I videogiochi e il potere dell'inverno - editoriale
Quando il game design trasmette il freddo della stagione più d'impatto.
Ogni stagione ha i suoi panorami distintivi, le sue sensazioni e le sue peculiarità. Il game design ha assorbito ciò in un modo incredibilmente piacevole. È facile pensare a un'ambientazione di un videogioco che sia immersa nella limpida luce dell'estate o coperta dalla palette dorata dell'autunno. Ciononostante, nessuna stagione è così d'impatto, d'atmosfera e potente come l'inverno. I paesaggi invernali possono essere così perfettamente rappresentati e d'impatto che riescono a darci le stesse sensazioni del mondo reale: i passi sulla neve, che lasciano tracce e disegni, la quiete magica e i vari modi in cui il ghiaccio e la neve influenzano il paesaggio, per esempio. Grazie al design, all'uso dell'estetica e del simbolismo, cercando di appagare i nostri sensi e includendo effetti che influenzano e plasmano il terreno, prendono forma panorami invernali distintivi e brillanti.
Un design coscienzioso e l'inclusione attenta di tanti elementi ambientali spesso sottovalutati, permettono composizioni visive potenti, una vegetazione invernale efficace, e realistica e un uso approfondito dell'architettura e delle proporzioni che vanno oltre alla semplice estetica. E, sebbene le altre stagioni siano più colorate e verdeggianti, l'inverno mostra lo scheletro del panorama, dove vengono esposti la composizione spaziale e il layout, e vengono rivelati il design e i poligoni sottostanti. Unendo queste caratteristiche a solide narrazioni e ad ambientazioni ricche di magia e maestosità, ci vengono donate vignette magiche e invernali e veniamo trasportati in posti spettacolari e d'impatto.
L'impatto del panorama invernale di Skyrim colpisce due volte durante i primi momenti del gioco. Man mano che lo schermo schiarisce, esso ci fa capire subito che la stagione è l'inverno, presentandoci pini, nebbia invernale e neve, e offrendoci un'anticipazione dell'estetica dell'ambientazione. Dopo essere scappati al caos dell'introduzione (evocando un senso di libertà simile all'inizio di Oblivion), emergiamo dalle caverne e veniamo accolti da una vista bellissima ed estesa di Skyrim. Questo è il preciso momento in cui il panorama ci dice, e senza alcuna sottigliezza, che l'inverno non è soltanto la stagione attuale nella storia, ma è anche l'intera ambientazione. L'inverno è infuso nella terra stessa con significati, simbolismo e un design che trascendono l'estetica invernale. Questo è ciò che gioca una parte importante nella sensazione di essere totalmente immersi, diventando parte dell'ambiente tanto quanto le montagne, la neve, le piante, gli alberi e le foreste.
Le foreste e gli alberi del paesaggio di Skyrim sono elementi invernali cruciali ed eccezionali. I pini (soprattutto) e le foreste, accoglienti e ariose, dense e scure, rivelano molto di un'ambientazione influenzata dalla cultura, dai miti e dalle leggende nordiche e scandinave. Cruciali nella mitologia norrena, gli alberi giocano un ruolo chiave nella creazione del mito: i figli di Bor (Odino, Vili e Vé) generarono da ceppi di albero un uomo chiamato Ask (un albero di frassino) e una donna chiamata Embla (che probabilmente significa "elmo" o "vite"), e da questi ultimi discende la razza degli uomini. Tale importanza è ulteriormente innalzata dal ruolo centrale che Yggdrasill, l'albero del destino, aveva nella mitologia norrena.
