso di dare "il meglio di sé" limitando l'esperienza a una linearissima ricerca tra gli oggetti che il gioco evidenzierà per noi. Lo stesso vale per i combattimenti, meno numerosi di quel che ci si potrebbe aspettare: siamo sempre lì, tra il buono e il non abbastanza buono che già abbiamo imparato a conoscere giocando con la serie.

É stata invece una piacevole sorpresa scoprire che questa volta, al contrario di quanto accadeva nelle espansioni del secondo gioco, i nostri compagni sono chiacchieroni come sempre, a conferma della cura riposta in alcuni degli aspetti di Mass Effect 3: Leviathan.

Mass Effect 3: Leviathan è un DLC controverso: ha dalla sua un segreto interessante ma che è anche l'unica cosa per cui vi consiglierei di spenderci sopra del denaro. Tutto il resto è il solito Mass Effect 3, senza nessuna particolare atmosfera, senza alcun particolare elemento di gameplay, nemmeno nella sezione sottomarina che avrebbe potuto ricoprire un ruolo molto più consistente.

Siete sicuri che il segreto di Mass Effect 3: Leviathan non possa dirvelo all'orecchio un amico?

6 / 10
Avatar di Francesco Serino
Francesco Serino: Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.

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Mass Effect 3: Leviathan

PS3, Xbox 360, PC

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