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Ratchet & Clank: All 4 One

Per tutti i gusti.

Quella di Ratchet & Clank è senza dubbio una delle serie più popolari e iconiche dell'universo PlayStation è non c'è dunque da stupirsi di fronte all'entusiasmo che ha accompagnato All 4 One sin dal suo primo annuncio. In ambito platform la serie targata Insomniac Games ha infatti stupito ad ogni sua apparizione e di conseguenza molti si aspettavano che anche questo decimo capitolo si sarebbe attestato sui medesimi standard qualitativi... ma sarà andata davvero così? Non vi resta che continuare a leggere per scoprirlo!

Al di là delle indubbie qualità che il brand ha dimostrato di possedere nel corso degli anni, come ad esempio una straordinaria caratterizzazione dei personaggi proposti, la cosa che più ha stuzzicato il mio interesse in fase di pre-release è stata senza dubbio la presenza di una co-op aperta ad un massimo di 4 giocatori. La possibilità di affrontare l'avventura messa a punto dagli Insomniac in compagnia dei propri amici è infatti il principale punto di forza del prodotto in questione, ma fortunatamente non è l'unico.

Ad un primo impatto il mondo di Ratchet & Clank: All 4 One tradisce l'inconfondibile stile che ha da sempre accompagnato Ratchet & Clank; le ambientazioni sono suggestive e molto appariscenti, la struttura narrativa brilla per l'ironia che la caratterizza ed ogni secondo dell'esperienza trasuda divertimento da ogni pixel. Insomma, Ratchet & Clank all'ennesima potenza, con tutti i suoi storici difetti e, se vogliamo, altrettanto noti limiti concettuali.

Come da tradizione potrete spendere i bulloni raccolti nel corso del gioco per armi e potenziamenti.

Come suggerisce il suo stesso nome, la cosa prima che salta agli occhi è però la netta predisposizione di All 4 One per la co-op, vero piatto forte dell'esperienza. Condividere l'avventura con i propri amici, anche a fronte della presenza di bonus volti a stimolare il gioco di squadre e della possibilità di aiutarsi l'un l'altro per superare le fasi un po' più "rognose", è infatti il modo più divertente per avvicinarsi al prodotto ma ciò non toglie che gli sviluppatori abbiano comunque dedicato ampio spazio anche al caro vecchio singleplayer.

L'esperienza in singolo, seppur priva di quel pizzico di brio in più proprio del multi, è infatti godibile, appassionante e perfettamente in linea con gli standard qualitativi che hanno permesso alla serie di elevarsi al di sopra della massa sin dal suo debutto su PlayStation 2.

Il motivo di ciò è prima di tutto un'IA dinamica - in grado di prendere possesso di eventuali personaggi non giocanti per superare le situazioni in cui è richiesto un "contributo esterno" per avanzare - ma anche la struttura stessa dell'avventura; la progressione è infatti lineare e sebbene le fasi di puro platforming siano intramezzate da sequenze di gameplay inedite, non vi sono particolari situazioni in cui la presenza di un compagno appare davvero imprescindibile... se non ai fini del mero divertimento.

L'ultimo trailer.
Avatar di Davide Persiani
Davide Persiani: Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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