Ciò è particolarmente interessante se si considerano l'inverno e gli alberi, poiché Yggdrasill è talvolta dipinto come un albero sempreverde (come un pino); sempre diritto in piedi mentre, durante l'inverno, gli altri sono andati in letargo. Facendo leva sulla mitologia norrena può essere delineata una connessione fra l'importanza degli alberi e la prevalenza dei pini e degli alberi sempreverdi in Skyrim, sia in quanto influenzano lo scenario sia nel loro essere un elemento dell'ambiente importante e interattivo. Tale significato degli alberi, particolarmente d'inverno in quanto rimangono figure predominanti del panorama, sembra riflesso nella popolazione di Skyrim. Attraverso tutto lo scenario, gli alberi sono sfruttati come elementi fondamentali o punti focali nel design, in particolare nei cortili centrali e nelle piazze, il che dimostra una riverenza e un lato pratico che hanno in termini di design.
Ciò si riflette anche nel mondo reale, dove gli alberi vengono usati come importanti punti focali nell'architettura. La loro efficacia in tal senso viene ulteriormente esagerata dalla presenza di alberi sempreverdi: il fatto che siano onnipresenti, dando colore, forma e struttura attraverso le loro qualità architetturali. Ciò significa che mostreranno sempre la struttura del giardino o del panorama, diventando lo scheletro del design e assicurando che mantenga la sua forma; esposti nell'inverno, ma cruciali per dare al layout dei punti di ancoraggio, fotogrammi, punti focali e proiezione.
Questa evidente riverenza verso gli alberi in Skyrim, comunque, forse sfiora il sacro, in cui gli alberi diventano il grande unificatore di naturale e sovrannaturale: si estendono verso il cielo con i loro rami, saldamente radicati nel terreno dal tronco e raggiungendo le profondità con le proprie radici. La simbologia e il significato degli alberi nel paesaggio freddo di Skyrim servono soltanto a incrementare l'effetto degli alberi così come del potere stagionale, integrato nell'ambientazione attraverso la predominanza dei pini e degli altri sempreverdi.
Per di più, i pini hanno una specifica ed emblematica importanza invernale: sono visti come simbolo di longevità, sopravvivenza alle avversità e fermezza in quanto riescono a prosperare e sopravvivere in condizioni ostili. Queste qualità echeggiano in tutta Skyrim e nella nostra esperienza: gli abitanti che sopravvivono a un ambiente rigido; il desiderio di longevità in una terra vasta e pericolosa e la necessità di crescere forti per affrontare le avversità.
Gli alberi sempreverdi sono anche noti per rappresentare la vita e la morte. "Paesaggio invernale con chiesa", opera di David Caspar Friedrich, ha contribuito a questo significato imbevendo gli alberi con la simbologia spirituale: in primo piano, e in quanto punto focale della preghiera dell'uomo, si estendono fino al sole invernale e riflettono l'architettura della chiesa che si staglia nella nebbia sullo sfondo. In questo modo, il pittore evidenzia la capacità dei pini di rappresentare la vita in condizioni difficili, ma anche la loro capacità di mimare e riflettere l'architettura, condividendo il significato dell'edificio (una chiesa cristiana gotica, nel caso specifico di questo dipinto). La mimica e il rafforzamento dell'architettura possono essere facilmente viste anche in Skyrim; i loro rami frastagliati sono evocativi di archi e contrafforti e le loro cime rappresentano i pinnacoli architetturali, esposti ed evidenziati dall'effetto invernale, creando un panorama stratificato, profondo e meraviglioso.
Gli altri elementi che circondano gli alberi e le foreste accentuano il respiro dell'estetica invernale e gli effetti sul paesaggio. Distaccandosi dallo stereotipo nevoso, gli spazi alpini ed erbosi in Skyrim hanno un carattere proprio. Qui, il suolo nudo e ghiacciato dà spazio soltanto alle specie di pianti più ostinate, come le torreggianti e imbiancate betulle (oltre agli onnipresenti pini), ai ciuffi d'erba e le bistorte; tutte sono un esempio della vita di fronte alle avversità. Comunque, le felci marroni, gli scheletri degli arbusti e le vicine montagne innevate e le tracce fanno sì che l'influenza dell'inverno non sia mai molto lontana. Tramite affioramenti rocciosi e fumosi corsi d'acqua e sorgenti dall'atmosfera quasi magica, questi spiragli di paesaggio "differente" mostrano tutto il respiro della rappresentazione dell'inverno di Skyrim e la sua capacità di creare un arazzo di spazi invernali bellissimi e magici, eppure familiari.
