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Rocksmith - preview

Non si premono bottoni, si suonano canzoni!

Tanti anni fa, quando ancora andavo alle medie, un amico di famiglia si propose di insegnarmi a suonare la chitarra. Io, che all'epoca suonavo il flauto nelle ore di musica, dissi di no, un gesto così sciagurato che ancora oggi a ripensarci sento dei brividi scendermi lungo la schiena.

A porre un rimedio a questa imperdonabile mancanza potrebbe venire inaspettatamente un videogame, ossia quel Rocksmith di Ubisoft che, mi si perdoni l'apparente eresia, è il gioco che più di tutti mi ha impressionato alla Gamescom di Colonia da poco conclusasi.

Ecco come si presenta l'interfaccia di Rocksmith. Piuttosto simile a quelle dei vari Guitar Hero e Rock Band, ma con qualche differenza...

Dico "inaspettatamente" perché in questi anni ho impugnato anche io le chitarre giocattolo dei vari Guitar Hero e Rock Band, catalogando questo genere di videogame come una piacevole forma di intrattenimento, incapace però di insegnare realmente cosa voglia dire suonare uno strumento. Perché suvvia, non vorremo forse credere che premere dei tasti di plastica al tempo giusto significhi essere dei musicisti, vero?

Poi però uno vede Rocksmith e capisce di essere di fronte a qualcosa di diverso perché il gioco funziona solo con le vere chitarre, una cosa questa che pur rappresentando una notevole barriera all'ingresso, visto il costo dello strumento, fa capire fin dall'inizio che qui si fa sul serio.

A tal proposito Ubisoft metterà Rocksmith in vendita in due formati diversi: solo il gioco (usando la chitarra che già abbiamo o comprando quella che più ci aggrada - anche la mitica Fender Stratocaster), o un bundle composto da gioco e chitarra, che sarà in vendita su Amazon a un prezzo attorno ai 200 euro. Attenzione, non pensiate di portarvi a casa un "plasticone": l'ho tenuta in mano e, pur non essendo un esperto, vi posso garantire che per peso, consistenza e materiali usati, si tratta di una vera chitarra.

Il modo in cui ciò è possibile è semplice: basta che lo strumento abbia un jack da ¼ di pollice cui attaccare un cavetto, fornito nella confezione del gioco, che termina in una porta USB. A quel punto per suonare basterà collegare la chitarra a una qualsiasi Xbox 360, PlayStation 3 o PC, e avviare il software.

Così si suona Unnatural dei Muse. Notate i numeri dei fret, che vi indicano come spostare la mano lungo il manico.

La prima cosa che colpisce è che nel gioco (ma a ben guardare è riduttivo chiamarlo così) la classica "pista" alla Guitar Hero viene messa in secondo piano. In primo piano ci sarà infatti il manico della chitarra, mostrato a video in semi trasparenza e visto da dietro. In altre parole avremo la stessa visuale che se potessimo fare entrare fisicamente lo strumento dentro al monitor.

"Qui non ci sarà una sola levetta da "schitarrare" ma sei corde da pizzicare al momento opportuno"

Perché tutto questo? Perché una vera chitarra è molto più difficile da usare di quelle finte che siamo stati finora abituati a usare. Ad esempio qui non ci sarà una sola levetta da "schitarrare" ma sei corde da pizzicare al momento opportuno con tutte le dita della mano, e vi assicuro che c'è una bella differenza.

Soprattutto, però, se guardate il manico di una chitarra noterete che questo è suddiviso da tante barrette in lega di ottone e nickel che delimitano i tasti. Queste si chiamano "fret", in tutto sono 21 e dovrete saperle padroneggiare per potere eseguire un pezzo.

In cosa si traduce tutto ciò? Nel fatto che durante l'esecuzione di una traccia non dovrete tenere la mano sinistra fissa sui 5 soliti tastini colorati, ma al contrario dovrete farla scorrere lungo il manico della chitarra, premendo il fret opportuno con la sinistra e pizzicando la corda al momento giusto con la destra.

Rocksmith si 'esibisce' alla Gamescom.

Ma, a livello di interfaccia, come fare capire all'utente qual è il fret giusto da usare? Ecco dunque la trovata della chitarra vista da dietro in trasparenza, cui accennavo prima. Giocando la vedremo spostarsi a destra o a sinistra sul nostro monitor, facendoci quindi capire se sia il caso di fare scendere o salire la nostra mano. Se il brano dovesse richiedere movimenti veloci della mano, assisteremo a uno zoom out del manico, così da avere sempre sott'occhio i fret da premere.

