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One Piece: Unlimited Cruise SP - review

Una discutibile scelta di Namco Bandai.

Qualche anno fa, su Nintendo Wii, uscirono due giochi dedicati al celebre manga di One Piece, pensati per narrare una storia slegata dal filone principale della serie, ma comunque scritta mantenendo il medesimo umorismo che da anni caratterizza la produzione di Eiichiro Oda.

Seguendo la triste tradizione a base del riciclo sistematico di titoli precedentemente usciti su altre piattaforme (un po' come accadde a suo tempo sulla PSP di Sony), i due episodi di Unlimited Cruise sono approdati anche sul Nintendo 3DS.

Ora che One Piece Unlimited Cruise SP è arrivato in Europa, tuttavia, ci troviamo di fronte a un'operazione che ci ha lasciati inevitabilmente spiazzati. Namco Bandai, infatti, ha deciso di tagliare interamente dalla cartuccia il secondo capitolo di questa breve saga, offrendo di fatto agli utenti europei un prodotto incompleto rispetto alla controparte giapponese.

Questa bizzarra creatura, se nutrita con i giusti oggetti, è in grado di aiutare Luffy a proseguire la propria avventura.

A giustificazione di una simile operazione, il distributore ha dichiarato che la decisione è stata presa per permettere di inserire nella cartuccia l'adattamento in cinque lingue differenti (fra cui l'italiano), ma considerando che stiamo parlando unicamente di un adattamento testuale, che non comprende quindi il doppiaggio, fatichiamo ad accettare una simile teoria.

Per cercare di farsi perdonare il taglio di un'intera avventura rispetto al prodotto originale, Namco Bandai ha distribuito il gioco assieme a una bella statuina super deformed di Portuguese D. Ace, che sfortunatamente non riesce a ridurre l'entità del danno provocato dalla brutale sforbiciata dei contenuti.

Considerando, infatti, che ci troviamo di fronte a un semplice (e nemmeno troppo curato) porting da Nintendo Wii, il fatto di avere tra le mani un prodotto dai contenuti ridotti non permette nemmeno di chiudere un occhio di fronte ai problemi relativi al gioco vero e proprio.

"Gran parte del divertimento deriva dalla splendida caratterizzazione dei personaggi creati da Eiichiro Oda"

L'avventura originale di Unlimited Cruise si colloca orientativamente dopo l'arco narrativo di Thriller Bark, mettendo quindi a disposizione tutti i componenti della ciurma di Cappello di Paglia, compreso il neo-acquisto Brook.

Come si poteva facilmente immaginare, gran parte del divertimento garantito dal gioco deriva dalla splendida caratterizzazione dei personaggi creati dal genio di Eiichiro Oda, i cui elementi distintivi sono stati fedelmente riprodotti dai programmatori nelle loro controparti poligonali.

Godiamoci insieme l'intro di Unlimited Cruise.

Non solo i siparietti di intermezzo che raccontano la trama sono sempre spassosi e dal carattere inconfondibile (grazie anche al doppiaggio originale giapponese interpretato in modo superbo), ma anche le animazioni dei modelli poligonali del gioco vero e proprio sono state curate nei minimi dettagli, al punto da strappare più di un sorriso nel corso delle partite.

"L'avventura originale si colloca dopo l'arco narrativo di Thriller Bark."

Peccato, però, che l'esperienza offerta dal gameplay di Unlimited Cruise SP non si riveli mai all'altezza della licenza su cui questa è basata. Il compito del giocatore è quello di esplorare una serie di isole misteriose alla ricerca del tesoro che queste nascondono (tesoro che, naturalmente, ogni personaggio immagina a modo suo).

Per portare a termine questo semplice compito è possibile vestire i panni di un membro della ciurma alla volta, avendo però l'opportunità di cambiare personaggio in qualsiasi momento, a seconda della situazione che ci si trova ad affrontare.

Gli scontri con i boss rappresentano i momenti più alti delle generalmente deludenti fasi action del gioco.