La magia sottostante a tutto il paesaggio variegato di Inquisition offre ambientazioni intriganti e brillantemente maestose, di cui probabilmente Emprise du Lion è la migliore. Qui, sporgenze frastagliate di cristalli di lyrium spingono violentemente verso l'alto, creando un bellissimo contrasto con il paesaggio innevato e offrono immediatamente una connessione apparente ed evidente fra la magia e la terra, in una favolosa ambientazione invernale. Sebbene alcuni paesaggi siano più potenti quando sono più familiari, l'inclusione della magia e delle influenze degli antichi Elfi in un modo così evidente, senza essere per forza strettamente legato all'ispirazione del mondo reale, innalza la maestosità e il mistero del paesaggio.
Le sfaccettature più maestose del paesaggio invernale di Emprise du Lion lo influenzano in modo profondo, grazie a un incrocio fra la natura e l'architettura artificiale dell'area. C'è una predominanza della geografia naturale nell'architettura del paesaggio: dirupi, montagne, profondi burroni, cumuli di pietre e sporgenze rocciose. Tali elementi guidano la struttura del paesaggio in modo potente, ma vengono equilibrati molto bene dai contorni del terreno, dagli alberi e dalle piante. La pura bellezza della geografia naturale è incantevole, aumentando la connessione fra magia e terra. I dettagli della copertura innevata, i fiocchi di neve che piovono dal cielo, l'acqua ghiacciata e lucente e gli strati ghiacciati fanno in modo che gli elementi naturali siano collegati intrinsecamente all'ambientazione fredda con un cenno alla magia propria dell'inverno.
In relazione a questo, le reliquie dell'antica popolazione elfica, nelle forme della loro architettura, sono grandi e dominanti, come se i loro elementi fossero stati scavati nelle montagne e nelle pareti rocciose. Riflettono la maestosità e l'ampiezza della naturale e fredda geografia, eppure sono chiaramente, e con successo, disegnate con tratti tutti propri. Gli archi ormai derelitti connettono l'artificiale e il naturale attraverso forme e strutture, riflettendo l'enormità delle montagne, prendendo un po' del carattere delle caverne scavate dal vento e dell'acqua e anche un po' della forma degli alti alberi sempreverdi. Tale connessione e riflessione si può notare in tutto il paesaggio, dove l'inverno ha agito come una bellissima e naturale livella. Tutto ciò combacia perfettamente con i principi di design del mondo reale per assicurare rilevanza, bilanciamento e interesse lungo tutto l'anno: un giardino o un paesaggio è davvero di successo e speciale soltanto quando prende in considerazione tutte le stagioni e si assicura che tutti gli elementi si sposino perfettamente e rivelino interesse e bellezza a prescindere dall'estetica stagionale.
Gli effetti dell'inverno sul terreno sono gli stessi di quelli di un grande equalizzatore in Emprise du Lion: il meteo, duro e implacabile, erode l'architettura naturale e le antiche rovine elfiche; le temperature e le condizioni ostili riducono al minimo la vita; il vento che soffia fra gli alberi e l'architettura; e la sensazione, misteriosa, abbandonata e vuota, che traspare sia dall'architettura naturale sia da quella elfica evocando un senso di vuoto e dormienza che il paesaggio invernale esaspera. Complice l'estetica invernale che, come fosse un mantello, li avvolge, le due architetture quasi si fondono in una sola, ma certamente riflettono l'una le caratteristiche dell'altra attraverso Emprise du Lion.