"Durante l'esecuzione di una traccia dovrete far scorrere la mano lungo il manico della chitarra, premendo il fret opportuno"

Una volta capita la meccanica alla base di Rocksmith viene dunque il momento di iniziare a suonare. La prima cosa da fare è selezionare i diversi toni della chitarra, che sostituiranno il pedale qui assente per ovvie ragioni. La seconda è accordare la nostra chitarra seguendo le istruzioni a video.

In Rocksmith mancherà il party play, sebbene saranno comunque presenti delle modalità competitive.

Finalmente si inizia a giocare. Qui tutto diventa molto più simile ai più volte citati Guitar Hero e Rock Band, con la differenza che noteremo sullo schermo anche delle linee diagonali, il cui scopo sarà farci capire che dobbiamo scorrere il dito lungo il manico da un fret all'altro. Già, ma quali? Ce lo dicono i numeri che vediamo apparire sulle corsie e che trovano corrispondenza con quelli che nella demo erano indicati da degli adesivi posti sul retro del manico della chitarra.

Inizialmente vedremo poche note fare capolino all'orizzonte, poi sempre di più a seconda della nostra performance. Il gioco è infatti capace di adattarsi automaticamente alla bravura di chi suona e salirà o scenderà lungo i trenta livelli di difficoltà presenti.

Non solo, ma Rocksmith ricorderà la nostra skill anche nel passaggio da una canzone all'altra, quindi i principianti saranno trattati come tali fino a quando non miglioreranno, laddove in altri titoli ogni canzone era una storia a sé.

Imparare a suonare la chitarra non è però facile, ed ecco che gli sviluppatori di Ubisoft San Francisco ci vengono con tre interessanti novità. La prima è quella che permette di abbassare la velocità della canzone fino al 25%, una cosa questa sulla cui utilità non c'è bisogno di soffermarsi.

Ecco come si presenta il bundle completo composto da gioco e chitarra.

"Ubisoft assicura che in 30 minuti dovremmo essere in grado di eseguire la prima traccia a livello minimo"

La seconda novità, utilissima, è una specie di telemetria che alla fine di ogni canzone si occupa di analizzare la nostra performance per farci capire dove abbiamo sbagliato. La terza e ultima novità, infine, sono una trentina di tutorial relativi ad altrettanti frangenti del saper suonare la chitarra. Uno di questi, pensate, servirà solo per insegnarci a usare il mignolo.

Non immaginatevi nulla di noioso, comunque, perché Ubisoft ci insegnerà a suonare divertendoci. Ad esempio ho visto coi miei occhi un tutorial in cui si doveva giocare a Space Invaders con la chitarra: si poteva spostare l'astronave in 6 posizioni diverse, una per ognuna delle corde, mentre per sparare si doveva dare un colpo di pletro sulla corda relativa: geniale!

Basterà tutto ciò per farci a diventare dei novelli Jimi Hendrix? Probabilmente no ma Ubisoft assicura che in 30 minuti dovremmo essere in grado di eseguire la prima traccia a livello minimo e se così sarà veramente potremo parlare di un vero e proprio successo. Doveste farvi prendere la mano, occhio però che qui si fa sul serio e se non avete già i calli del chitarrista sulle dita, rischiate di farvele sanguinare per davvero…

i partecipanti all'Heineken Jammin' Festival ci dicono cosa ne pensano di Rocksmith.

"Per una volta un videogioco ci insegna qualcosa di utile anche nella real-life"

Concludendo, mi auguro di essere riuscito a trasmettervi l'innovazione che rappresenta un prodotto come Rocksmith. Qui non si premono bottoni ma si suonano canzoni, ossia le 57 che troverete sul disco, più tutte le altre che ci verranno proposte ogni due settimane sotto forma di DLC. Inoltre, cosa questa che pare essere all'origine del ritardo nella distribuzione europea rispetto a quella americana, col "nostro" Rocksmith si potrà usare anche il basso.

Saranno sufficienti tutte queste novità per bissare il successo avuto oltreoceano, dove Ubisoft ha registrato finora un fatturato di oltre 50 milioni di dollari? Non possiamo saperlo, ma in cuor nostro non possiamo che augurarci l'affermazione di un "videogioco" che, cosa rarissima, per una volta ci insegnerà qualcosa di utile anche nella real-life.

Avatar di Stefano Silvestri
Stefano Silvestri: Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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Rocksmith

PS3, Xbox 360, PC

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