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Rocketbirds: Hardboiled Chicken - review

L'eterna lotta portatile tra Pinguini e Polli.

Potrei snocciolarvi senza problemi una manciata di buoni motivi per cui dedicare a Rocketbirds: Hardboiled Chicken più di una semplice occhiata. Potrei ricordare come, se escludiamo Persona o l'imminente arrivo di Sly Cooper e soci, il parco titoli di PS Vita arranchi ancora un po' affannato, oppure sottolineare come per nemmeno 10€ rischiereste di portarvi a casa un platform dalla vocazione action che strizza l'occhio in maniera nemmeno troppo velata al macho anni '80 in stile Rambo o Danko. E se ancora non bastasse, potrei tirare in ballo una colonna sonora targata New World Revolution strepitosamente rockettara. Nulla che però tenga testa allo scoprire che, in Hardboiled Chicken, i cattivi sono i pinguini. Tantissimi pinguini armati e tutti rigorosamente incazzati neri.

Descritto dal team di sviluppo come un classico action da celluloide catapultato in un platform, l'impassibile mascellone di Hardboiled è da poco disponibile su PSN anche per l'utenza Vita, dopo un esordio digitale per PC e Playstation 3 dal successo complessivamente ragionevole. Un traguardo meritato per i ragazzi di Ratloop Asia, capaci di infondere personalità ad un tradizionale platform 2D che può vantare reminiscenze di big del calibro di Oddworld: Abe's Oddysee. Riuscirà dunque la neonata declinazione per PS Vita a dare ulteriore conferma a quanto di buono sinora realizzato?

La trama di Rocketbirds: Hardboiled Chicken ruota attorno alla possente figura di Hardboiled, un Lurch in versione pollastro sfuggito per un soffio alla morte (per cottura) quand'ancora era dentro il proprio guscio e trasformatosi nel tempo in un mastodontico Rambo piumato. Partorito dagli esperimenti di un regime totalitario di pinguini desiderosi di comandare l'intero regno dei volatili, il nostro eroe torna sui propri passi dopo essersi macchiato dei crimini più efferati, decidendo una volta per tutte di porre fine al dominio del generale Putzki e del suo "papa nero", Brno.

Nelle fasi finali, capiterà in più occasioni di dover resistere ad ondate di nemici sempre più agguerriti. Magari con Brno e Putzki che vi guardano rilassati.

Da qui in avanti è un tripudio di cadaveri di pinguini, crivellati come la migliore cinematografia action prevede a suon di pistole, mitragliatori, fucili a pompa, granate e bombe "insetto", che permettono di prendere il controllo mentale del malcapitato di turno. Ma dietro quella massa di muscoli, Hardboiled nasconde pure un cervelletto niente male, da sfruttare al meglio nelle fasi a matrice platform. Si spazia dalla classica raccolta di schede elettroniche colorate per sbloccare aree inizialmente precluse ai classici enigmi ambientali, dove per procedere dovremo crearci la strada utilizzando scatoloni mobili oppure sfruttare i "corpi" dei pinguini mentalmente posseduti.

"Si nota dunque da subito l'appartenenza di Rocketbirds: Hardboiled Chicken al filone più classico del platform 2D"

Si nota dunque da subito l'appartenenza di Rocketbirds: Hardboiled Chicken al filone più classico del platform 2D, accessibile alla quasi totalità degli organismi dotati di pollice opponibile. L'elevata immediatezza si paga però con alcune scelte di design un po' datate, prima su tutte la possibilità di sparare esclusivamente su traiettorie orizzontali (bombe a parte) e coi piedi ben ancorati al suolo. Avete capito bene, è impossibile sparare mentre si salta. E se questo agli occhi dei più "gentili" potrebbe apparire come la più candida citazione all'epoca dei pochi-bit, chiunque abbia trasformato lo stipendio paterno in sonanti monetine dedicate al cabinato di Metal Slug potrebbe trovare il tutto quantomeno discutibile. Ma tant'è, e tutto sommato la cosa non dà nemmeno troppo fastidio.

