Plants vs. Zombies: Garden Warfare - preview
PopCap riesce ancora a farci ridere, anche in 3D.
Los Angeles - Plants vs. Zombies: Garden Warfare è quel classico gioco che, al primo impatto, non capisci bene se amare o odiare. Prendere l'amatissimo tower defense ideato dai geni di PopCap e trasformarlo in uno shooter in terza persona per console, in effetti, può sembrare la peggiore delle eresie per moltissimi giocatori. O, peggio, un inspiegabile esperimento di Electronic Arts per assecondare una delle tendenze più dilaganti nell'attuale showbiz videoludico.
E invece no, Garden Warfare riesce quasi istantaneamente a neutralizzare ogni possibile (e comprensibile) scetticismo ricreando con un 3D colorato e accattivante tutti i personaggi più noti di Plants vs. Zombies. Non solo, la nuova IP di PopCap è un titolo interessante capace di reggersi automaticamente sulle proprie gambe (o forse sarebbe il caso di dire steli), migrando con astuzia e pure un pizzico di follia il gameplay strategico del titolo originale in un'esperienza da sparatutto tattico.
Seppur una buona grafica non si traduca automaticamente in un gioco di successo, sottostimare l'impianto tecnologico di Garden Warfare sarebbe un errore non da poco. Questa è infatti la prima volta in cui i giocatori vedono i propri beniamini vegetali in un 3D animato, e un adattamento povero e semplicistico avrebbe immediatamente distrutto ogni possibile speranza del gioco. PopCap ha fatto tutto per bene, animando piante e zombie con carisma e in un modo più che convincente. Se avete amato Disco Zombie nella sua precedente incarnazione bidimensionale lo amerete ugualmente, se non addirittura di più, ora che le dimensioni sono tre.
Nella nostra visita al booth di Electronic Arts abbiamo assistito ad una versione estesa di quanto mostrato durante la scorsa Press Conference, una modalità orda per quattro giocatori in coop dove ciascuno deve usare le caratteristiche speciali del proprio alter ego per sopravvivere alle onde sempre più numerose e agguerrite di zombie.
"Anche in questo episodio tattica e strategia sono primarie"
Il Peashooter (o Sparapiselli, come direbbe il buon Fantoni) può diventare più agile, correre più velocemente dalle grinfie dei non morti ed effettuare un balzo per evitare eventuali ostacoli. Non bastasse, può lanciare una sorta di bomba a contatto e piantarsi nel terreno (ove concesso) trasformandosi in una machine gun spietata.
Il Chomper, invece, oltre ad ingoiare gran parte degli Zombie è in grado di interrarsi e scavare cunicoli per un breve periodo, spuntando sotto i piedi del malcapitato avversario di turno e farne un sol boccone. Se il suo ruolo ricalca più da vicino il buon vecchio tank, a fare le veci dell'healer ci pensa il Girasole, che tuttavia si dimostra abile anche nelle fasi offensive sparando raffiche veloci di semi luminosi o una sorta di laser.
Ultimo ma non meno importante è il Cactus, il cecchino del quartetto capace inoltre di far comparire dal suolo barriere temporanee con le quali bloccare l'incedere avversario o di lanciare le terribili Mine Patata. Altra caratteristica che lo rende fondamentale è il Garlic Drone, una sorta di aglio volante che attacca il nemico prescelto con raffiche di semi di mais, fino a quando questi si trasformano in popcorn esplosivi.
"Garden Warfare riesce a neutralizzare quasi istantaneamente ogni possibile (e comprensibile) scetticismo"
Così come nel predecessore, anche in questo episodio la tattica e la strategia sono primarie. All'inizio di ogni livello potremo scegliere quali piante disseminare nell'arena di gioco, rendendo più veloce la generazione di "particelle solari" o aumentando la potenza di fuoco in supporto al quartetto. Non solo, le battaglie con i boss risulteranno più facili coordinando in maniera opportuna il lavoro di squadra.
Il Cactus, ad esempio, può lanciare una manciata di Mine Patata in una specifica area, all'interno della quale condurre il boss di turno sfruttando magari la velocità del Peashooter nelle vesti di esca. Stordito dall'esplosione, il mostro sarebbe molto più esposto ai rimanenti membri del gruppo.
I mostri presentati nella dimostrazione hands off odierna, vale la pena dirlo, sono straripanti e semplicemente geniali. Torna l'irriverente Disco Zombie, che danza a ritmo rigorosamente anni '70 colpendo le odiate piante con una strobo da discoteca che maneggia come un lanciatore di martello, oppure l'enorme Gargantuar, che semina distruzione usando un palo della luce elettrificato a mo di clava.
Lato tecnologico, dicevamo, il titolo si difende ben più che egregiamente. Il Frostbite 3 si vede, e fa di questa "Seeds of Destruction" (la missione a cui abbiamo assistito) un autentico capolavoro di colori sgargianti e intensi, dove i modelli dei "buoni" e dei "cattivi" si muovono in maniera estremamente fluida. Garden Warfare sarà disponibile per PC, Xbox One e Xbox 360 in una data non ancora precisata, ma plausibilmente entro la fine di quest'anno. La coop per quattro giocatori, stando a quanto detto, è soltanto l'inizio di un'esperienza ben più complessa e variegata, che speriamo di provare quanto prima.