Tali riflessi fra gli elementi su larga scala del paesaggio aumentano il suo potere contribuendo alla composizione di viste e di panorami di grande impatto. Per esempio, il lago ghiacciato è di per sé una piccola meccanica di un paesaggio invernale, ma, incorniciato dalle montagne e dall'architettura elfica, il lago di Emprise du Lion quasi raddoppia l'impatto del cielo attraverso i vari riflessi. Anche se non è cristallino, dovuto all'importanza del cielo in Inquisition man mano che lo squarcio si allarga, il riflesso offre un segno ambientale e tangibile a una parte cruciale della storia del gioco. Oltre a questo, l'architettura del terreno, composto sia da elementi naturali sia da altri artificiali, offre vasti panorami che sono bilanciati e allo stesso tempo migliorati dall'inverno. Emprise du Lion diventa così un'ambientazione dove anche l'influenza elfica diventa familiare, man mano che l'inverno esercita la propria influenza, fondendoli con il suo paesaggio naturale creando un posto d'impatto e allo stesso tempo misterioso.
Attraverso i suoi paesaggi e panorami, l'uso dell'inverno in The Witcher 3 è, poco sorprendentemente, incredibilmente efficace. Vengono sfruttati gli effetti e le sensazioni della stagione in modo superbo, fondendo insieme elementi delle ambientazioni invernali fluidamente per raggiungere un livello superiore di design dei paesaggi virtuali e della loro rappresentazione. Il misto di rappresentazione genuina e di attenzione ai dettagli sia su piccola sia su larga scala è la grande forza dietro ai paesaggi di The Witcher 3 e l'ambiente invernale prevalente nelle isole di Skellige non fa eccezione.
Qui, gli elementi più grandi del paesaggio e la loro rappresentazione invernale giocano un ruolo chiave nel dipingere un'immagine mozzafiato. L'influenza naturale predominante in Skellige è la geologia: senza di essa, i paesaggi invernali e la loro magia sarebbero senz'altro inferiori. In Skellige, le sfumature delle formazioni geologiche sono sia precise che influenti. Sulle isole che spuntano dal mare, la varietà geologica imposta la scena: se le montagne sembrano frastagliate e appuntite, sono geologicamente giovani poiché le formazioni non sono ancora state colpite dagli effetti dell'inverno (particolarmente rigido a Skellige); se le montagne e le colline sono più smussate, qualche volta coperte di piante o di foreste, allora hanno un'età più alta in quanto c'è stato più tempo affinché l'erosione potesse fare il suo corso e le piante potessero crescere. Questa caratteristica dona a ciascuna scena e vista un senso distintivo della personalità e dell'età geologica e naturale. Rende anche molto bene l'effetto equilibratore dell'inverno sulla geologia e l'impatto che riesce ad avere anche sugli elementi più grandi del paesaggio.
La capacità dell'inverno di alterare e dare personalità al paesaggio è anche visibile in altre aree. In un bellissimo posto fra Fayrlung e Fyresdal c'è una vasta pianura con molti fiumiciattoli e colorate piante invernali. Il paesaggio dà l'impressione di essersi formato dopo il passaggio di un ghiacciaio verso le montagne. L'inverno, poi, dà un tocco finale alla scena con la sua tipica estetica coprendo le colline e le cime delle montagne con piante che si sono adattate all'inverno per sopravvivere offrendo colori, forme, poligoni e proporzioni. Spazi come questo mostrano il chiaro effetto dell'inverno rigido e il suo grande potere, lasciando dietro di sé un paesaggio mutato per sempre imbevuto di età ambientale e di personalità, ma che è bellissimo nel suo unico modo di essere.
Il tema è simile anche ai piedi delle montagne. Man mano che le pendenze vengono erose, rese più smussate e gentili, gli alberi e le piante mettono radici, spesso nella forma di foreste di sempreverdi. Si stabiliscono e si diffondono tanto lontano quanto il terreno e le condizioni permettono. Il risultato sono alberi e vegetazioni distintive con soltanto qualche anomalia qui e là. Sembra che quando un effetto naturale viene meno (il meteo che erode le montagne), un altro prenda il suo posto e lasci la sua impronta. Eseguendo correttamente i gradienti dell'architettura naturale e dell'ambientazione e dimostrando la successiva invasione delle piante, il paesaggio invernale è in qualche modo alleggerito e le viste e i panorami che contraddistinguono Skellige sono incorniciati, formati e rifiniti.
