Resistance: Burning Skies - review
Tutto ebbe inizio negli anni '50, quando...
Sembra passato poco, pochissimo tempo da quando ci siamo visti su queste pagine per parlare di Resistance: Burning Skies. Ora che ci penso, in effetti era poco più di tre settimane fa, quando Sony ci mandò una versione ancora incompleta del gioco per dare un primo morso a una delle sue nuove e più prelibate pietanze per PlayStation Vita.
La degustazione non era stata niente male, ma a noi piaccino i pranzi completi, quelli che iniziano con l'antipasto e che hanno termine con un bicchierino del caro e vecchio "torcibudella". E così eccoci qui, con il codice finale del gioco che gira ormai da giorni nella nostra Vita redazionale e la tastiera "calda" per dirvi se varrà la pena uscire a spendere i residui risparmi che vi ritrovate.
Sappiamo che molti di voi sono già corsi a vedere quel numerino stampato a fondo pagina, ma noi siamo qui per parlare con quelli che hanno anche fatto marcia indietro per capirne i motivi o per coloro che non vogliono ancora rovinarsi questa piccola e piacevole (?!) sorpresa.
Dunque Resistance. Diamo per scontato che tutti voi conosciate questa serie, creata e fatta crescere dai ragazzi del team Insomniac Games, desiderosi all'epoca di realizzare qualcosa che andasse oltre la rinomata saga di Ratchet & Clank. Da allora la saga di passi ne ha fatti tanti e l'ultimo è rappresentato proprio da Burning Skies, che però, lo ricordiamo, è stato sviluppato dai colleghi californiani di Nihilistic Software (PlayStation Move Heroes, Zombie Apocalypse, Conan).
Il risultato finale è un gioco in gran parte fedele alle sue radici, ma che propone alcune interessanti novità legate sia alla trama, sia alle caratteristiche della console su cui gira. Ne è protagonista, per la cronaca, un pompiere di nome Tom Riley, nome che in un film catastrofico hollywoodiano sarebbe affibiato al primo personaggio morto sotto il crollo di un palazzo o divorato da un mostro.
Tom in questo caso non solo sopravvive, ma è anche l'eroe indiscusso della vicenda, quello su cui pendono le speranze di sopravvivenza del popolo americano, che nel 1951 (pochi anni prima del terzo capitolo) si trova improvvisamente ad affrontare la minaccia aliena delle Chimera... e sappiamo già quanto questi esseri possano essere pericolosi, vero?
"Lo stile narrativo di Burning Skies è simile a quello visto in Resistance 3"
Lo stile narrativo di Resistance: Burning Skies è simile a quello visto in Resistance 3, con sequenze d'intermezzo che assomigliano ad un fumetto e sottolineano in maniera efficace e "potente" gli eventi principali del gioco. Indubbiamente la scelta è stata fatta per avere una qualche sorta di continuum tra i capitoli casalinghi e questa uscita portatile.
Come da tradizione, anche la colonna sonora e il doppiaggio (In inglese) sono al top in quanto a qualità e mai si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad una produzione di basso livello. Le musiche orchestrali sono ormai uno standard per la serie e benché non particolarmente originali rispetto a quelle ascoltate nei titoli precedenti, riescono sempre e comunque a coinvolgere giocatore e spettatori nelle vicende del gioco.
Il single-player, per chi se lo chiedesse, è un'esperienza piuttosto intensa e anche piuttosto longeva, visto che si attesta intorno alle 10/12 ore di media, che sono destinate a scendere o salire di un buon 10/20% in base al vostro grado di maniacalità nell'esplorazione e di velocità nell'eliminare i nemici.
"Va fatta notare una certa altalenanza nella qualità dell'esperienza di gioco"
Va fatta notare una certa altalenanza nella qualità dell'esperienza di gioco, che alterna picchi piuttosto alti di azione a momenti fin troppo confusionari, che fortunatamente non durano abbastanza da far scendere l'interesse o aumentare la frustrazione. Alcuni rari, ma fastidiosi, glitch regalano inoltre la sensazione che il codice del gioco, così come l'Intelligenza Artificiale, avrebbero necessitato di qualche settimana di "pulizia" extra.
Al sottoscritto, ad esempio, è capitato di testimoniare la sparizione di alcune porzioni di livello o l'insistenza di un paio di nemici nel correre via... rimanendo incastrati all'interno di un muro. Niente di particolarmente preoccupante comunque, probabilmente basterà un rapido aggiornamento successivo all'uscita per far sparire tutti questi piccoli nei.
Parlando più in generale e su ampio raggio, il gioco raggiunge livelli di epicità piuttosto alti, che solo qualche anno fa sembravano assolutamente impensabili per un gioco funzionante su una console portatile. Mi riferisco in particolare ai combattimenti con i cosiddetti "boss", un paio dei quali vi rimarranno impressi piuttosto a lungo. Garantito!
Ancora una volta la serie Resistance si conferma inoltre come una delle più creative quando si parla di arsenale bellico. Molte delle armi a disposizione nel gioco sono le stesse viste nelle precedenti uscite, ma un paio di nuove aggiunte contribuiscono in maniera significativa a rimpolpare il "parco giochi" con cui potrete divertirvi a far passare a miglior vita l'esercito Chimera.
Il fuoco secondario di ogni arma sfrutta nella maggior parte dei casi le caratteristiche "touch" della console, ma purtroppo si conferma la macchinosità di alcune operazioni riscontrata già in sede di preview. Riuscire a toccare lo schermo lasciando temporaneamente i tasti mentre si è nel bel mezzo di un'intensa sparatoria è qualcosa che a volte richiede l'abilità motoria di un polipo e non giova certo al divertimento.
"Il fuoco secondario di ogni arma è macchinoso da utilizzare"
In altri casi, invece, l'utilizzo del Touch Screen è stato implementato in maniera meno invasiva e decisamente più efficace. Per quanto riguarda il resto dei controlli, la presenza del secondo stick analogico su PS Vita ha risolto tutti i problemi di cui invece aveva sofferto Resistance: Retribution per PSP. La risposta ai comandi è pronta e precisa, senza alcun ritardo anche nelle situazioni più critiche e concitate.
Per quanto riguarda il multiplayer, come al solito non ci è stato possibile testare a fondo le modalità proposte per mancanza di avversari sui server. Rimane comunque la buona impressione suscitata durante i precedenti test, e l'unica cosa da verificare e sottolineare in seguito sarà l'eventuale presenza di lag nelle situazioni di server particolarmente affollati.
Lo stile "GDRoso" delle partite in rete, che consente di guadagnare XP e potenziare le armi come nel single-player, sembra comunque in grado di regalare grandi soddisfazioni e una longevità notevole. Non va poi dimenticata un'altra caratteristica unica di Resistance: Burning Skies, ovvero la possibilità di "infettare" tramite PlayStation NEAR le console degli altri giocatori che si trovano nelle vicinanze... anche questa una funzione tutta da verificare.
Il "pasto finale" di questo Resistance per PS Vita può, alla luce di quanto evidenziato finora, definirsi quindi ottimo e abbondante. Non è perfetto, ma sicuramente ci troviamo di fronte ad un decisivo passo avanti per quanto riguarda la realizzazione di FPS su console portatili. Naturalmente, se non ne potete più di sparare in soggettiva... non è certo questo il titolo nato per farvi cambiare idea.