Rhythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore - review
Attento professor Layton, il ladro del ritmo vuole rubarti la scena!
Ultimamente Sega si sta facendo furba, una caratteristica che non le appartiene da un bel po' di tempo. Innovativa, folle, passionaria, ma furba, Sega, lo è stata solo a sprazzi. Altrimenti oggi probabilmente avrebbe ancora una console da offrire ai consumatore e invece, come sappiamo, brancola nel dubbio tra passato, presente e PC.
Eppure qualcosa si muove nel verso giusto. Pensate al Phantasy Star Online 2 appena annunciato su PSVita, praticamente un ottimo modo per dare in pasto qualcosa di simile a Monster Hunter a chi, almeno per il momento, Monster Hunter non ce l'ha.
Oppure date un'occhiata a questo Rhythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore: ha un nome davvero difficile da pronunciare per lo zio che vuole fare il regalo al nipote, forse anche per il nipote stesso, ma è un gioco estremamente furbo da lanciare sul mercato proprio ora.
Rhtythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore è un titolo che miscela fasi di esplorazione a oltre cinquanta minigiochi basati sulla musica e sul ritmo. In pratica l'esperienza proposta è qualcosa di molto simile al ben più famoso Professor Layton, la cui ultima avventura, la prima su 3DS, è ancora inedita in Occidente.
Alla struttura narrativa del capolavoro Level5 Sega unisce un vero e proprio gioco musicale, categoria ancora inspiegabilmente poco sviluppata sulla nuova console portatile Nintendo. Rhythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore ha così la possibilità di colmare due lacune in un colpo solo: ora bisogna solo scoprire se Sega ha fatto le cose per bene...
La produzione dei giochi del Professor Layton è altissima e il primo impatto con Rhytm Thief e il Tesoro dell'Imperatore è attraverso menu tutt'altro che curati. Basta però iniziare una nuova partita per essere omaggiati con una fantastica presentazione in stile anime, eccezionalmente rappresentata in 3D.
Il protagonista si chiama Raphael, ma è la sua identità segreta ad essere più famosa e temuta: è nei panni di Phantom R che il nostro usa rubare oggetti di inestimabile valore da musei e ville, affrontando le insidie di ogni colpo con ritmo, stile e più balletti possibili. Phantom R però è tutt'altro che malvagio: i suoi furti spettacolari hanno un solo obiettivo, quello di attirare l'attenzione del padre scomparso di Raphael.
"Alla struttura narrativa del capolavoro Level5 Sega unisce un vero e proprio gioco musicale"
La lunga fase esplorativa che trascinerà Raphael/Phantom R attraverso i quartieri di Parigi rappresenta una parte molto corposa di questo gioco. Durante l'esplorazione ci si muove su una mappa visualizzata sullo schermo superiore della console, mentre l'interazione dello scenario visitato sarà affidata allo stilo e allo schermo inferiore, dove certo la grafica non splende come potrebbe.
Tra i quartieri, oltre che seguire gli eventi della trama, sarà possibile mettersi alla ricerca di monete e suoni da registrare, da utilizzare per risolvere alcuni enigmi e, come merce di scambio, nelle botteghe di monsieur Auban e in quella di Bernard, quest'ultimo capace di costruire insoliti quanto utili strumenti musicali proprio utilizzando le registrazioni raccolte.
È qui che Rhythm Thief commette un errore, diluendo troppo la presenza di minigiochi in favore di eventi narrati forse con eccessiva lentezza. Come se Professor Layton si dimenticasse improvvisamente di proporvi enigmi, allo stesso modo Rhythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore a volte si fa improvvisamente avaro di sfide musicali, rischiando persino di essere un po' noioso.
Quando le cose vanno come ci si aspetterebbe il gioco Sega si presenta da vero gioco Sega. Pure se è sviluppato dalla sconosciuta Xeed c'è qualcosa, nel tratto, nelle musiche, nella porzione musicale del gameplay, chiaramente infuso dello stile che in molti hanno imparato amare nel corso degli anni migliori e peggiori della casa giapponese. E questo naturalmente è un punto a favore.
"Ogni minigioco è una storia a parte in Rhytm Thief, ha regole diverse dal precedente"
Ogni minigioco è una storia a parte in Rhytm Thief, ha regole diverse dal precedente, utilizza nuovi schemi di comandi e, per quanto l'ennesima versione del famigerato Simon rimanga sempre dietro l'angolo, tra le oltre cinquanta sfide trovano posto anche piacevoli e originali sorprese.
In alcuni casi il giocatore è chiamato a pigiare pulsanti e croce direzionale in sincronia, in altri ad usare il pennino in modo molto simile al classico Elite Beat Agents (o ancora meglio Ouendan), in altri ancora ad evitare le mosse di karate di un boss infuriato inclinando la console al momento giusto. E proprio come ci si aspetterebbe, ogni minigioco vinto diventa un minigioco disponibile direttamente nel menù principale, in modo da essere affrontato in qualsiasi momento per battere il risultato precedente o per semplice divertimento.
Tecnicamente il titolo si difende molto bene. Le sequenze poligonali sono ben realizzate ma non hanno nulla di estremamente elaborato, mentre il tratto utilizzato per la grafica bidimensionale è senza dubbio ottimo. I brevi momenti raccontati con sequenze animate in tre dimensioni sono poi assolutamente eccezionali, sopratutto nell'uso della profondità.
Ma a proposito di 3D, per la prima volta con Rhythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore sono stato costretto a disattivare l'effetto più importante dell'ultima console Nintendo, riattivandolo al volo proprio nelle parti cartoon di cui prima. Il fatto è che il gioco, con tutti gli schemi di comandi che utilizza, necessita di continui cambi all'impugnatura, decentrando ogni volta il punto focale che permette all'effetto tridimensionale di splendere.
Niente di eccezionale invece per quel che riguarda le musiche: sebbene il gioco sia infarcito di brani differenti, è davvero difficile che un motivo rimanga impresso nella mente. Il lavoro svolto è assolutamente buono, manca però di quel guizzo che in un gioco musicale avrebbe fatto la differenza.
Rhythm Thief e il Tesoro dell'Imperatore propone anche una modalità sfida wireless dove gareggiare contro i proprio amici in diverse gare di ballo, inoltre grazie allo Street Pass si potranno collezionare sfidanti semplicemente portando il 3DS con sé.
Questo nuovo titolo Sega avrebbe dunque potuto essere un colpaccio senza precedenti, ma gli manca il quid per riuscirci. Quel che rimane è un gioco senza dubbio divertente, appagante e capace di raccontare in modo semplice una buona storia. E tutto a tempo di musica!