Sonic and SEGA All-Stars Racing Transformed - preview
Ma che se ne fa Sonic di una macchina?
Il mondo dello sviluppo dei videogiochi è crudele almeno quanto la savana africana. Te ne stai lì bello tranquillo a sviluppare il tuo gioco, ottimizzando le meccaniche che potrebbero farlo risaltare nella mischia, scremando le idee buone da quelle cattive, quando all'improvviso il tuo concorrente diretto annuncia alla stampa idee molto simili alle tue, per un titolo più famoso del tuo, e che uscirà prima del tuo. E a te non resta altro che fare buon viso a cattivo gioco, sperando che la gente ti creda quando cerchi di dirgli che non sei un copione.
Quanto appena descritto è esattamente ciò che è successo a Sumo Digital. Con il primo Sonic and SEGA All-Stars Racing erano riusciti a ritagliarsi una piccola nicchia in un genere pressoché dominato da Nintendo, e con questo seguito lo studio di Sheffield era pronto a differenziarsi ulteriormente dalla concorrenza. Poi Mario Kart 7 ha mostrato le sue carte, piene di mezzi volanti e motoscafi, e i Sumo Digital hanno subito l'equivalente in real life di beccarsi un guscio blu a un passo dal traguardo.
Come avrete dunque capito, il punto di forza di Sonic & SEGA All-Stars Racing Transformed è che il vostro kart occasionalmente può diventare una barca o un aeroplano, in base alle condizioni offerte dalla pista, con un conseguente cambio nella guidabilità del mezzo.
Rispetto a Mario Kart 7 nelle sessioni acquatiche non andrete sott'acqua rimanendo in superficie, mentre in quelle volanti guiderete veri e proprio aerei, quindi con libertà di movimento a 360 gradi rispetto a un aliante, ma il concetto di fondo è lo stesso.
Fortunatamente, al di là di tristi storie di destini paralleli e coincidenze maledette, il gioco non è affatto male. Le piste provate si sono rivelate coloratissime, divertenti da giocare e ispirate, con una buona varietà di situazioni. Non è raro guidare in tunnel che sfociano in canyon profondissimi, per poi atterrare su stradine di montagna che a loro volta si tuffano in un lago pieno di pesci pronti a saltare fuori dall'acqua e rallentarvi.
I power-up sono bastardi al punto giusto, con il consueto ventaglio di possibilità che vanno dal missile teleguidato alla banana, passando per i turbo boost e così via. In generale dunque, ci sono le premesse per creare un contesto ricco di competizione e cattiveria, in grado di trasformare un gruppo di amici fraterni in un branco di selvaggi pronti a faide generazionali per uno sgarro.
In termini puramente simulativi, sempre che abbia senso parlare di simulazione in un gioco di corse fra kart che diventano aerei, è piacevole notare come il tutto sia gestito da un motore fisico dotato di una certa accuratezza, che ha una particolare influenza quando ci si trova a dover gestire il proprio mezzo tra i flutti.
"È piacevole notare come il tutto sia gestito da un motore fisico dotato di una certa accuratezza"
Questo diventa particolarmente importante quando, dopo aver preso un'onda con la giusta angolazione, si ottiene quel tanto di spinta che basta a spiccare un salto e fare un paio di trick, che oltre a farsi belli con gli amici servono a guadagnare un piccolo boost che può fare la differenza in un match serrato.
Ovviamente anche saper sfruttare le derapate il più a lungo possibile è un ottimo metodo per aumentare temporaneamente la propria velocità, mentre il retro del vostro kart prende letteralmente fuoco per rendere il tutto ancora più esaltante.
Dunque in definitiva ci troviamo di fronte a un gioco di kart molto classico, in cui c'è bisogno di un pizzico di abilità nella guida, pieno power-up, armi, molto bilanciato e con qualche idea interessante, per lo più localizzate nel design delle piste.
Per adesso abbiamo messo le mani solo su un paio di tracciati, quello dedicato a Panzer Dragoon e quello di Monkey Ball. Pur con ambientazioni completamente differenti, oscure e medievaleggianti nel primo caso, buffe e colorate nel secondo, entrambe le piste condividono un design ricco di percorsi alternativi e scorciatoie, molto più rischiose rispetto alla strada normale ma che permettono di ritrovarsi facilmente di fronte agli avversari più prudenti.
"Un altro fattore interessante è che i tracciati potrebbero cambiare giro dopo giro"
Un altro fattore interessante è che i tracciati potrebbero cambiare giro dopo giro, e là dove una volta si trovava una curva larga potrebbe apparirvi una strettoia o un salto. Ad esempio, nel tracciato di Panzer Dragoon dopo il primo giro una parte della pista viene distrutta, costringendovi a tuffarvi in acqua al secondo giro e a volare nel terzo.
Ovviamente, visto che sono coinvolti titoli e personaggi che coprono un arco pluridecennale, parte del divertimento è dato anche dall'effetto nostalgia dei 25 personaggi rivelati fino ad ora, che vanno dall'intero cast della saga di Sonic fino ai protagonisti di Golden Axe come Gilius Thunderhead, che da nano tosto e barbuto qual è se ne va in giro su un enorme tartaruga.
Tocchi come questo renderanno il gioco ancora più appetibile non solo ai fan di SEGA ma anche a tutti i giocatori più datati, che cercano un titolo alla Mario Kart senza dover o poter comprare una console Nintendo.
Per questo motivo, tutto sommato, il paragone con Mario Kart potrebbe non rivelarsi dannoso per Sonic & SEGA All-Stars Racing Transformed, anzi il pubblico potrebbe essere troppo impegnato a divertirsi per farci caso.