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Need for Speed: The Run

Una corsa lunga 3000 miglia.

Mentre gli occhi di tutti gli appassionati di videogiochi sono stati puntati in questi giorni sul TGS attualmente in corso, noi abbiamo approfittato di un gentile invito di Electronic Arts per volare a Parigi a provare Need For Speed: The Run.

L'ultima volta che avevamo visto questo titolo eravamo all'E3, dov'eravamo rimasti interdetti di fronte alla scelta del team di alternare le intense corse tipiche della serie a sequenze cinematografiche gestite attraverso alcuni QuickTime Event.

Durante l'evento di Parigi abbiamo avuto la possibilità di sperimentare il gioco su alcuni tracciati, concentrandoci unicamente sulle gare e non avendo alcun contatto con i QuickTime Event di cui sopra.

Le nostre impressioni al riguardo? The Run sembrerebbe davvero intenso e coinvolgente, grazie anche alla sua formula che impone al giocatore una serie di obiettivi differenti in ogni singola gara.

Una Camaro ZL1 in tutto il suo splendore, aiutata dalle notevoli prestazioni del motore grafico Frostbite 2.

In sostanza il concetto del gioco è piuttosto semplice: il protagonista gareggia in un'unica corsa di 3000 miglia da San Francisco a New York, attraversando gran parte degli Stati Uniti con l'intento di portarsi a casa la bellezza di 25 milioni di dollari.

Naturalmente Jack ha urgentemente bisogno di quei soldi, motivo per cui il secondo posto non è un'opzione.

Questa particolare struttura narrativa ha permesso ai programmatori di sbizzarrirsi con le piste, creando lunghissimi percorsi caratterizzati da paesaggi sempre diversi. Un po' in stile Out Run, per intenderci, ma rappresentando con estrema cura alcuni dei luoghi più caratteristici degli Stati Uniti.

La cosa interessante è che, a differenza di quanto accade nella maggior parte dei giochi di corse, in Need For Speed: The Run la trama svolgerà un ruolo fondamentale, al punto da manipolare i risultati stessi delle singole gare.

La Lamborghini Aventador è una delle macchine più gettonate negli ultimi giochi di corse. Come potrebbe essere altrimenti?

Se secondo il copione, per esempio, al termine di una delle sfide Jack Rourke deve occupare una specifica posizione nella classifica generale dell'evento, l'obiettivo della corsa sarà quello di superare un determinato numero di avversari.

Nelle tre gare che abbiamo potuto provare qui a Parigi abbiamo dovuto raggiungere obiettivi sempre diversi. Durante la polverosa traversata delle Desert Hills, per esempio, dovevamo superare 10 avversari prima di raggiungere il traguardo.

In una corsa in cui sfrecciavamo attraverso ampie pianure sotto a un cielo minacciosamente nero dovevamo superare tre avversari differenti, affrontandoli uno alla volta e cercando di restargli davanti per un certo numero di secondi.

In Indipendence Pass, invece, dovevamo battere un singolo pilota, sopravvivendo sopravvivere alle travolgenti slavine che si staccavano dai fianchi della montagna innevata da cui dovevamo scendere il più rapidamente possibile, come nella demo della gamescom.

Proprio questa gara, fra tutte, ha messo in luce un aspetto del gameplay che non ci ha fatto impazzire. A differenza di quanto accadeva in Need for Speed: Hot Pursuit, giusto per fare un esempio recente, in The Run gli incidenti non sono ammessi.

Scopriamo la corsa di Indipendence Pass.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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Need for Speed: The Run

PS3, Xbox 360, Nintendo Wii, PC, Nintendo 3DS

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