Il discorso cambia quando contingenza e resistenza nemica iniziano a farsi sensibili, e se da un lato l'aumento fisiologico dei tentativi non desta particolare nervosismo (se non per un tempo di caricamento non proprio fulmineo), dall'altro a guastare la festa ci pensa un sistema di controllo antipatico, che pare far volutamente lo sgambetto al giocatore nelle situazioni più delicate. I controlli sono forse quanto di più semplice sul mercato (un tasto per saltare, uno per sparare, uno per le azioni contestuali, d-pad o stick sinistro per impartire i movimenti), ciò nonostante in più occasioni si dimostrano imprecisi e poco reattivi.

L'integrazione con l'hardware di Vita è appena superficiale: inclinandola modificheremo l'angolo di parallasse dei fondali, col touchpad posteriore potremo impartire la direzione per il lancio delle bombe.

Trovarsi con un personaggio che corre impettito invece che rotolare al suolo è un'evenienza tutt'altro che rara, così come assistere ad un salto preciso al pixel che non viene registrato tempestivamente dal sistema, con tutte le ovvie conseguenze del caso. Si prova e si riprova, sino a quando quella maledettissima piattaforma è salda sotto le nostre piume. E proprio in questi frangenti vi accorgerete come lo sparare da appollaiati rappresenti una delle milestone più importanti nella storia del videogioco. Una storia che Hardboiled non ha mai letto in vita sua, visto che la manovra di arrampicata rappresenta uno dei suoi momenti di maggior vulnerabilità al nemico che, specie nei livelli finali, se ne sta bello appollaiato aspettando di scorgerne anche solo la cresta.

"Il titolo di Ratloop Asia è sicuramente giocabile e apprezzabile anche da un giocatore alle prime armi"

Detto questo, vale comunque la pena sottolineare come nessuno degli aspetti citati incarni il classico colpo di grazia per il gameplay. Il titolo di Ratloop Asia è sicuramente giocabile e apprezzabile anche da un giocatore alle prime armi, che "in virtù" di un set di meccaniche ridotto all'osso non corre nemmeno il rischio di ritrovarsi spiazzato. L'incertezza dei controlli induce però all'errore con maggiore frequenza tanto nelle fasi platform quanto in quelle action, e rischia di interrompere più volte un ritmo che, nel suo complesso, si dimostrerebbe piacevole e ben cadenzato.

Rocketbirds: Hardboiled Chicken mostra tuttavia il proprio punto di forza nella varietà, tanto di personaggi (o meglio, classi di nemici) quanto di scenari. A fianco dei soldati semplici, l'esercito pinguino di Putzki annovera mitraglieri, muscolosi soldati corazzati dotati di scudo (e quindi attaccabili esclusivamente dalle spalle), ufficiali e - dulcis in fundo - cloni del prode Hardboiled meno gentili ma ugualmente letali. La strada per arrivare a Brno e Putzki sarà dunque lunga e ricca di insidie, tra le quali spiccano le onnipresenti e fastidiosissime torrette automatiche.

Personaggi comici, battute esilaranti e atmosfera scanzonata non significano certo che non scorrerà qualche litro di sangue.

L'avventura in single player si articola su 15 capitoli per una longevità che si assesta tra le 5/6 ore di gioco. L'alternanza di scenari è lodevole, e si passa da foreste lussureggianti a insediamenti segreti iper tecnologici, senza disdegnare una capatina all'interno di enormi dirigibili o una gita tra le macerie della capitale con annesso Museo per la celebrazione dei pinguini. Ancor più interessanti sono le missioni aeree, preludio all'espugnazione dei dirigibili nemici, durante le quali grazie all'immancabile JetPack sarà possibile librarsi nell'aere e abbattere la contraerea nemica (alla faccia di chi diceva che i pinguini non sanno volare).

