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Rise of Venice - review

Promesse da marinaio.

Cosa mi sono perso di Rise of Venice? Me lo sono chiesto spesso nell'arco di una seconda campagna in cui ho prestato attenzione maniacale alla storyline e a ogni missione, pensando di aver trascurato qualcosa di fondamentale per godermi appieno il gioco.

Non che la durata del titolo di Kalypso sia breve: la campagna, che poi funge praticamente da tutorial introducendo gradualmente i concetti fondamentali alla base di questo mix di avventura e simulazione economica, dura svariate ore.

Tutto comincia quando Giacomo da Narni raccoglie il sogno del suo nonno morente, desideroso di dare alla famiglia una prosperità maggiore insediandosi come mercante nella Venezia dell'epoca rinascimentale, e successivamente nel Consiglio dei Dieci con l'obiettivo ultimo di sedersi sullo scranno del Doge.

L'ascesa, come da copione, parte da una singola nave e un gruzzolo appena sufficiente a dare il via al proprio impero commerciale. La "conquista" di rotte e mercati passa per convogli multipli, scorte, pirati, missioni e relazioni politiche con le famiglie più influenti del Consiglio, che dovranno dare il benestare agli avanzamenti di grado del nostro alter ego e in ultimo alla sua elezione a Doge.

Il tutto si svolge sulla mappa principale che va dall'Italia ai porti più orientali come Beirut, ognuno dotato di un suo mercato da sfruttare per ingrassare le proprie casse.

Automatizzare una rotta commerciale richiede pochi minuti ed è garanzia di ricchezza fin da subito.

Le fasi iniziali di Rise of Venice possono soverchiare per la mole di informazioni disponibili quanto a merci, andamento del mercato, navi in movimento ed eventuali imprevisti. Tutto, a eccezione delle battaglie navali che si sceglie di combattere manualmente invece di lasciare al PC il calcolo del risultato, si svolge su una mappa decisamente piacevole da vedere e osservabile da vari livelli di zoom.

"Le fasi iniziali possono soverchiare per la mole di informazioni disponibili"

Anche se gran parte del territorio è inutilizzato visto che il gioco si svolge esclusivamente in mare, l'occhio ha decisamente la sua parte pur considerando dettagli che fungono da semplice riempitivo come gli abitanti delle città che sembrano muoversi come lemmings senza uno scopo preciso.

La visuale migliore per giocare è però quella più larga, che consente di tenere d'occhio una discreta porzione della mappa e le navi in circolazione, che si spostano continuamente tra i porti. La maggior parte dei vascelli consiste in realtà in un anonimo convoglio commerciale indicato da un'icona bianca, mentre quelli di alcuni rivali influenti sono segnalati da un colore diverso.

L'ascesa al potere della famiglia Da Narni passa anche per gli intrighi politici di Venezia, tra famiglie da farsi amiche e altre da danneggiare per assicurarsi il supporto di almeno cinque dei membri del Consiglio. Per salire sulla scala del potere è necessario raggiungere di volta in volta dei requisiti ben precisi e poi chiedere il permesso all'assemblea, ragion per cui è necessario tenere d'occhio anche la considerazione dei vicini oltre al portafogli.

I combattimenti navali gestiti in manuale non sono il massimo del divertimento o della spettacolarità…

Mi sono imbarcato in quest'avventura titanica ben disposto, pronto a battere in astuzia e audacia gli altri mercanti già affermati e ritagliarmi un posto tra i potenti di Venezia. Ho viaggiato tra i mercati con la mia unica nave, pronto ad approfittare di ogni possibile margine di guadagno e opportunità, raggranellando e reinvestendo piccole cifre.

"Il mercato di Rise of Venice può essere infatti dominato con pochissimo sforzo"

Poi ho messo il gioco in pausa, ho ponderato per cinque minuti il funzionamento dei mercati e ho automatizzato le rotte tramite l'apposita funzione, lavorando un po' sui valori prefissati delle merci disponibili. Le monete hanno cominciato a piovere nei forzieri seguendo una curva esponenziale, e le prime promozioni sono state approvate senza problemi.

Il mercato di Rise of Venice può essere infatti dominato con pochissimo sforzo, e l'automatizzazione serve solo a rompere il tedio dei click manuali necessari a spostamenti e compravendite. Ogni città produce dei beni, e una volta determinata una rotta è sufficiente acquistare ad ogni tappa quelli prodotti nella città di turno e vendere gli altri, determinando un margine massimo sul prezzo base, per veder fiorire il proprio impero commerciale senza sforzo.

La popolarità presso il consiglio cala man mano che il proprio rango sale, e il modo migliore per farsi amiche le famiglie influenti è svolgere per loro conto delle missioni. Dopo aver messo al sicuro l'aspetto economico come descritto sopra, non è difficile creare un convoglio apposito per svolgere a raffica questi incarichi e farsi degli amici nei posti giusti.

La mappa si mantiene piacevole da vedere anche al massimo livello di zoom.

Le missioni sono troppo mondane e a volte scadono nel ridicolo. Perché mai un potente mercante dovrebbe inviare qualcuno a cercare un parente caduto fuoribordo a centinaia di miglia di distanza? Tra l'altro, rintracciare lo sventurato si traduce semplicemente nel pattugliare la zona fino all'avvistamento dell'obiettivo. Altri compiti da svolgere, perfino la ricerca di tesori perduti tramite frammenti di mappa, non si rivelano più eccitanti.

"Le missioni sono troppo mondane e a volte scadono nel ridicolo"

All'aumentare della propria influenza vengono introdotti anche convogli pirata che iniziano a depredare le nostre navi nel caso queste non siano sufficientemente armate, ma allestire pattuglie dedicate o convogli troppo forti per questa minaccia non è un problema vista la facilità con cui si accumula denaro.

Tutta l'avventura della famiglia Da Narni si svolge tramite una serie di compiti legati da una trama che narra le vicende di Venezia e un intrigo interno di ampio respiro interno alla città in cui, però, è difficile calarsi.

I personaggi che danno un volto ad amici, nemici, minacce e perfino parenti che comanderanno i convogli dei Da Narni o svolgeranno altre missioni sono a dir poco anonimi. Perfino la morte di un famigliare stretto in un combattimento sventurato non viene sottolineata in alcun modo.

Portare dalla vostra parte un numero sufficiente dei membri del Consiglio richiederà sempre più sforzi.

La campagna risulta quindi più noiosa di quanto non potrebbe essere, e l'apparentemente profondo sistema commerciale è come detto molto facile da padroneggiare. Cambiare una rotta per lucrare su un imprevisto, vendendo ad esempio materiali da costruzione in una città appena colpita da un terremoto, non conviene rispetto al lasciare andare tutto in automatico e limitarsi a potenziare i convogli quando gli attacchi dei pirati diventano problematici.

In conclusione, Rise of Venice è ben realizzato tecnicamente e piacevole sia da vedere che, almeno per un po', da giocare, ma manca di approfondire come dovrebbe le proprie caratteristiche migliori e non offre una sfida degna di nota.

Ciò che rimane, vale a dire multiplayer, gioco libero e una serie di sfide dalle condizioni fisse collegate a una classifica, non è in grado di rimpiazzare una campagna principale che fa acqua da troppe parti.

5 / 10
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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