Rabbids Rumble - review
Conigli impazziti in 3D!
Ubisoft è sempre stata brava a sfruttare le proprie icone. Tra riproposizioni, remake e spin off, i personaggi del produttore francese hanno sempre avuto una rosea prospettiva nel mondo dei videogiochi. Basti pensare alle tante incarnazioni di un certo principe persiano o alle avventure di quel simpatico assassino fiorentino. O ancora, alla scaltra scelta di acquistare il nome di Tom Clancy per dar risalto ai propri titoli bellici.
È però con Rayman che il colosso transalpino supera sé stesso. Tra un Rayman 2 ancora oggi ristampato, ottimi ramake in 2D e varie conversioni, la melanzana di Michel Ancel è rimasta sulla cresta dell'onda per quasi due decadi. Al punto che persino i suoi più giovani comprimari, i Rabbids, sono riusciti a far scalpore.
Originariamente concepiti solo per aiutare il protagonista a risollevarsi da un leggero calo di popolarità, questi conigli dalla dubbia salute mentale hanno ben presto soppiantato il loro fratello maggiore, creando una serie a sé. Una serie che tra raccolte di minigiochi e conversioni, ha catturato più di qualche fan, facendola da padrone anche sulle console Nintendo.
Veniamo così a Rabbids Rumble, una peculiare raccolta di minigiochi che cerca di portare la serie su un altro livello, con un presupposto piuttosto semplice: utilizzare i rabbid a mo' di Pokemon. Non è un caso quindi che sia stato scelto il Nintendo 3DS per ospitare questo nuovo, atipico titolo. Forte di un target ampio e sfaccettato, gli sviluppatori hanno puntato al cambiamento, tentando di acquisire spettatori e introducendo una nuova meccanica: dei combattimenti da organizzare tra i rabbid che riuscirete a conquistare, vincere, scambiare o trovare nel corso del gioco. Un'idea interessante che, pur non essendo eccessivamente sfaccettata, potrebbe essere il principale motivo per acquistare un titolo del genere.
Tali battaglie, organizzate con un sistema a turni che fa il verso a Pokemon, rappresentano sia il cuore del gameplay in singolo che quello del multiplayer. La modalità in singolo porta infatti il giocatore su una mappa simile a quelle dei nuovi capitoli bidimensionali di Super Mario. Ogni pallino colorato rappresenta un diverso minigioco, da portare a termine per poter finalmente accedere alle boss battle finali.
"Rabbids Rumble è una raccolta di minigiochi che cerca di utilizzare i rabbid a mo' di Pokemon"
Queste si svolgono con un sistema piuttosto semplicistico. Dopo aver scelto tre dei rabbid presenti nella nostra collezione, potremo gettarci nella mischia contro tre avversari. Ogni coniglio ha tre diverse abilità: un attacco normale debole da utilizzare in qualsiasi situazione; un attacco speciale forte che può essere utilizzato solo una volta ogni due turni; un'abilità bonus/malus, in grado di potenziare il nostro rabbid o di indebolire quello avversario. Ognuna di esse è regolata da una statistica diversa. La differenza tra le vostre statistiche e quelle dell'avversario definisce la potenza di questo o quel colpo.
Si tratta insomma di una versione particolarmente semplificata delle meccaniche presenti in un qualunque GDR, cui si aggiunge una componente collezionistica da non sottovalutare. Il vincitore può infatti scegliere uno dei rabbid dell'avversario e tenerlo per sé. In questo modo si è in grado di rimpinguare la propria collezione, differenziandosi e raccogliendo oltre un centinaio di rabbid diversi.
"Il vincitore può scegliere uno dei rabbid dell'avversario e tenerlo per sé"
Una meccanica più che apprezzabile nel comparto multiplayer, ma decisamente trascurabile nella modalità in singolo. Ogni nuovo rabbid ripartirà infatti dal livello 1 e ciò vi costringerà o ad utilizzare sempre gli stessi personaggi, oppure a cimentarvi più e più volte nelle stesse sfide per potenziare i nuovi acquisti. Un'opzione decisamente evitabile se si considera che, nonostante l'impegno degli sviluppatori, le battaglie sono noiose e ripetitive. Per quanto ci si sia sforzati di rendere il più possibile vari e divertenti i poteri dei rabbid, il tutto si riduce infatti a una meccanica ripetizione delle stesse azioni, interrotta solo dagli strazianti urli di battaglia dei vari conigli. È pur vero che questo semplificato gameplay è destinato a un target molto giovane.
Lo stesso dicasi dal punto di vista dei minigiochi che, pensati solo come intermezzi, diventano ben presto una delle attrazioni principali. Forti delle peculiarità del 3DS, tentano il più possibile di sfruttare lo schermo tattile della console e il giroscopio, sfociando di tanto in tanto in minigame che sfruttano la telecamera e la realtà aumentata.
Anche in questo caso però quelli che appaiono come minigiochi decisamente divertenti, vengono infatti riproposti più e più volte, con sottili variazioni, per tutto il corso del gioco. In ogni mondo vi ritroverete un livello in cui sparare delle mucche da un cannone per colpire particolari bersagli. In ogni mondo vi ritroverete a sparare ai rabbid con la realtà aumentata. In ogni mondo vi ritroverete a giocare un semplificato clone di Guitar Hero. Le uniche cose che cambiano sono le ambientazioni e la difficoltà. Per il resto tutto si riduce davvero a una manciata di giochini.
"Quelli che appaiono come minigiochi divertenti, vengono riproposti con sottili variazioni per tutto il corso del gioco"
Divertenti sì, ma non tanto da essere reiterati per più di un paio d'ore. Che poi è anche la quantità di tempo che più o meno impiegherete per finire la modalità storia, dato che difficilmente riuscirete a farvi sconfiggere nel corso dell'avventura. Meglio allora pensare al comparto multiplayer, con tanto di supporto StreetPass, un tentativo di creare una community di collezionisti.
A salvare il titolo ci pensano dunque solo i rabbid, questi simpatici conigli urlanti che continuano, gioco dopo gioco, a farsi del male a vicenda nei modi più disparati. Peccato che terminata la ventata di novità, anche da questo punto di vista il gioco perda molto del suo smalto. In confronto a quel che avveniva nei suoi predecessori, molta della comicità che permea il titolo è andata sbiadendosi. Le stesse scene che introducono i minigiochi ora si riducono in ridicole gare di flatulenze e gratuite urla di pazzia fini a se stesse.
Rabbids Rumble è insomma un'occasione sprecata, come tante ne stanno capitando in questo periodo. Piuttosto che puntare sulla parodia, come accade nell'ultimo mondo di gioco (soprannominato Rabbident Evil), il titolo il più delle volte non riesce a emergere dall'ovvio mentre lo stile dei primi capitoli, decisamente sopra le righe, si lasciava apprezzare e giocare.
Siamo onesti, però: pur con qualche piccolo ritocco stilistico, delle scelte di design adeguate e un maggiore impegno, Rumble non sarebbe mai diventato un capolavoro, ma avrebbe potuto in ogni caso aspirare a qualcosa di meglio. Magari sarebbe semplicemente stato un'ottima raccolta di minigiochi. Così com'è, invece, non offre nulla di nuovo sotto alcun aspetto. Un vero peccato, perché questi conigli pazzoidi ne hanno ancora tanto di potenziale inespresso.