Rainbow 6 Patriots - preview
Ubisoft mostra a Montreal cosa vuol dire essere dei patrioti.
Avrete senz'altro già visto il primo trailer di Rainbow 6 Patriots che Ubisoft ha rilasciato all'inizio di novembre sotto forma di "target footage", ossia come dichiarazione filmata di intenti. Le stesse sequenze, figlie di un annuncio all'apparenza frettoloso, sono state mostrate negli studi Ubisoft Montreal, stavolta mosse in tempo reale da una Playstation 3. Si tratta ancora di un concept piuttosto che di un titolo completo, e segue per filo e per segno la precedente clip, distaccandosene per alcuni dettagli minori.
Il giocatore si ritrova in una casa bellissima, al fianco di un'altrettanto affascinante moglie, e veste i panni di un banchiere di successo. D'un tratto un gruppo di uomini armati fino ai denti irrompe nell'edificio e li cattura entrambi; il protagonista della scena si risveglia con una bomba legata al suo petto con il compito, assegnatogli dai terroristi, di farsi esplodere a Times Square, pena la morte di moglie e figlia. Bloccato in un ingorgo sul Ponte di Brooklyn, peraltro inondato da una pioggia torrenziale, finisce per seguire l'auto di uno sgraditissimo partner, nel tentativo di non farsi colpire dal fuoco degli agenti di polizia.
A questo punto l'attenzione si sposta sul Team Rainbow, già piazzato sullo scheletro del ponte. Il primo colpo da cecchino viene sparato alle gambe di un poliziotto dell'NYPD, suo malgrado intento a interferire con il lavoro della squadra anti-terrorismo. È qui che il nostro personaggio inizia a passeggiare in verticale sui piloni della struttura, sparando a destra e a manca. Si fa strada tra i civili nel panico generale, utilizzando un particolare dispositivo a infrarossi (non troppo diverso da quello di Batman in Arkham City) per distinguerli dai veri nemici.
Infine il Team Rainbow riesce a isolare il banchiere con cui stavamo giocando nei minuti precedenti, anch'egli in preda al terrore: appare chiaro che si tratta di un ostaggio e non dell'artefice di tutto questo caos. Non c'è tempo per disinnescare la bomba, ma gettarla in acqua potrebbe salvare la situazione. Premere X per eliminare la minaccia è l'ultima azione da compiere prima della classica schermata nera di fine livello.
Target footage o meno, questo è quanto dovremo aspettarci dal nuovo Rainbow Six in uscita nel 2013 per PC, PS3 e Xbox 360. Piuttosto diverso dai precedenti episodi, vero?
"Sono passati tre anni dall'ultimo Vegas 2, e ne saranno trascorsi cinque quando potremo giocare a Rainbow 6 Patriots."
Sono passati tre anni dall'ultimo capitolo della serie, Vegas 2, e ne saranno trascorsi cinque quando avremo la possibilità di inserire il disco di Rainbow 6 Patriots nelle nostre console. Un tempo Rainbow Six dominava il panorama degli sparatutto online, ma oggi il mercato è profondamente cambiato: i giocatori preferiscono lanciarsi subito in caotiche zone di guerra, piuttosto che smanettare tra tattiche e anti-terrorismo.
Per questo motivo Ubisoft si sta concentrando sulla storia dei Patriots e su come questa sarà raccontata. È una storia che, ambientata prevalentemente negli Stati Uniti, sarà piuttosto vicina ai temi dell'attualità, crisi economica in primis, con la rabbia civile che ne consegue a scapito di una classe politica ritenuta incapace di gestirla. Il gruppo terroristico che dà il nome al gioco è guidato da Jonah Treadway, che non disdegna metodi poco ortodossi per attentare alla vita dei cittadini americani: il team Rainbow, pertanto, dovrà cambiare il suo approccio di volta in volta ed essere persino disposto a sacrificare civili (o ucciderli con le proprie mani) pur di catturare il pericoloso leader.
"Secondo David Sears "c'è una quantità tremenda di energia politica che non ha modo di esprimersi"."
