Sly Cooper: Ladri nel Tempo - prova
La banda di Sly si prepara a rubare la scena.
Il tempo passa per tutti, specialmente nel mondo dei videogiochi, dove qualche anno corrisponde più o meno a un'era geologica. Nel caso di Sly Cooper parliamo di ben sette anni di assenza dalle scene, col ritorno del procione e della sua banda previsto per i primi giorni di marzo 2013.
Anche se il titolo di congedo provvisorio della serie Sly 3: L'onore dei Ladri si era conquistato pareri generalmente favorevoli, il procione di casa Sony non è mai riuscito a decollare come mascotte di PlayStation ed è sparito dalle scene. A differenza di altri personaggi come Crash Bandicoot o il duo di Ratchet & Clank, che hanno continuato a calcare le scene con accoglienze solitamente più tiepide rispetto agli esordi, Sly Cooper sembrava essere finito definitivamente nel dimenticatoio dopo il suo periodo d'oro. Questo fino al remake HD della serie realizzato da Sanzaru Games nel 2010, considerato da molti come una delle migliori trasposizioni sull'attuale generazione di console e premiato anche da un riconoscimento in tal senso.
Per il rilancio della serie, il team di sviluppo non si è lasciato andare a manie di protagonismo nel tentativo di innovare a tutti i costi ma ha scelto di riprendere le avventure della banda di Sly dove si erano interrotte. Nel prologo di Sly Cooper: Ladri nel Tempo assistiamo quindi a uno spaccato dei nostri eroi, impegnati tra la vita di coppia e le attività collaterali. Questo fino a quando il Thievus Raccoonus, scibile universale delle tecniche segrete tramandate dalla famiglia Cooper nel corso delle generazioni, non inizia a scomparire insieme alla fidanzata della tartaruga Bentley. E così la banda si riunisce e la nuova avventura ha inizio, comprensiva di quei viaggi nel tempo che completano il titolo del gioco.
"Il team di sviluppo ha scelto di riprendere le avventure della banda di Sly dove si erano interrotte"
L'introduzione, e qui intendiamo anche il primo livello che come da copione consiste in un tutorial giocato, tradisce però le aspettative e si rivela troppo lunga, pilotata e generalmente piatta: quasi sicuramente è l'inevitabile tributo da pagare alla rinfrescata narrativa di rito e all'introduzione di meccaniche e personaggi principali del gioco. Il tutto però avviene in un livello poco interessante e abbastanza intricato che non fa ben sperare per le fasi successive, impressione fortunatamente smentita non appena il gioco entra nel vivo.
Ma andiamo con ordine: il tutto comincia ovviamente con Sly, impegnato a intrufolarsi in un museo per trafugare il solito artefatto. Il procione è la punta di diamante del gruppo, un leader che in verità non è propriamente né braccio né mente, ruoli ricoperti rispettivamente da Murray e Bentley. Le mosse a disposizione di Sly gli permettono comunque di avanzare furtivamente con tanto di doppio salto e tasto dedicato per agganciarsi ad alcune strutture, che siano cavi sospesi o travi, indicate peraltro da un leggero e mai troppo indiscreto alone azzurrino.
Tra le altre mosse a disposizione di Sly figura anche la possibilità di arraffare i possedimenti degli ignari nemici grazie al caratteristico gancio. Una novità che verrà introdotta in questo capitolo riguarda i costumi che Sly dovrà recuperare e utilizzare nei vari livelli: nel primo e unico livello disponibile per l'anteprima, il Giappone feudale, il costume in questione è un'armatura da samurai che permette a Sly di passare indisturbato tra i nemici, evitare i danni derivanti dal fuoco e rispedire al mittente palle infuocate tramite l'uso dello scudo.
"La tartaruga Bentley mette in mostra la sua natura hi-tech con braccia meccaniche, congegni di vario tipo e la capacità di penetrare nei sistemi di difesa elettronici"
La tartaruga Bentley viene introdotta per seconda e mette ben presto in mostra la sua natura hi-tech tra braccia meccaniche identiche a quelle del Dr. Octopus, congegni di vario tipo (primo tra tutti la sedia a rotelle in grado di fluttuare brevemente in un valido surrogato del classico doppio salto) e la capacità di penetrare nei sistemi di difesa elettronici. Queste sezioni in particolare si risolvono in una serie di mini-giochi di vario tipo, da sparatutto a scorrimento con tanto di potenziamenti progressivi alla R-Type a varianti di Marble Madness (o Super Monkey Ball per fare un esempio più recente). Queste ultime sono in grado di sfruttare anche i sensori giroscopici del Sixaxis e in generale i mini-giochi di hacking sembrano curati a dovere anche nella durata, che rimane nei limiti giusti per rendere le sezioni dei buoni diversivi senza tirarla troppo per le lunghe.
Ultimo del gruppo iniziale è l'ippopotamo Murray, che dopo gli sgattaiolamenti di Sly e le elucubrazioni di Bentley, aggiunge varietà in maniera più diretta grazie all'impiego di un po' di sana ed efficace forza bruta. Oltre a picchiare duro, Murray può anche trasportare oggetti pesanti e farsi sentire quando la stazza conta, anche se in una particolare situazione occorsa nel primo livello lo abbiamo visto vestire i panni dell'improbabile protagonista di un mini-rhythm game.
