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Mystery Case Files: Il Caso Malgrave

Un giallo sbiadito e prevedibile.

Il particolare sistema di controllo del Wii ha riportato in auge le classiche avventure grafiche su console, che da troppo tempo si facevano desiderare e si affacciavano sul mercato solo a sprazzi.

L'ultima che ho giocato realmente con gusto fu Discworld Noir per PSone, ma grazie all'ultima console casalinga Nintendo ho avuto il piacere di gustare ottimi titoli come Another Code: R, Broken Sword: Shadow of the Templars e, soprattutto, uno dei titoli a mio parere più sottovalutati della storia, Zack & Wiki.

Quando mi è stato affidato questo Mystery Case Files: Il Caso Malgrave, la mia innata curiosità si è rifatta viva e speravo davvero tanto di ritrovarmi davanti a un'altra sorpresa, ad uno di quei titoli che si possono consigliare senza riserve agli amanti del genere. Purtroppo non posso farlo, non del tutto almeno.

Quale deve essere l'ingrediente più importante di una storia a tinte gialle? Cosa non deve mai mancare in una serie, un film o un gioco a sfondo investigativo? Se avete risposto "la suspance e l'intrigo" avete fatto centro. Una trama degna di questo nome, ricca di colpi di scena, nella quale immergersi come farebbe realmente il protagonista è il minimo che si può chiedere ad un prodotto simile.

In questo caso, purtroppo, la sceneggiatura che dovrebbe sostenere gran parte del peso del gioco è piuttosto "banalotta" e ricorda per certi versi quelle della serie Syberia. Una persona scomparsa nel nulla incarica noi, detective di indubbia fama, di un compito inizialmente non ben definito.

Il trailer del gioco.

Pochi indizi ci vengono spiegati nel breve filmato iniziale, ma la verità verrà spiegata man mano che la trama prenderà forma. Purtroppo (senza voler svelare troppo) tale storia non vincerà mai premi di spicco e purtroppo diventa ben presto abbastanza prevedibile... un peccato davvero mortale per un "giallo".

Sul gameplay non c'è molto da dire, visto che più classico davvero non si può. Tutto, o quasi, ruota attorno all'esplorazione di scenari più o meno interattivi (portata avanti con una visuale in prima persona), nei quali è necessario trovare un "n" numero di oggetti da combinare tra loro o utilizzare in altri luoghi. Il Wiimote, come dicevo all'inizio, facilita questo tipo di giochi, non come un mouse ma comunque in misura nettamente maggiore rispetto ai classici pad.