Come abbiamo già anticipato, la caratterizzazione degli eroi di One Piece è particolarmente fedele a quella del manga e dell'anime, sia dal punto di vista delle animazioni che da quello delle tecniche di combattimento da essi utilizzate.

Le isole in cui è necessario muoversi in Unlimited Cruise, infatti, sono popolate da una serie di bizzarre creature capaci di trasformarsi in tutti i nemici affrontati da Cappello di Paglia nel corso delle sue precedenti avventure.

Questo vuol dire che, girovagando per le ambientazioni delle isole, ci si imbatte in varie tipologie di marine, negli zombie di Thriller Bark e in una vasta gamma di avversari dallo stile di combattimento sempre diverso. Peccato, però, che difficilmente i mob che infestano le isole si rivelano in grado di mettere in difficoltà Luffy e i suoi compagni di viaggio.

Nonostante il sistema di combattimento del gioco offra al giocatore una vasta gamma di tecniche da sfruttare per liberarsi dei propri avversari (molte delle quali vengono sbloccate via via che i personaggi vengono utilizzati negli scontri), il livello di difficoltà eccessivamente permissivo non spinge mai a liberare tutto il potenziale dei pirati della Thousand Sunny.

"L'esperienza di gioco non si rivela mai all'altezza della licenza su cui è basata"

L'unica eccezione in tal senso è rappresentata dagli scontri con i boss, caratterizzati da routine piuttosto semplici ma da attacchi così dannosi da costringere a mantenere un approccio più cauto e a scegliere con cura quali tecniche portare a segno.

Se il sistema di combattimento non è mai in grado di entusiasmare il giocatore, lo stesso si può dire per la componente esplorativa, caratterizzata da una noiosa linearità e da un pesante backtracking. Per accedere a determinate aree delle isole, infatti, è necessario procurarsi oggetti specifici spesso situati in zone già precedentemente esplorate, oppure raggiungere la nave di Luffy per sfruttare i suoi laboratori e realizzare le indispensabili invenzioni di Usop e Franky.

Dopo pochi minuti di gioco, fortunatamente, si sblocca un'invenzione che permette di tornare immediatamente alla Sunny da alcuni punti specifici della mappa, ma nonostante questo l'esplorazione si rivela generalmente tediosa e poco coinvolgente.

"Il livello di difficoltà è eccessivamente permissivo"

Il fatto di dover ciclicamente tornare alla Sunny rende le fasi esplorative particolarmente noiose.

Ad una simile situazione si affianca anche una realizzazione tecnica non certo all'altezza delle caratteristiche del Nintendo 3DS. Da una console capace di gestire titoli impressionanti come Dead or Alive Dimension e, soprattutto, Resident Evil Revelations, ci si aspetta decisamente più della semplice conversione di un vecchio titolo Wii senza alcun tipo di attualizzazione grafica.

Le uniche modifiche, peraltro piuttosto frettolose, fatte al titolo originale riguardano i controlli touch dei menu, lo sfruttamento dei due schermi della console portatile Nintendo e l'uso dell'effetto 3D, che comunque non si rivela mai essere davvero d'impatto.

Il fatto che il design del titolo originale non prevedesse il 3D, infatti, fa sì che l'effetto in questione non risulti mai davvero efficace come accade, per esempio, in Super Mario 3D Land. Finché le case produttrici si ostineranno a proporre su 3DS le conversioni di giochi vecchi e dalla concezione tradizionale, il 3DS faticherà a mostrare davvero le proprie potenzialità.

Se siete appassionati di One Piece e volete assolutamente giocare sul vostro 3DS un'avventura di Luffy non presente nella storia del manga e dell'anime originali, questo gioco potrebbe anche divertirvi, soprattutto grazie all'ottima caratterizzazione dei personaggi. Se avete già giocato i due capitoli Wii di questa miniserie, tuttavia, nell'incarnazione (incompleta) per 3DS troverete ben poche novità che possano giustificare un secondo playthrough.

5 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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