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Monaco - preview

Quattro ladri e un prezioso bottino: la formula del coop perfetto?

Ha fatto girare la testa ai giudici dell'Indipendent Game Festival, ha raccolto oltre ventimila fan sui social network più famosi e, grazie alla versione giocabile presentata durante l'ultima edizione del PAX, Monaco si è trasformato in pochissimo tempo in uno dei titoli indie più attesi.

La cosa più bella è che anche nel caso di Monaco si può parlare di un vero e proprio "one man game", ossia di un videogioco pensato e sviluppato da una sola persona. E questa caratteristica, lo abbiamo già visto in altri titoli, è capace di dare tanto a questi progetti, di renderli affamati, sinceri, potenti, praticamente irresistibili.

Un po' caotica... ma ben organizzata. Ecco la veste grafica di Monaco: in movimento molto più chiara di quanto non appaia in foto.
Prima di ogni missione vengono mostrate alcune vitali informazioni sul livello.

È vero quel che dicono, Monaco è un gioco strafottente, punta tutto sulla sua originalità, sulla sua purezza intellettuale, in pratica è un gioco che non vedremo mai spuntare dalle officine di uno dei grandi giganti dell'intrattenimento elettronico.

Monaco è un figlio del presente. Xbox Live, PlayStation Network, iTunes, quel paradiso indie che è il mercato PC di oggi, chi più e chi meno tutti questi canali hanno contribuito a riportare i videogame non solo nei saloni ma anche e sopratutto nei garage di tutti gli appassionati.

Nei garage dove i videogiochi più famosi vengono smontati, studiati... odiati. Nei garage dove si raccolgono le idee, si fanno stime coraggiose, ottimistiche, si scrivono febbrilmente linee di codice e spesso si urla un liberatorio "anche io ce la posso fare!".

Monaco nasce così ma non è certo questa la grande novità. La notizia si nasconde tutta nel suo gameplay, semplice e veloce, profondamente diverso se giocherete soli o in compagnia. Monaco si affida al motto "What's yours is mine", ovvero "cioè che è tuo è anche mio". In pratica, come forse avrete intuito, Monaco parla di... ladri! E l'obiettivo dei giocatori sarà quello di... rubare! Esatto. Ma dopo aver messo le vostre mani sul bottino dovrete anche fuggire, non dimenticatelo.

"Questo approccio dà modo a Monaco di spogliare completamente il genere stealth"

Un pretesto semplice, non c'è una vera trama, ma questo approccio dà modo a Monaco di spogliare completamente il genere stealth, per cercare di raggiungere una formula zero, priva di qualsiasi ostacolo tra giocatore e gameplay.

Dimenticate i complessi ammennicoli di Sam Fisher, l'agilità di Ezio Auditore e la freddezza dell'Agente 47... sul sito ufficiale Monaco si autodefinisce un ibrido tra Hitman e Gauntlet. Giocare a Monaco d'altronde è semplicissimo: ci si muove normalmente ma si interagisce con l'ambiente circostante semplicemente camminando verso l'oggetto che ci interessa. Ci sono poi quattro diversi personaggi da scegliere e ognuno con un'abilità speciale importantissima.

La semplicità grafica non impedisce a Monaco di proporre anche delle visuali più suggestive.
Quattro giocatori su una mappa che prende lentamente vita... fantastico!

Quattro diversi personaggi potranno essere interpretati da quattro giocatori diversi contemporaneamente, e avere al fianco una persona in grado di disabilitare allarmi, di attraversare finestre, di curare gli altri cambia completamente le carte in tavola, il modo in cui si potranno affrontare i vari livelli. E da soli? Le cose si fanno molto difficili...

Molto bella anche la veste grafica, e per quanto anche le più folli pixel art non stupiscano più come un tempo, Monaco ha la sua dignità, il suo stile. Potrebbe sembrare un Canabalt dall'alto, un Cluedo che prende vita, ma con molti più effetti, tra cui la rumorosissima "fog of war" che sembra esplodere di pixel e colori a ogni cambio di prospettiva.

"Monaco ci starebbe schifosamente bene su 3DS e Vita"

Il problema di Monaco è che non ha ancora una data di uscita e il suo sviluppatore è impegnatissimo a migliorare laddove possibile la sua idea. Insomma, sul gioco e sulle sue potenzialità pende ancora un gigantesco "work in progress", ma state certi che appena ne sapremo di più, appena potremo mettere le mani su versioni diverse e/o migliori, sarete i primi a saperlo.

Anche perché è giunto il momento che anche le grandi si accorgano di questo mondo, e non ci riferiamo a Ubisoft o Electronic Arts ma ai grandi produttori di console. Nintendo, Sony, Microsoft, devono riuscire a creare un mercato digitale che sappia invogliare sviluppatori come questi, un mercato che dia la possibilità a titoli come Monaco di dimostrare il loro valore giocando insieme ai grandi.

Perché oramai è certo: il futuro dei grandi videogiochi passa attraverso il destino dei piccoli. E Monaco ci starebbe schifosamente bene su 3DS e Vita...

Avatar di Francesco Serino
Francesco Serino: Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.
In this article

Monaco: What's Yours is Mine

Xbox 360, PC, Mac

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