Rayman Legends - review
Lunga “Vita” al platform.
La versione PS Vita di Rayman Origins è stata una delle migliori, se non la migliore, tra tutte quelle realizzate da Ubisoft per il ritorno in grande stile di Rayman sulle scene. Il gameplay del gioco si adattava alla perfezione alle meccaniche di una console portatile, senza sfruttare forse le peculiarità della console, ma riuscendo a non snaturare in alcun modo il comparto tecnico della controparte casalinga.
Non sono molti i giochi per cui saremmo stati in grado di dire altrettanto, senza inciampare in un qualche tipo di forzatura dialettica, ma Rayman Origins è tra questi. La sensazione che si provava era di star giocando alla versione PS3 del gioco, non a una delle solite conversioni monche per portatile, dove grafica e gameplay sono stravolti irrimediabilmente. C'era una sola cosa che mancava alla versione PlayStation Vita di Rayman Origins: la modalità cooperativa.
Con Legends, Ubisoft decide quindi di riparare ai (lievi) torti del passato reintegrando la modalità coop e realizzando una versione ancor più vicina alla controparte casalinga, ma qualcosa si è comunque perso per strada...
In primis si sono persi i livelli a tempo della Invasion Mode che, complici i ristretti tempi di sviluppo, sono stati esclusi dalla versione da noi testata, in attesa di essere reintegrati con una patch che, mentre scriviamo queste righe, non è ancora stata resa disponibile. In secondo luogo la versione per Playstation Vita presenta alcuni piccoli difetti che, pur non rovinando assolutamente l'esperienza di gioco, la rendono di un pelo inferiore alle sue sorelle maggiori.
"Grazie a touch screen e giroscopio interno, la versione PS Vita è l'unica che può competere con quella Wii U"
Il comparto visivo ad esempio, è leggermente sottotono rispetto alla versione casalinga. L'azzeccata inclusione all'interno del motore Ubiart di elementi 3D, in grado di conferire ancora più carattere al gioco, mal si adatta alla versione PS Vita. I modelli tridimensionali presenti (soprattutto boss e alcuni elementi dello scenario) sono realizzati con un numero leggermente inferiore di poligoni, presentando talvolta anche un piccolo quantitativo di aliasing che le altre versioni non mostrano.
Un discorso simile va fatto per lo schermo oled della PS Vita che, pur ottimo, è decisamente inferiore per qualità a quello dei nostri televisori. L'immagine è quindi meno definita e, se ciò non limitava Origins e i suoi netti colori pastello, rende le tinte acquerello di Legends più sfocate, soprattutto se si decide di zoomare sul personaggio. Si tratta però di una differenza quasi impercettibile e certamente necessaria per non far perdere di fluidità al gioco che, fatta eccezione per quanto già detto, si mostra visivamente identico alle altre versioni, senza penalizzare in alcun modo lo splendido lavoro artistico compiuto da Michel Ancel e il suo team.
Lo stesso vale per il gameplay. Per quanto possa essere seccante dover attendere ancora un po' per poter giocare anche su Vita la Invasion Mode, non possiamo fare a meno di notare che il gioco non sembra soffrirne eccessivamente. Gli 85 teens in meno da salvare non rappresentano infatti una perdita eccessiva per il titolo, forte di una serie di contenuti ben più interessanti. Ne è un esempio la modalità "Ritorno alle origini" che farà la gioia sia degli appassionati che di chi non ha giocato il primo capitolo, proponendo alcuni tra i livelli più riusciti di Rayman Origins. Ad essi si affiancheranno anche alcune sfide esclusive volte a sfruttare le peculiarità tattili della console.
"Il supporto per lo schermo tattile non solo è mantenuto, ma anche migliorato"
Ed è forse proprio questo a rendere appetibile e stuzzicante la versione PlayStation Vita di Rayman Legends. Grazie al touch screen e al giroscopio interno della piccola console Sony, questa è l'unica incarnazione del gioco che può competere con quella Wii U. Le fasi in cui il giocatore controlla Murfy sono identiche, per quel che concerne il gameplay, a quelle che abbiamo giocato sulla console Nintendo, l'unica differenza è che non rischieremo di incorrere in danni cervicali, dato che non avremo alcun motivo staccare gli occhi dalla schermo.
Il supporto per lo schermo tattile quindi non solo è mantenuto, ma anche migliorato, consentendo al giocatore di scegliere persino se utilizzare il touchpad posteriore, in modo tale da non intralciare la propria visuale con le dita (perdendo però in precisione). L'unica nota negativa di tale aspetto, in grado ampiamente di bilanciare con nuovi livelli la mancanza degli stage a tempo, risiede nella sua stessa natura di conversione. La controparte Wii U è realizzata tenendo conto della possibilità di poter in ogni momento passare il controller a un amico, potendo continuare nell'avventura col supporto di un secondo giocatore, che interpreterà Murfy.
Su PS Vita invece, qualora non fosse disponibile una connessione Wi-Fi o un amico con un'altra copia del gioco, non resta altro da fare che controllare Murfy lasciando al computer il compito di muovere il nostro personaggio. In tal modo ci si scontra immancabilmente con un'IA imperfetta, che si lascia talvolta sfuggire qualche lum di troppo alla minima disattenzione del giocatore.
"La modalità cooperativa online è la nota più interessante della versione portatile"
Questo neo non mina comunque il divertimento delle ottime sezioni tattili, ma spinge piuttosto il giocatore a cimentarsi nella cooperativa online. La grande assente del primo capitolo (almeno su PS Vita) è infatti la nota più interessante della versione portatile e include una lunga serie di modalità, tutte fruibili durante l'avventura, senza necessità di uscire al menù principale.
Oltre alla cooperativa classica, dove un giocatore controlla Murfy e l'altro il proprio personaggio, gli sviluppatori hanno implementato tutte le features già presenti nelle edizioni casalinghe, dalle parodie calcistiche di Kung Foot alle sfide online classificate. I ragazzi di Ubisoft sembrano insomma non aver dimenticato nulla e nessuno, c'è un po' di tutto e anche di più, al punto che anche i palati più raffinati potranno dirsi soddisfatti.
D'altronde il punto di forza di Rayman Legends è appunto la varietà, con decine di personaggi da sbloccare, un gran numero di sfide extra e un gameplay che tocca diversi generi, senza però discostarsi troppo dallo stile platform che ha reso famosa la serie.
A questo punto però vorremmo fare una piccola precisazione. Se in questa sede ci siamo concentrati un po' troppo sui difetti del gioco non è perché questa versione di Rayman Legends sia in qualche modo inferiore alle controparti da salotto, piuttosto perché era d'uopo parlare non solo del gioco in sé (ormai tutti l'hanno capito che si tratta di un capolavoro), ma era più importante mettere in evidenza le piccole differenze che separano questa versione dalle altre.
Chi deciderà di acquistare la versione PS Vita dovrà quindi sì passare sopra qualche lieve difetto, ma potrà anche godere di uno dei migliori (se non il migliore) platform degli ultimi anni e potrà giocarlo dovunque e in ogni momento, in una incarnazione che non ha nulla da invidiare alle altre versioni. Anzi, come ha già scritto il nostro buon Filippo Facchetti, se la versione Wii U del gioco merita un 10 pieno, le altre non scendono di certo oltre il 9. Un'affermazione vera anche per questa, per cui non ci resta altro da fare che mettere in tasca la console e sperare che le batterie di PS Vita reggano.