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Sleeping Dogs - review

Il GTA in salsa orientale è servito!

La storia di Sleeping Dogs è travagliata come quella del suo protagonista: annunciato inizialmente come seguito (e reboot) del discreto True Crime, il progetto è stato poi abbandonato dal suo publisher Activision e ripescato in extremis da Square Enix, che finalmente ha portato a termine la missione e ce lo ha consegnato in questa torrida estate 2012. Lasciatemi dire soltanto una cosa: per fortuna! Perché perdersi per strada un gioco come questo sarebbe stato veramente un peccato.

Sleeping Dogs affonda le sue radici in quello che ormai possiamo definire il "genere GTA", ma lo fa con stile ed esperienza. Innanzitutto, la location scelta è molto affascinante: ci troviamo infatti ad operare in una Hong Kong sporca e chiassosa, colma di neon e bancarelle, in cui non si muove una foglia senza che la mafia locale delle triadi lo sappia e approvi. Noi vestiamo i panni di Wei Shen, uno "sbirro" dal passato difficile: qualche reato in adolescenza, poi la fuga in America, San Francisco, dove si è dato una raddrizzata e ha scelto di entrare in polizia, cosa che però non è bastata a salvare sua sorella da una morte per overdose.

Saltare sul tetto delle auto in corsa è una delle abilità preferite di Wei Shen...

Insomma, tanti rimorsi, qualche grosso errore e un passato da riscattare. L'occasione si presenta quando Wei, proprio grazie alla sua conoscenza dei delinquenti locali, viene richiamato a casa per un'operazione speciale sotto copertura: infiltrarsi nella mafia locale per decapitare i suoi vertici, come un vero Donnie Brasco all'orientale.

Il gioco si apre con una sequenza molto cinematografica, che ci vede protagonisti di un losco incontro notturno in un molo ancora più losco, per uno scambio di qualcosa che senz'altro non sono caramelle. All'improvviso la polizia irrompe sulla scena, mandando tutto all'aria e dando inizio ad una fuga davvero adrenalinica, che culmina con il nostro arresto. Ovviamente era tutto organizzato: la nostra occasione per finire in galera e incontrare di nuovo qualche amico di gioventù. Una stretta di mano, due parole giuste ed eccoci qua, inseriti nell'organigramma criminale, ripartendo ovviamente dal basso.

Questo è l'abbrivio di Sleeping Dogs, che certamente ben dispone e invoglia a proseguire in una storia che si rivelerà sempre interessante e ben narrata, con uno stile molto cinematografico e fatto di piccoli dettagli e di un'ambientazione e personaggi davvero ben fatti. Nulla di rivoluzionario da questo punto di vista, né come narrazione né a livello di tecnologia e recitazione virtuale, ma quello che c'è è davvero ben fatto, un'ossatura senz'altro solida per sorreggere un gameplay di altrettanto livello.

Alcuni dialoghi sono parlati in cinese cantonese stretto (fortunatamente sottotitolato!). Un tocco di classe che arricchisce l'atmosfera.

"Ci troviamo in una Hong Kong sporca e chiassosa, colma di neon e bancarelle, in cui non si muove una foglia senza che la mafia locale approvi"

Già dalla "fuga" iniziale che vi abbiamo appena raccontato si percepiscono le carte di Sleeping Dogs, un gioco che prende la classica formula alla GTA e l'arricchisce di uno stile molto più action: in parte free running alla Assassin's Creed, in parte picchiaduro alla Yakuza, con una spruzzata di sparatorie slow-motion alla Max Payne (quello che gli sviluppatori chiamano, con azzeccata ironia, "Gun Fu"). Non vi sarà sfuggito il fatto che abbiamo citato quattro titoli piuttosto "grossi" con cui fare paragoni, fattore che già di per sé testimonia quanto questo Sleeping Dogs sia ben costruito e, per certi versi, ambizioso.

Come struttura generale, abbiamo infatti a che fare con una città piuttosto grossa, anche se forse non ai livelli dei migliori GTA, e ricca di location da visitare liberamente. La struttura narrativa è sempre su missioni ma approfitta della nostra doppia natura di sbirro/malvivente per offrire una certa varietà: potremo infatti svolgere missioni sia per la mafia locale che per la polizia, portando a termine compiti di natura ovviamente diversa e "livellando" in questo modo due diverse barre di esperienza.

Ognuna di queste barre ci darà accesso a nuovi talenti e potenziamenti per il nostro personaggio (capacità di fuoco migliorata, abilità di rubare auto senza far scattare gli allarmi e molto altro ancora). A questo si aggiungono altre barre specifiche, come quella della notorietà e del rispetto che i cittadini di Hong Kong nutrono nei nostri riguardi, che ci consentirà di sbloccare altri tipi di ricompense (abbigliamento e auto più "tamarri", ad esempio).

Gli United Front in questo video ci spiegano le caratteristiche della versione PC di Sleeping Dogs.