"C'è una quantità tremenda di energia politica che non ha modo di esprimersi", esordisce così il direttore creativo David Sears, passando dalle dimostrazioni del Tea Party alle proteste contro il collasso mondiale del sistema bancario. "Gli americani sono molto in difficoltà; il terrorismo interno è la più grande minaccia che dobbiamo affrontare. Nessuno è al sicuro. Chiunque potrebbe essere un terrorista. Per noi", conclude mostrando una foto della bandiera statunitense, "il patriottismo equivale alla religione".
Tra propaganda e presentazione del titolo, il designer del Mississippi, che ha lavorato anche sul franchise di SOCOM, sa bene che il nuovo Rainbow Six avrà bisogno di restare al centro dell'attenzione per altri due anni, e che dovrà in qualche modo rispondere alle esigenze di realismo dal marchio Tom Clancy. Potrebbe negarlo ma siamo sicuri che gli sia stato chiesto di escogitare qualcosa di sufficientemente scabroso da accendere le luci della polemica sulla produzione: in un settore come quello dei videogiochi, in cui la caccia alla controversia è all'ordine del giorno, ci sta.
Per la fortuna dei suoi finanziatori, Sears sembra avere una certa attitudine nel toccare gli argomenti più caldi. Specie nel suo paese natale, ancora scosso dalle minacce terroristiche post 11 settembre e particolarmente concentrato sulle organizzazioni nate nei propri confini. "Per un cittadino informato, il terrorismo è una costante preoccupazione. Più ne sai, più ti spaventa, ed è in questo che il gioco riesce davvero bene. Abbiamo fatto ricerche su cosa pensino i terroristi e su come pianifichino le loro operazioni".
""Non stiamo parlando di politica, non è compito nostro. Non credo che il gioco sia poi diverso da un romanzo di Tom Clancy"."
"La chiave è il rispetto", commenta invece Philippe Therien, il lead designer di Rainbow 6 Patriots, a proposito della campagna. "Se rispetti la materia, se ne parli in un modo che è informativo e stimola la riflessione, è ok. Se fosse stato gratuito o volgare, se stesse palesemente rubando momenti terribili della storia americana, sarebbe stato pessimo. Ma non è ciò che stiamo facendo".
"Senz'altro non stiamo parlando di politica, non è compito nostro", aggiunge Sears. "Non credo che il gioco sia poi tanto diverso da un romanzo di Tom Clancy".
In teoria è così ma nella pratica sembra piuttosto difficile paragonare, o quantomeno avvicinare, un libro a un first-person shooter. È questo l'obiettivo di Ubisoft, che non a caso ci farà vivere la trama da svariati punti di vista (e non solo da prospettive diverse di divisioni dello stesso esercito): oltre al banchiere dell'incipit, potremo impersonare un membro dell'organizzazione di Treadway, e dunque comprendere le intenzioni degli antagonisti meglio di quanto non sia possibile in altri sparatutto.
Se temete comunque che questo si traduca in una rivisitazione action di Heavy Rain, potete stare tranquilli. Scene come quella del ponte di Brooklyn saranno merce rara, sebbene sia "importante che capiate il personaggio con cui state per giocare... quali motivazioni lo spingano ad agire in quel modo, quali siano le sue esperienze personali. Perché vogliamo capovolgere tutto alla prima occasione". Therien sembra condividere: "I frangenti in cui giocherete nei panni dell'attentatore sono importanti per noi. Vogliamo avere rispetto per una vita che sta per spegnersi".
"Gli sviluppatori sanno che missioni come quella dell'aeroporto di Modern Warfare 2 possono veicolare immagini decisamente brusche. "
Nonostante l'equilibrio e il rispetto di cui parlano, gli sviluppatori sanno bene che gli sparatutto in prima persona, come dimostrato dalla celeberrima missione all'aeroporto di Mosca inserita in Modern Warfare 2, possono veicolare un certo tipo di immagini in maniera decisamente brusca. Anche Patriots lo fa, ma è diretto, lontano dall'atteggiamento quasi subdolo di alcuni concorrenti.
