Risen 2: Dark Waters - review
I Piranha ci portano nel mondo dei pirati!
Il periodo d'oro dei giochi di ruolo di stampo occidentale non accenna a rallentare. Nonostante gli ultimi mesi siano stati particolarmente ricchi di uscite, con i vari The Elder Scrolls V: Skyrim, Kingdoms of Amalur: Reckoning e The Witcher 2: Enhanced Edition ad affollare gli scaffali dei negozi, sembra che né i giocatori, né gli sviluppatori siano ancora completamenti appagati, tanto che altre tre produzioni di spicco, Risen 2: Dark Waters, Dragon's Dogma e Diablo III, sono quasi pronte per la pubblicazione.
Quello che stupisce, oltre alla quantità e alla qualità di tutti questi esponenti, è la spiccata personalità che ognuno di essi mostra, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di palato. Se il gioco di EA o il secondo capitolo di The Witcher cercano di evolvere il genere ibridandolo con formule di gioco maggiormente action, oltretutto senza rinunciare a una componente narrativa di spicco, Skyrim incentra il suo fascino sulla vastità delle ambientazioni e la libertà concessa al giocatore.
Diablo III, dal canto suo, promette di rimanere fedele alle sue origini, mentre Dragon's Dogma è la reinterpretazione del genere da parte di un team giapponese. Risen 2: Dark Waters invece cerca di portare avanti una formula più classica, fondata maggiormente sulla crescita del personaggio e delle sue capacità, piuttosto che sulla narrativa e la spettacolarità.
D'altra parte Piranha Bytes è uno sviluppatore dall'importante pedigree e con Risen 2: Dark Waters cerca di raccogliere definitivamente l'eredità di Gothic, serie abbandonata nel 2007 nelle mani del publisher JoWooD. Il primo Risen fu un prodotto piuttosto ostico, che riuscì ad essere apprezzato solo da coloro con abbastanza pazienza da immergersi totalmente nell'universo di Faranga e piegarsi alle sue regole. Con Dark Waters gli sviluppatori tedeschi hanno invece provato a rendere appetibile il loro gioco a una platea maggiore, cercando da una parte di non intaccare il gameplay e inserendo dall'altra un elemento dal sicuro fascino: i pirati!
Abbandonate le atmosfere cupe e medievaleggianti di Faranga, Risen 2: Dark Waters si apre con l'Eroe Senza Nome reclutato tra le fila dell'Inquisizione, che a Caldera cerca di tenere in piedi l'ultima roccaforte in grado di reggere all'avanzata dei Titani. Il protagonista, disilluso e avvilito dall'ineluttabilità del destino del mondo, aspetta apatico la fine, affogando i ricordi del suo fallimento nell'ozio e nell'alcool.
"I Piranha Bytes con Risen 2: Dark Waters cercano di raccogliere definitivamente l'eredità di Gothic"
Solo l'arrivo di Patty, vecchia conoscenza del primo capitolo, riesce a convincerlo a riprendere il mare per combattere il Kraken che impedisce all'Inquisizione di ricevere i rifornimenti fondamentali per la guerra contro i colossi. Da qui partirà la ricerca di alcuni portentosi artefatti in grado di sconfiggere l'enorme bestia, che porterà il protagonista a scoprire numerose isole, combattere feroci avversari e conoscere strane e affascinanti popolazioni.
Nonostante gli sforzi di Piranha Bytes per rendere più "moderno" e accessibile il prodotto, perlomeno inizialmente Risen 2: Dark Waters rimane piuttosto ostico da approcciare, soprattutto da parte del giocatore abituato a GPS anche nel medioevo, tutorial esaustivi e una certa linearità di fondo. Non potendo importare il salvataggio dal precedente capitolo tutti ripartiranno da zero, con un protagonista capace di poche semplici azioni e un equipaggiamento assolutamente inadatto a salvare, per la seconda volta, il mondo.
Rari saranno i suggerimenti dati dallo scarno tutorial del gioco e in pochi minuti sarete liberi di imbarcarvi per l'isola successiva, cominciando però con il piede sbagliato la vostra avventura! Risen 2: Dark Waters è, infatti, un titolo da assaporare lentamente, andando a controllare ogni angolo della mappa alla ricerca di segreti, pertugi e possibilità.
"La linearità degli eventi spesso costringerà a terminare un'isola prima di poter accedere alla successiva"
Solo a Caldera ci sarà la possibilità di apprendere i rudimenti della professione del ladro, raccogliere quasi un migliaio di monete o qualche altro utile oggetto. Tali possibilità si scopriranno parlando con tutti i personaggi, orientandosi grazie a una bussola (fino a quando non entrerete in possesso di una mappa non potrete infatti vedere dov'è collocata la vostra destinazione né fare viaggi veloci), e cercando di portare a termine i vari compiti richiesti. Questi solitamente danno il via a tutta una serie di quest concatenate tra di loro, in grado poi di risolversi a domino, consentendovi di procedere nell'avventura.
