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Soul Sacrifice - review

Il contributo di Infaune al rilancio della PS Vita.

Atteso da molti come il messia che salverà le sorti di una PlayStation Vita in difficoltà, Soul Sacrifice di Keiji Inafune è finalmente a un passo dall'uscita nei negozi. Dopo aver avuto la possibilità di testare a lungo la versione finale del gioco siamo qui per tirare le somme e stabilire se gli sforzi del team di sviluppo siano bastati a dar vita a un'esperienza memorabile.

Se c'è una cosa di cui Soul Sacrifice non è privo, quella è di certo l'identità, visto che nonostante i ripetuti paragoni con la saga di Monster Hunter (colpevolmente assente dal catalogo della console portatile di Sony), la creatura di Inafune si è rivelata in grado di lasciare un segno ben definito nel cuore dei giocatori che le daranno fiducia.

L'avventura inizia in modo estremamente brutale, mettendo il giocatore nei panni di un misterioso prigioniero alla mercé del temibile stregone di nome Magusar. Dopo aver assistito alla sconvolgente fine di un altro detenuto il protagonista entra in possesso del Librom, un tomo animato fermamente intenzionato a trasferire tutta la propria conoscenza all'interno del nuovo padrone.

Dopo pochi minuti, infatti, il libro parlante spiega come leggendo le storie celate tra le sue pagine il corpo dell'inerme prigioniero sarà in grado di assorbire e apprendere incredibili poteri magici, oltre a comprendere l'animo di Magusar seguendone le orme e scoprendo i motivi che lo hanno trasformato nell'essere terrificante che tutti conoscono.

La lettura del Librom può essere interrotta in qualsiasi momento. Al giocatore è perfino data la libertà di scegliere quando affrontare Magusar, a suo rischio e pericolo.

Le pagine del Librum, tuttavia, non sono immediatamente disponibili per essere vissute ma devono essere sbloccate gradualmente, un ricordo alla volta. Trattandosi di eventi risalenti a un passato molto lontano, inoltre, il sesso e le fattezze del protagonista dei racconti può essere modificato a piacimento, giustificando con stile la presenza dell'editor del personaggio principale all'interno di un'avventura narrata sotto forma di flashback.

Le prime missioni di Soul Sacrifice vedono il giocatore impegnato a rivivere l'Ordalia dello Stregone, ripercorrendo i passi che portarono il protagonista a compiere il proprio difficile e ineluttabile destino durante il cammino verso il raggiungimento della carica di Stregone.

Questa prima fase, come prevedibile, svolge il ruolo dell'immancabile tutorial, sbloccando lentamente le varie abilità offerte dal gioco e illustrando all'utente tutto ciò che Soul Sacrifice è in grado di mettere a sua disposizione.

Ecco, quindi, che si inizia a prendere dimestichezza col sistema di gestione degli incantesimi studiato da Inafune, dove ogni magia può essere lanciata un numero limitato di volte costringendo a organizzare attentamente il proprio grimorio prima di ogni missione.

In pratica al giocatore è concessa la possibilità di memorizzare solo un massimo di sei incantesimi alla volta, dettaglio che rende la pianificazione prima di ogni livello a dir poco fondamentale. Trovarsi ad affrontare le creature del gioco con l'incantesimo sbagliato può infatti rivelarsi fatale.

"L'avventura inizia mettendo il giocatore nei panni di un misterioso prigioniero alla mercé del temibile stregone di nome Magusar"

Sacrificando un nemico sconfitto si potenzia l'attacco, mentre risparmiandolo e perdonandolo si ottengono dei bonus nella difesa.

Fortunatamente, missione dopo missione ci si rende conto che anche le arene (mai troppo vaste, a dire il vero) possono nascondere preziosi bonus da recuperare esaminando i luoghi giusti. Per scoprire gli elementi interattivi dei livelli basta premere verso il basso la croce direzionale e attivare l'Occhio della Mente. A questo punto non si deve fare altro che raggiungere le zone indicate e tenere premuto il tasto X per ottenere armi, armature elementali, preziose cure e altri oggetti di indiscutibile utilità, come la ricarica dei poteri.

Ogni volta che si abbatte un nemico, inoltre, è possibile scegliere se sacrificarlo o salvarlo (un po' come accadeva in Dante's Inferno, per intenderci), ottenendo in cambio bonus di natura differente a seconda dell'azione effettuata.

Proseguendo con la storia, godendosi nel frattempo i divertenti siparietti dell'irriverente Librom (provate a toccarlo col dito facendolo cadere!), si entra in contatto con elementi sempre più profondi e oscuri della magia di Magusar, che coinvolgono l'uso di sigilli incantati sul braccio destro (utili per ottenere bonus permanenti) e, soprattutto, una serie di rituali particolarmente potenti capaci di cambiare con un semplice tocco del Touch Screen l'andamento di una missione.

Per poter essere attivati, tuttavia, i rituali oscuri richiedono il sacrificio di parti più o meno importanti del corpo dello stregone, dinamica che li rende estremamente rischiosi e, soprattutto, utilizzabili con parsimonia. Una volta effettuato un sacrificio, infatti, il rituale oscuro associato alla parte sacrificata non può essere utilizzato fino al ripristino della parte stessa.

"I rituali oscuri richiedono il sacrificio di parti più o meno importanti del corpo dello stregone"

Keiji Inafune ci parla di Soul Sacrifice.

Tale operazione può essere portata a termine attraverso l'uso di una quantità variabile di lacrime di Librom, che il grimorio rilascia ciclicamente consigliando al giocatore di raccoglierle e di farne buon uso.