Rainbow 6 Patriots è però pur sempre un capitolo della serie Rainbow Six e ne mantiene i punti cardine. La Palestra, ad esempio, è un livello sandbox in cui la software house canadese si è divertita a sfidarci con l'uso dell'iper-tecnologico equipaggiamento e dei comandi alla squadra. Tutto quello che, in pratica, può differenziare il gioco dai rivali sul mercato...
"Le missioni richiedono di mettere in sicurezza uno spazio, solitamente uno spazio urbano", prende ancora la parola il designer del Mississipi. "Le procedure standard impongono di muoversi con cautela e controllare un'area dopo l'altra". Nessuna spiacevole sorpresa, dunque, per gli amanti della strategia.
Infatti, mentre è chiaro che vogliano rendere il gioco tattico più accessibile, gli sviluppatori sono anche impegnati nel renderlo più realistico. Un'altra mossa utile a differenziarsi dai predecessori, che vedevano gli altri membri del team attirare il fuoco nemico su di sè, senza alcuna conseguenza per il giocatore. "Dovrete usare costantemente il vostro team", suggerisce Sears. "Se perdete un uomo, perdete un terzo della forza di fuoco. Ho voluto spendere molto tempo sullo sviluppo dell'IA, in modo che si comportasse intelligentemente e richiedesse all'utente di agire come un leader. Prima era troppo facile".
"L'intelligenza artificiale non consente di muoversi à la Rambo e richiede un posizionamento degno di una squadra anti-terrorismo."
L'impostazione de La Palestra è semplice: una sola stanza, con il corridoio che conduce ad essa. Una porta nel corridoio, un'altra nella stanza. Alcuni terroristi minacciano gli ostaggi, restano di guardia o si muovono da un punto all'altro. Due compagni di squadra sono agli ordini del giocatore.
Scelte come barricarsi e uccidere ogni personaggio sulla mappa sembrano subito poco praticabili: la qualità dell'intelligenza artificiale non consente di muoversi à la Rambo e, anzi, richiede un paziente fuoco di soppressione e un posizionamento degno di una squadra anti-terrorismo. "Tutto è studiato per reagire alle azioni del protagonista", secondo il capo dei designer Therien, per il quale la parte più complessa del suo lavoro è mostrare ogni aspetto del ricco gameplay di Rainbow 6 Patriots senza travolgere i giocatori.
Per evitare di farlo sul serio, gli sviluppatori hanno pensato bene di adottare un sistema di comando one-button: puntando all'obiettivo di nostro interesse e premendo un solo tasto, infatti, saremo in grado di 'farci capire' dai personaggi che ci circondano, senza la necessità di dover accedere a un'ancora disponibile e più articolata lista di richieste.
Per pianificare una seria strategia on-the-fly, però, è necessaria una buona visibilità degli ambienti, facilitata dal visore a raggi X che consentirà di vedere attraverso i muri. Si tratta di una funzionalità ben più potente della snake cam usata in Vegas per dare un'occhiata sotto le porte, pertanto ci saranno alcune limitazioni nel suo utilizzo. Potrebbe sembrare una forzatura ma, stando a Therien, questo tipo di tecnologie esiste per davvero: "È completamente plausibile... l'FBI può guardare attraverso i container o i muri di casa vostra".
Se la campagna per single-player e co-op sembra già una versione più flessibile e intrigante di quella giocata nei precedenti episodi, il multiplayer può dirsi altrettanto ambizioso. La lobby della squadra è rappresentata dall'HQ, un vero e proprio quartier generale in cui i giocatori possono incontrarsi, studiare un plastico della mappa (manco fossimo a Porta a Porta) e persino entrare in una sua riproduzione virtuale per porre segnali da mostrare ai compagni. Nuove armi e abilità vengono infine sbloccate in base alla crescita del team, e non a quella individuale.
In conclusione, nonostante il già citato e controverso filmato, il cui intento è dichiaratamente catturare l'attenzione del pubblico, Rainbow 6 Patriots si mostra come un intelligente upgrade della serie: Ubisoft ha compreso i punti di forza e i difetti di Rainbow Six, quel che lo diversifica dai concorrenti e ciò di cui aveva bisogno per aprirsi a un numero più ampio di giocatori.
Mancano due anni al suo lancio ma prevediamo fin da adesso che ne sentiremo ancora parlare spesso.