"L'avventura in single player si articola su 15 capitoli per una longevità che si assesta tra le 5/6 ore di gioco"

Muovere con tempismo Hardboiled mentre si cerca di eliminare i numerosi avversari e, cosa non da poco, schivare la fornitissima batteria di missili, richiede al giocatore un surplus di coordinazione e riflessi, ma rappresenta forse una delle fasi meglio riuscite del titolo. Appaiono pertanto inspiegabili le ragioni per le quali il team di sviluppo ha deciso di omettere queste missioni nella modalità cooperativa, prima novità di rilievo di questa versione per PS Vita. Tale coop, disponibile sia tramite wi-fi sia sfruttando la connettività ad hoc dell'handheld, offre al dinamico duo di rivoltosi dieci livelli aggiuntivi, ancor più ricchi di pinguini agguerriti e impreziositi da nuovi enigmi che per essere risolti richiedono uno sforzo corale.

Coop a parte, l'hardware di Vita è sfruttato solo parzialmente dal titolo. Inclinando la console sarà possibile modificare l'angolo di parallasse tra lo scenario in cui si muove Hardboiled e il fondale vero e proprio, conferendo al tutto un maggior senso di profondità ma che all'atto funzionale non si traduce in nulla di pratico, visto che non rivelerà la presenza di nemici "nascosti". Sicuramente più utile è il touchpad posteriore, il cui ricorso è obbligato per stabilire l'angolo di tiro delle due tipologie di granate. Lo schermo anteriore resta fuori dai giochi, se non per le funzioni di navigazione tra i menu.

I polli di Rocketbirds: Hardboiled Chicken arrivano a tempo di musica!

Sul fronte tecnologico, tuttavia, possiamo ritenerci soddisfatti. La direzione artistica è incisiva e piacevole, e non sfigura minimamente nella diagonale contenuta di PS Vita che, al contrario, ne risalta i dettagli degli scenari. Ottima la caratterizzazione dei personaggi principali, con un Hardboiled duro come il marmo ma dal cuore tenero contrapposto ad un Putzki vigliacco e terrorizzato persino dalla sua ombra e un Brno gelido come il ghiaccio. I cliché dell'action alla Stallone/Schwarzenegger sono a dir poco evidenti, ma in un contesto narrativo semplice ma quanto mai attuale come questo si incastrano alla perfezione.

"La colonna sonora dei New World Revolution propone una tracklist dura e graffiante, dal ritmo concitato e dalla schitarrata facile"

Un ultimo appunto se lo merita la colonna sonora, perfetta grazie alle performance del gruppo indipendente rock New World Revolution. Una tracklist dura e graffiante, dal ritmo concitato e dalla schitarrata facile, che funge da ottima cornice a questa violentissima vendetta.

Rocketbirds: Hardboiled Chicken conferma dunque anche su Vita la propria bontà, con una narrazione semplice ma accattivante, uno stile azzeccato e una sana dose di sanguinaria violenza, temperata dalle caricature esilaranti dei vari pennuti in gioco. In questa migrazione ai lidi portatili qualcosa non è andato come avrebbe dovuto, primo fra tutti un sistema di controllo dispettoso capace di infastidire il giocatore non poco, specie nelle battute finali. Ancora, resta un po' d'amaro in bocca per un'integrazione superficiale delle funzionalità di Vita, che offre una divertente coop ma poco altro.

Dunque sì, viste le potenzialità del titolo qualcosa in più poteva essere fatto. Ma alla luce del prezzo contenuto (meno di 10€ per 6 ore di single player), dell'opzione di cross-buy tra PS3 e Vita e del forte umorismo che permea l'avventura, è più che lecito dargli una possibilità. Del resto, un esercito di pinguini sadici che vogliono conquistare il mondo non si vede tutti i giorni.

7 / 10