La varietà insomma sembra esserci e il personaggio che rimane più nei canoni sembra essere proprio Sly, che comunque trova le sue varianti negli antenati che via via verranno salvati dal gruppo nel corso delle visite alle varie epoche. Nel livello a tema giapponese l'antenato in questione è il ninja Rioichi Cooper, in grado di combattere in maniera più elaborata rispetto a Sly e di utilizzare un salto di notevoli proporzioni, obbligatorio per superare alcuni passaggi.
"L'anima cartoon stavolta non è utilizzata come un ostaggio dietro cui nascondere modelli poligonali spigolosi e texture blande"
Il gameplay insomma sembra decollare dopo la sacrificata introduzione, rivelando molte possibilità e una struttura abbastanza vasta. Tra una missione e l'altra il gruppo si ritrova nel covo della banda, che funge da menu interattivo per gestire gli oggetti collezionabili e alcune funzioni da sbloccare, nonché per visitare lo shop virtuale LadroNet per acquistare mosse supplementari per i personaggi. Le monete possono essere recuperate in vari modi che vanno dal distruggere elementi fissi dello scenario al rubare ai nemici, e l'impressione trasmessa dalle prime fasi di gioco è che con un minimo di impegno si possa raccogliere una quantità di monete sufficiente ad acquistare i potenziamenti voluti senza troppi problemi.
Ogni livello può essere visitato liberamente con un personaggio a scelta oppure con quello designato ad affrontare una missione utile a far progredire gli eventi. Il livello provato si è dimostrato piuttosto esteso e ricco di oggetti da recuperare, come bottiglie o preziosi da riportare al covo entro un tempo limite senza allertare i nemici. Riuscire a collezionare tutti gli oggetti non sembra impresa da poco e dovrebbe garantire un'attività secondaria piuttosto intensa e articolata a chi contempla il 100% come unica percentuale di completamento di un gioco.
La sfavorevole impressione iniziale viene poi smentita anche dal punto di vista visivo: gli angusti e monotoni vicoletti parigini dell'introduzione cedono ben presto il passo a un primo livello ampio, colorato e pieno di scorciatoie, con passaggi segreti ed elementi da sfruttare per spostarsi. A differenza di quanto accade troppo spesso, l'anima cartoon non è utilizzata forzatamente come un ostaggio dietro cui nascondere modelli poligonali spigolosi e texture blande: il cel shading in questo caso viene utilizzato a dovere, e accoppiato alla cura del particolare che Sanzaru aveva già messo in mostra durante l'operazione di lifting della serie, si traduce in livelli evocativi, vivaci e stilisticamente azzeccati.
"I dubbi sono per ora concentrati principalmente sul livello di sfida, apparso relativamente basso"
Basta dare un'occhiata alle decorazioni degli interni durante le prime missioni per capire che il team di sviluppo non si è limitato a stipare elementi riempitivi qua e là: in alcuni casi anche gli oggetti più semplici non vanno in pezzi al primo colpo e vantano animazioni e aspetti intermedi. Da questo punto di vista Sly e la sua banda sembrano potersi presentarsi alla rimpatriata con una veste adeguata all'occasione.
Pur se vario e ben strutturato, Sly Cooper: Ladri nel Tempo sembra però al momento piuttosto facile nella sua progressione. Lo stealth è spartano e non è regolato da meccaniche particolarmente impegnative, così come gli scontri non sembrano richiedere utilizzi particolarmente studiati delle mosse. Al momento il gioco sembra confondere accessibilità con semplicità, sia per la curva di difficoltà non molto elevata che per il sistema molto permissivo in quanto a errori e relativi checkpoint da cui ripartire.
Le differenti caratteristiche dei personaggi sono di contro messe a frutto in maniera convincente e l'azione monta con un buon ritmo e varietà di situazioni. Parliamo comunque di impressioni basate sul singolo livello che ci è stato possibile giocare e ci sarà tempo per valutare l'esperienza offerta da Sly Cooper: Ladri nel Tempo nella sua interezza in sede di review.
La migliore testimonianza della bontà del lavoro svolto finora da Sanzaru Games è la constatazione che, nonostante la semplicità con la quale si riesce a incedere nella missione, il titolo inanella personaggi, situazioni e mini-giochi differenti con un tale ritmo che le prime ore trascorrono speditamente in un soddisfacente crescendo.
"Le prime ore trascorrono speditamente in un soddisfacente crescendo"
Le premesse per un ritorno in grande stile ci sono insomma tutte e i dubbi sono per ora concentrati principalmente sul livello di sfida, apparso relativamente basso. L'entusiasmo dimostrato da Sanzaru Games verso la serie con la realizzazione di propria iniziativa del prototipo che ha poi convinto Sony ad affidarle i lavori, si riflette in maniera evidente nel gioco e incoraggia a credere che la qualità possa mantenersi sullo stesso livello fino in fondo.
L'impressione iniziale è, come avrete ormai capito, positiva: pur se semplice da affrontare, questo primo giro con la banda di Sly Cooper si è rivelato decisamente animato, divertente e in grado di lasciare quella voglia di giocare qualche minuto in più di cui non vorremmo mai sentire la mancanza. Le credenziali di Sly sono ottime e lasciano sperare in un ritorno in grande stile: non ci resta che attendere la review per il giudizio definitivo.