Nonostante la linearità degli eventi, che molto spesso costringeranno a terminare una sequenza (solitamente un'isola) prima di poter accedere alla successiva, la completa personalizzazione dell'Eroe Senza Nome consente al giocatore di risolvere molte quest nella maniera a lui più congeniale.
Le tante possibilità a disposizione del protagonista cominceranno a manifestarsi solo una volta imparata l'abilità corrispondente. In altre parole, fintanto che non imparerete a borseggiare, non potrete alleggerire i vari personaggi del loro gruzzoletto; senza il contrattacco la vostra difesa sarà statica, mentre senza la capacità di addestrare una scimmia molti tesori rimarranno segregati in quell'anfratto.
I metodi grazie ai quali fare quattrini sono molteplici e si poggiano su di un discreto sistema di crafting, che consente di utilizzare gli oggetti sparsi per il mondo per creare pozioni ed equipaggiamento, anche leggendario.
Questo rende i primi momenti del gioco alquanto lenti e spiazzanti, dato che vi ritroverete bloccati nell'avanzamento delle quest per colpa dalla vostra incapacità a persuadere altre persone o a rubare un oggetto prezioso. Per imparare questi nuovi comandi sarà necessario accumulare un quantitativo sufficiente di Gloria, da spendere per migliorare uno dei cinque attributi (Lame, Armi da fuoco, Resistenza, Astuzia e Voodoo).
Questo parametro definisce l'abilità con i vari talenti e darà accesso alle skill più avanzate, da apprendere presso i maestri sparsi per il mondo di gioco. Questi ultimi cederanno le loro conoscenze solo previo pagamento, costringendovi quindi a recuperare un sufficiente quantitativo d'oro.
"Per imparare nuovi comandi sarà necessario accumulare un quantitativo sufficiente di Gloria"
Come dicevamo, inizialmente essere ricchi sarà piuttosto difficile, non potendo borseggiare, creare armi o pozioni, attivando in questo modo una sorta di circolo vizioso dal quale sarà possibile uscire solo lottando contro avversari più forti di voi e a raccogliere tutto ciò che vi capiterà sottomano.
Anche il sistema di combattimento di Risen 2: Dark Waters seguirà la stessa filosofia: inizialmente, oltre alla parata e a un fendente, non avrete altre mosse a disposizione. Avanzando nel gioco entrerete in possesso di alcune bocche da fuoco e di alcune abilità che renderanno gli scontri, soprattutto i duelli contro altri pirati, notevolmente più interessanti.
Nonostante il gameplay finisca per ampliarsi e migliorarsi, aggiungendo parate, contromosse, trucchi sporchi e tutta una serie di divertenti variabili legate all'immaginario piratesco, i combattimenti sono spesso troppo casuali e poco tattici per essere apprezzati a 360°. Con i nemici più veloci, infatti, sarà sufficiente premere sul tasto del fendente per ucciderli, mentre quelli più grossi, vista l'impossibilità di schivare o parare i loro colpi, vi costringeranno a fuggire e sfruttare le armi a lungo raggio, magari mentre sono distratti dai compagni che spesso potrebbero facilitare molto le cose. Suggeriamo dunque di partire con un livello di difficoltà piuttosto alto, in modo da consentirvi di massimizzare al meglio anche questo aspetto di gioco.
"La telecamera non prevede nessun tipo di regia e rimarrà fissa dove l'avrete lasciata"
Tutto ciò senza considerare che la telecamera non prevede nessun tipo di regia e rimarrà fissa dove l'avrete lasciata anche nel caso in cui il nemico lockato si trovi alle vostre spalle. Alcuni comandi avanzati, come la parata forte o il contrattacco, saranno oltretutto piuttosto complessi da utilizzare, richiedendo un tempismo eccellente per essere sfruttati con continuità.
Nonostante lo sviluppo in parallelo con le versioni console, si nota che il titolo è stato progettato con il PC in mente: i controlli via joypad infatti non sono perfetti e presto si sentirà la mancanza di una shortcut per i rifornimenti o i salvataggi veloci, opzione molto utile vista la facilità con la quale sarà possibile morire. Inoltre durante i combattimenti, occorrerà stare attenti a non perdere troppa energia dato il protagonista rinfodererà sempre l'arma dopo essere entrato nell'inventario per curarsi, rendendo a volte vana la terapia. Speriamo dunque che con una delle prime patch gli sviluppatori possano sistemare queste imperfezioni.