Le foreste che si sono stabilite ai piedi delle montagne includono alberi sempreverdi che prosperano e trasudano quel simbolismo di sopravvivenza, tenacia e longevità. Eppure, ci sono altri elementi simbolici e importanti che provengono dall'ispirazione medievale europea di The Witcher 3. Le foreste di pini sono spesso state l'ambientazione di favole e leggende, quindi rappresentano il mistero, l'ignoto e l'oscurità. Però, hanno anche una sorta di stato sacro in alcuni luoghi celtici come la Scozia, un luogo che Skellige richiama chiaramente, dove venivano bruciati per commemorare il cambio delle stagioni e i loro aghi bruciati per purificare le aree e le dimore rituali. Considerate le qualità celtiche e i "druidi" di Skellige, la chiara connessione fra la cultura delle isole e gli alberi di pino (che monopolizzano la terra) è innegabile.
Gli alberi e le foreste stessi sono incredibilmente accurati. Seguono le sopracitate strisce di alberi sulle colline, insieme ai sempreverdi includono alberi decidui come le querce russe, hanno uno sparpagliato assemblamento di sentieri e viuzze e mostrano anche qualche albero che, durante i rigidi inverni, è chiaramente morto: un potente promemoria del costo che alcune stagioni possono avere sul paesaggio. Attraverso campi e pianure, la precisione dell'orticoltura è ottima e sono gli arbusti più piccoli, le piante e il resto della vegetazione a fare al paesaggio invernale di Skellige un impatto orticolturale. Come l'ultima correzione agli addobbi di un albero di Natale, aiutano a rifinire il potere, l'attrattiva e il fascino del paesaggio invernale. L'erba bellissima ma allo stesso tempo robusta che si muove dolcemente cullata dal vento, coprendo i pendii, rimane risoluta nonostante le rigide condizioni invernali, mentre altre piante più ornamentali e colorate come le bistorte, le felci e quella che sembra la tipica erba giapponese sputano offrendo meravigliose chiazze di colore. Attraverso tutta Skellige, è chiaro che la diversità orticolturale e la sua bellezza creano un paesaggio sensazionale, ma che viene costantemente influenzato e guidato dall'inverno.
Racchiusi in ambientazioni così estese e meravigliose, questi paesaggi invernali sono le vere chicche delle ambientazioni virtuali. Il modo in cui questi paesaggi riescono così bene a dipingere, rappresentare ed evocare l'inverno, l'effetto che quest'ultimo ha sul terreno e le risultanti atmosfere, giù fino al suono del vento, significa che riescono comodamente a eclissare i paesaggi generici che hanno avuto semplicemente un po' di neve a mo' di trucco. Usare le stagioni per mostrare le modifiche e il bilanciamento fra l'architettura naturale e quella artificiale per creare viste mozzafiato con la stessa precisione con cui l'inverno influenza i paesaggi, e usare in modo efficace anche la simbologia, dà come risultano luoghi che possonno sembrare spogli soltanto a prima vista, ma che, in realtà, sono pieni di significato. Sono rappresentazioni significative e genuine dell'inverno, non solamente paesaggi durante una fase di diniego stagionale.
Il fatto che l'impatto delle stagioni sui paesaggi sia permeato nel game design, offrendoci scenario bellissimi e immensi, rende le ambientazioni, già singolarmente importanti, dettagliate e capaci di accentuare la narrazione, ancora più memorabili, dimostrando l'importanza di un buon posizionamento degli elementi nei giochi moderni. Per coloro di noi che spesso tendono a perdersi i paesaggi invernali nel mondo reale, questi offrono alternative, seppur virtuali, di grande valore.