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Mini Ninjas Adventures - review

Il Kinect si trasforma in katana!

L'originale Mini Ninjas venne sviluppato, che ci crediate o no, dal team IO Interactive che evidentemente aveva voglia di prendersi una pausa dalle scorribande sanguinolente di Kane, Lynch e dell'Agente 47. Uscì nel 2009 e venne snobbato da gran parte di pubblico e critica: un vero peccato perché dietro quel suo essere "piccolo" si nascondeva comunque una tenera gemma ricca di gameplay e atmosfera.

A distanza di tre anni ecco che Hiro e gli altri protagonisti di quel gioco tornano protagonisti, stavolta però non in una nuova avventura come ci si potrebbe aspettare. Mini Ninjas Adventures infatti è una compilation di mini-giochi espressamente creati per metterci di fronte allo schermo, rigorosamente in piedi e con i nostri Kinect accesi.

Il controllo dell'arco è forse il più difficoltoso tra quelli relativi alle armi. La sua precisione non è il massimo.

Il cuore del gioco è rappresentato da una serie di livelli nei quali bisogna affrontare ondate di nemici sempre più numerosi e difficili da abbattere. Il nostro Hiro si trova nella parte inferiore dello schermo mentre gli avversari arrivano dall'alto quasi come fossero... Space Invaders!

Per i primi nessun problema, basta agitare il braccio destro per eliminarli con pochi colpi di spada o calciarli via per stordirli e finirli subito dopo. Le cose si complicano con l'andare dei livelli e per due motivi. Per prima cosa la varietà dei nemici si fa molto più ampia e iniziano ad entrare in gioco ninja con casse esplosive ed archi o avversari di dimensioni sempre maggiori che richiedono ben più di un paio di fendenti per andare giù.

Il secondo fattore di cui tenere conto è la fatica. Sì, perché dopo il primo centinaio di colpi sferrati con le braccia o con le gambe le cose cominciano a farsi dannatamente più "pesanti" e i riflessi si appannano sempre più... ma anche questo fa parte del gioco.

"Dopo il primo centinaio di colpi sferrati, i riflessi si appannano"

Con la progressiva eliminazione di un numero di avversari sempre maggiore, anche le abilità di Hiro crescono di conseguenza e di tanto in tanto è necessario decidere quali delle sue caratteristiche aumentare. Si va dalle classiche Velocità e Potenza ai Colpi Critici e altro ancora. Lungi dall'essere simile a quello di un GdR, questo sistema dà comunque al giocatore una sensazione di piacevole progressione, senza la quale il gioco in sé avrebbe ben poco senso e diventerebbe assai più monotono.

Alcuni attacchi nemici possono anche essere bloccati e respinti al mittente, ma serve un buon tempismo.

La risposta del Kinect alle sollecitazioni è piuttosto veloce e puntuale anche se, va detto, lo "sforzo" richiesto alla tecnologia Microsoft da questo gioco non è esattamente disumano. A tal proposito, spicca in negativo un bizzarro sistema di calibrazione iniziale che sinceramente mi aveva fatto temere il peggio. Una volta superato questo inaspettato ostacolo però, tutto è filato piuttosto liscio.

Alla modalità principale, la cui durata si assesta intorno alle 3 o 4 ore in base alla vostra forma fisica attuale, si aggiungono quattro mini-sfide che ricalcano più o meno la stessa formula: spostati a destra e sinistra, calcia, colpisci e ripeti fino alla fine.

Tutto questo può definirsci divertente? Sicuramente sì, almeno all'inizio. Alla lunga invece il gioco diventa piuttosto monotono (oltre che faticoso, come dicevamo) e purtroppo la mancanza di una qualsiasi sfida multiplayer non fa che peggiorare le cose.

Tecnicamente non si pretendeva certo un miracolo a questo gioco e, almeno da questo punto di vista, non arrivano grandi delusioni. Il gioco è, come il suo predecessore, "carino" graficamente ed è apprezzabile il fatto che per un titolo del genere, che non nutre certo ambizioni da primo in classifica, sia anche stato fatto un buon doppiaggio in Italiano.

"Il gioco è, come il suo predecessore, carino graficamente e apprezzabile"

Se solo il team di sviluppo avesse "farcito" un po' di più la pietanza che ha cucinato, probabilmente Mini Ninjas Adventures avrebbe potuto essere ricordato con estremo piacere. Proprio come il suo divertente e sottovalutato predecessore.

6 / 10