C'è da dire che comunque già da ora, con qualche piccola precauzione, queste problematiche possono essere eluse, essenzialmente utilizzando mouse e tastiera. Fortunatamente i combattimenti sono meno frequenti di quanto accade in Mass Effect, per fare un esempio, e spesso potrete cercare di attirare i nemici lontano dal gruppo per farli fuori uno alla volta o provare a scoprire se vi siano metodi alternativi per completare la missione.
La fase ruolistica di Risen 2: Dark Waters è dunque fortemente incentrata intorno alla crescita del personaggio: in base alle sue capacità si sbloccheranno determinate possibilità, in grado di variare in maniera convincente il gameplay. In questo senso, i ragazzi di Piranha Bytes sono stati in grado di sfruttare l'ambientazione piratesca per rendere da una parte le atmosfere del gioco molto più leggere, tutte Arrrrhh, grog, gare di bevute e scazzottate, dall'altra per mettere in campo alcune idee piuttosto riuscite.
Grazie alla presenza del voodoo, alcune missioni potranno essere portate a termine prendendo direttamente il controllo della vittima, mentre da alcuni pirati riusciremo a farci insegnare come addestrare una scimmia al furto, o la letale arte del "basta così". Questa mossa consente di terminare un combattimento semplicemente tramite un'opzione di dialogo, sparando all'interlocutore prima che questo finisca di parlare. In quest'occasione, però, non sarà possibile uccidere il proprio avversario.
"Gli sviluppatori hanno cercato di rendere Risen 2: Dark Waters meno complesso e ostico che in passato"
Da questo punto di vista gli sviluppatori hanno cercato di rendere Risen 2: Dark Waters meno complesso e ostico che in passato: i combattimenti saranno un po' più semplici, anche grazie alla possibilità di essere accompagnati da un membro della ciurma, alcune interazioni sociali sono state semplificate, lasciando un maggiore margine di errore e di tolleranza per i crimini, e l'apertura di serrature, il borseggio o l'estrazione mineraria avverranno in maniera automatica, attraverso animazioni standardizzate o un minigioco ne quale non sarà possibile fallire. Quella dei Piranha Bytes rimane comunque una delle esperienze ruolistiche più vicine alla vecchia scuola, ricca di possibilità e opzioni, alcune delle quali estremamente originali e divertenti.
Dal punto di vista tecnico Risen 2: Dark Waters alterna una resa dei paesaggi e delle ambientazioni eccellente con un comparto animazioni non all'altezza degli sforzi profusi negli altri comparti, che sfrutta modelli poligonali dettagliati, ma piuttosto rigidi nei movimenti e non particolarmente espressivi. Questo elemento è particolarmente evidente durante i dialoghi, dove i protagonisti si muoveranno in maniera poco naturale.
Se da fermo il titolo Piranha Bytes riesce a entusiasmare, grazie a una cura per i dettagli maniacale, qualche piccolo problema emerge in movimento, a causa di un frame rate piuttosto ballerino, una gestione problematica delle luci, anche durante i filmati, e una curiosa variante del pop-up, che farà crescere letteralmente alcune piante davanti ai vostri occhi.
"Da fermo il titolo Piranha Bytes riesce a entusiasmare grazie a una cura per i dettagli maniacale"
In merito al sonoro non si possono che sottolineare le ottime musiche e il doppiaggio in lingua inglese di buona fattura. Per quanto riguarda la longevità invece è possibile portare a termine l'avventura principale e qualche missione secondaria in circa 23 ore, ma la struttura "a isole" con la quale il gioco è stato strutturato celava ancora diversi segreti come armi leggendarie e tesori nascosti. Questa consentirà, nei prossimi mesi, di inserire con facilità nuove avventure e personaggi, con i quali arricchire l'universo di Risen.
Peccato che la nave non sia stata sfruttata in maniera più intensiva, se non come hub per riunire i propri compagni e decidere la destinazione successiva: qualche combattimento alla Pirates! o, perché no, alla Skies of Arcadia, sarebbe calzato a pennello!
Risen 2: Dark Waters è dunque un titolo in grado di intrattenere coloro alla ricerca di un'avventura divertente, complessa, con personaggi e situazioni strampalate. Il mondo piratesco funziona alla perfezione e gli sviluppatori sono stati bravi a sfruttarlo per rendere il gameplay vario, ma soprattutto molto originale.
Sfortunatamente negli ultimi mesi l'industria ha notevolmente "alzato la barra" qualitativa dei giochi di ruolo, dal punto di vista delle meccaniche, da quello tecnico e anche da quello narrativo, tutti elementi nei quali il prodotto Piranha Bytes non riesce a competere con produzioni più blasonate. Ciononostante, questi fattori non possono offuscare le tante qualità di un gioco che saprà divertire tutti coloro che sapranno apprezzare il carisma e la profondità del titolo Piranha Bytes.
Risen 2: Dark Waters sarà disponibile il 27 aprile per PC e il 3 agosto per Xbox 360 e PlayStation 3.