Di capitolo in capitolo l'interessante storia del compagno di Magusar si sviluppa davanti agli occhi del giocatore, mostrando un personaggio tormentato dal rimorso di una perdita, dal presagio della fine del mondo e da un braccio maledetto assetato di sangue che lo conduce verso una follia sempre più evidente.

Nonostante qualche cliché di troppo, la narrazione piacevole e i dialoghi ricchi rendono la trama di Soul Sacrifice piuttosto godibile, mantenendo su livelli sempre piuttosto elevati l'interesse del giocatore verso il racconto.

Le Cronache dei Folli, così sono chiamate le storie narrate all'interno del Librom, sono divise in vari capitoli che raccontano frammenti diversi della vita del protagonista. Dopo l'Ordalia dello Stregone è possibile conoscere gli stregoni amici dell'eroe, oppure completare i Patti di Avalon, missioni esplorative legate alla ricerca di oggetti o alla distruzione di particolari tipologie di mostri associati al Desiderio, all'Espiazione e ad altre categorie di questo genere.

"La narrazione piacevole e i dialoghi ricchi rendono la trama piuttosto godibile"

Giocando in multiplayer la pianificazione prima di ogni missione è fondamentale, così come l'approccio a ogni combattimento.

Una proposta narrativa tanto ricca, varia e coinvolgente è fortunatamente sostenuto da una realizzazione tecnico-artistica all'altezza, in particolare dal punto di vista del design. Sebbene tecnicamente Soul Sacrifice non faccia gridare al miracolo, la qualità del lavoro artistico svolto dai ragazzi di Comcept è capace di dare all'intera produzione una marcia in più.

I fan di Berserk, in particolare, non faticheranno a notare una profonda influenza dell'opera di Kentaro Miura. I demoni grotteschi nati dai vizi, dalla depravazione e dalle perversioni di uomini e animali, la costante presenza del sacrificio come mezzo di passaggio dalla semplice umanità alla devastante potenza del mondo spirituale, le ambientazioni surreali capaci di dare a figure normalissime un aspetto a dir poco inquietante, donano all'ultima fatica di Inafune la giusta dose di carattere per entrare nel cuore dei giocatori.

Tutto questo è ulteriormente arricchito dal monumentale lavoro fatto dal team nella costruzione di un mondo caratterizzato da una propria mitologia ricca, appassionante e capace di reinterpretare figure chiave dell'immaginario delle fiabe tradizionali.

In Soul Sacrifice creature come il Ciclope, la Valkiria, i Goblin e tante altre immagini a cui mille saghe fantasy ci hanno abituati vengono descritte e rappresentate in modo completamente diverso, con tanto di genesi superbamente raccontate nelle pagine del Librom e liberamente consultabili con il semplice tocco del Touch Screen della console.

"Pur essendo un'esperienza godibile anche in solitaria, Soul Sacrifice offre il meglio se affrontato con altri quattro giocatori"

Considerando che la trama gradevole è affiancata da un gameplay profondo e ricco di elementi da tenere sotto controllo, è evidente quanto questo titolo per PlayStation Vita possa essere considerato un successo, almeno dal punto di vista del design e della realizzazione generale.

Pur essendo un'esperienza godibile anche in solitaria, l'avventura di Soul Sacrifice offre il meglio se affrontata in compagnia fino a un massimo di quattro giocatori, principalmente grazie alla struttura bilanciata messa insieme da Inafune e dal suo team.

Il fatto di dover costruire con cura la build del proprio personaggio di missione in missione avendo a disposizione una coperta sostanzialmente troppo piccola, rende la cooperazione fra più persone particolarmente utile e funzionale, spingendo a creare personaggi più o meno specializzati in modo da venire incontro al proprio stile di gioco.

Ecco, quindi, che mentre in single player la sfida sta nel trovare combinazioni il più possibile bilanciate, capaci di garantire una buona difesa, la possibilità di curarsi e un attacco adeguato e adatto alla tipologia di nemici da affrontare (tappando i buchi con i compagni controllati dall'IA, durante le missioni di gruppo), in multiplayer ogni personaggio può essere costruito per coprire nel migliore dei modi un elemento specifico della strategia globale, esattamente come accade negli MMO più tradizionali.

"Particolarmente gradite, inoltre, le possibilità offerte dall'applicazione Near, attraverso la quale si possono scambiare con altri utenti i poteri sbloccati"

Il trailer di Soul Sacrifice.

Considerando che stiamo parlando di un gioco d'azione portatile, si tratta di un elemento di particolare importanza che rende Soul Sacrifice un titolo godibile e capace di invogliare gli utenti a collaborare organizzando intense sessioni multiplayer, online o in modalità Ad hoc, esattamente come accade da anni con Monster Hunter.

Particolarmente gradite, inoltre, le possibilità offerte dall'applicazione Near, attraverso la quale si possono scambiare con altri utenti i poteri sbloccati (o creati attraverso fusioni e potenziamenti) durante l'avventura, o ascoltare misteriosi "sussurri" da riportare a Librom per apportare interessanti modifiche alle missioni scritte al suo interno.

Sicuramente è presto per capire se Soul Sacrifice riuscirà a raggiungere i medesimi risultati di Monster Huntern, campione di incassi Capcom, ma l'ultima fatica di Inafune ha tutte le carte in tavola per riuscire nell'impresa, con l'unico vero ostacolo rappresentato dalla base installata della console su cui il gioco è stato lanciato.

9 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Soul Sacrifice

PlayStation Vita

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