La città è come da programma colma di negozi e di mezzi di trasporto da "requisire" liberamente, facendo sempre attenzione però a non esagerare: anche durante le missioni per conto della mafia, infatti, dovremo ricordarci del nostro ruolo, perché procurando troppi danni alla cittadinanza che dobbiamo "proteggere e servire" verremo penalizzati nel nostro punteggio da poliziotto, avendo dunque un avanzamento meno rapido in quel settore.

La struttura delle missioni è abbastanza varia e gradevole: tra furti, omicidi e di contraltare sequestri di droga e piazzamento di microspie, Wei Shen avrà il suo bel da fare a mantenersi in equilibrio su quella sottile linea che divide uno sbirro infiltrato fedele da uno che si trasforma lentamente in un gangster vero e proprio. In tutto ciò, doppi giochi e colpi di scena ovviamente saranno presenti in abbondanza, senza svelarvi nulla che possa rovinarvi la sorpresa.

La riproduzione di Hong Kong, specialmente nelle fasi notturne, è di grande impatto.

Se la struttura è molto buona, dobbiamo dire che anche a livello di azione il mix di free running e picchiaduro si fa notare molto positivamente. Wei Shen è un action hero "vero", e non un ciocco di legno come generalmente sono i protagonisti di GTA: salta, si arrampica e rotola per la città come un Jackie Chan virtuale, e soprattutto picchia di santa ragione! Sleeping Dogs è infatti molto meno basato sugli scontri a fuoco rispetto ai suoi classici predecessori, e privilegia invece il menare le mani, grazie ad un motore di gestione delle dinamiche picchiaduro che non rappresenta niente di eccezionale ma che comunque funziona a dovere ed è senz'altro divertente.

La dinamica ricorda un po' quella di un Batman: Arkham Asylum, con un sistema fatto essenzialmente di combo, contromosse e mosse contestuali. In particolare, queste ultime ci consentono di liberarci degli avversari in modi divertenti e creativi, interagendo con l'ambiente: potremo ad esempio sbattere la testa di un poveraccio sul bancone di un negozio e in seguito aggrapparci alla saracinesca per produrre un effetto "ghigliottina" molto casereccio e altrettanto esaltante.

Anche la componente di guida, tra spostamenti di routine, inseguimenti e fughe a tavoletta, è un fattore importante di Sleeping Dogs, ma dobbiamo dire che da questo punto di vista la situazione è un po' meno rosea. Al di là di una generale fatica dell'engine nel gestire le sequenze più veloci all'interno di una città colma di luci, passanti ed effetti atmosferici, è proprio il motore di guida del gioco che risulta forse la sua parte meno rifinita.

Non c'è niente come sfasciare la testa di uno scagnozzo contro un acquario. Sono cose che ti migliorano la giornata.

Il controllo delle macchine è buono ma non eccezionale, il motore fisico senz'altro più rudimentale di quello degli ultimi GTA (gli incidenti sono ad esempio un po' "di cartone") e nel complesso il divertimento che si ricava dallo sfrecciare a bordo dei propri bolidi avrebbe potuto essere maggiore.

Peccato, perché Sleeping Dogs ci riserva chicche tutte da godersi, come ad esempio la possibilità di affiancare un'auto e di saltare letteralmente fuori dalla nostra portiera per "abbordarla" e mettere fuori combattimento il conducente.

Per quanto riguarda il resto del gioco, invece, l'engine grafico è più che adeguato: il livello di dettaglio è ottimo, lo stile dei personaggi molto caratterizzato e la resa della città, specialmente nelle fasi notturne, è di grande impatto. Certo, gli hardware di questa generazione sono quello che sono, e fanno il possibile per mascherare quei difetti che ci sono e ormai si notano.

"In parte free running alla Assassin's Creed, in parte picchiaduro alla Yakuza, con una spruzzata di sparatorie slow-motion alla Max Payne"

Le scalettature, ad esempio, sono abbastanza presenti, segno di una carenza di anti-aliasing che avrebbe sicuramente aiutato, mentre i personaggi hanno un look appena un po' "plasticoso" e lucido, anche se niente di drammatico, e per quanto siano ben realizzate le sequenze di dialogo è impossibile non fare il paragone (in questo caso negativo) con quanto visto in L.A. Noire, che senz'altro ha stabilito il nuovo standard di animazioni facciali e sync labiale.

Il trailer di lancio di Sleeping Dogs.

Parliamo comunque di piccole imperfezioni, in un gioco che fondendo tanti elementi diversi non può ovviamente eccellere in ognuno di essi. Preso nel complesso, Sleeping Dogs è senz'altro uno dei migliori titoli "GTA-style" mai realizzati, un'avventura che vi appassionerà e che merita senz'altro di essere giocata. Se come me vi chiedete da una vita come vi trovereste a guidare sulla sinistra, le strade di Hong Kong vi stanno aspettando!

8 / 10
Avatar di Luca Signorini
Luca Signorini: Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.

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Sleeping Dogs

PS3, Xbox 360, PC

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