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Special Forces Team X - review

Una sfida al multiplayer di Gears of War? Forse no…

L'originalità non è tutto ma aiuta, soprattutto se si parla di videogiochi. In un marasma di titoli sempre uguali, emergere è solo questione di stile. Un'unica idea ardita, su cui magari basare il proprio gameplay, può fare la differenza tra un capolavoro e un clamoroso insuccesso. Lo sanno bene i giocatori di Minecraft, rapiti da una coraggiosa intuizione degli sviluppatori del titolo, quella di lasciare all'utente il compito di plasmare il proprio mondo di gioco e, quindi, la propria esperienza.

Special Forces Team X fa leva sullo stesso principio, proponendo al giocatore una trovata singolare su cui modellare poi le proprie partite. Abbandonate infatti le arene prefabbricate che fanno da sfondo a tutti gli altri esponenti del genere, Team X guarda a questo aspetto da una diversa prospettiva, lasciando ai giocatori il compito di costruire il proprio campo da gioco in modo semplice e intuitivo.

Niente complessi editor di mappe su cui perder tempo smanettando per interi pomeriggi, niente costosi pacchetti da scaricare (o almeno non ancora), e niente orpelli che distraggano dal gameplay nudo e crudo. L'intuizione dei ragazzi di Zombie Studios è stata semplicemente di dividere una mappa di gioco rettangolare in tre sezioni: Sezione A, Sezione B e Sezione C. Tre slot, ciascuno poi occupato da uno dei nove moduli messi a disposizione del giocatore e selezionati dai giocatori stessi all'interno della lobby di gioco.

L'approccio stealth non è da sottovalutare. Potrete sgusciare dietro un nemico e atterrarlo con uno spettacolare quanto silenzioso corpo a corpo.

Come accade tutto ciò? Tramite una democratica votazione. All'interno della lobby ciascuno dei partecipanti alla partita potrà esprimere il proprio voto, selezionando una preferenza per ognuna delle sezioni. Se la maggioranza dei partecipanti vuole posizionare nella parte A della mappa una componente chiamata "cantiere", allora nella sezione A sarà piazzato automaticamente un cantiere. Lo stesso avviene per le altre due, che insieme produrranno una mappa composta dai tre moduli che hanno ottenuto più voti all'interno della lobby di attesa.

Un sistema ingegnoso e congeniale allo stile di gioco, questo, che conferisce una certa varietà grazie anche alla possibilità di ottenere oltre un centinaio di combinazioni, il tutto partendo dai soli nove moduli messi a disposizione dei giocatori. Fatta eccezione per questa importante peculiarità, il gioco si configura come un semplice sparatutto online in terza persona. Le basilari Capture the Flag e Team Deathmatch sono ancora ben radicate nel suo gameplay, affiancate però a modalità più atipiche e divertenti.

"Special Forces Team X lascia ai giocatori il compito di costruire il proprio campo da gioco in modo semplice e intuitivo"

A sostituire la solita King of the Hill vi sono ad esempio Control Points e Hot Zone. Nella prima dovrete controllare tre piccole stazioni di comunicazione (posizionate una per modulo), che secondo il background narrativo del titolo, invieranno dati sensibili al governo che ha assodato la vostra squadra di mercenari. Nella seconda invece, sono evidenziate sulla mappa tre zone, le meno difendibili. A voi spetterà il compito di schierarvici le vostre truppe sino a che la zona non si sarà raffreddata, per poi passare a una delle successive.

Seminascoste tra le arene, ci sono alcune delle armi più interessanti. Il railgun è forse il più devastante ma la nostra preferita resta la motosega.

Interessante anche High Value Target, in cui a un giocatore random di una delle due squadre viene assegnata una "importanza" superiore alla media. Questo giocatore guadagna infatti 2 kill per uccisione, ma se viene ucciso la squadra avversaria ne guadagna ben cinque.

Special Forces Team X possiede quindi un totale di sei modalità, un po' poche per poter catturare l'attenzione dei giocatori più navigati, ma più che sufficienti per i meno esperti o per chi cerca un primo punto d'approccio attraverso cui affacciarsi al genere degli sparatutto tattici a squadre. Peccato che nonostante le premesse il titolo inciampi sul comparto tecnico, che ne compromette non poco la qualità e la corrispettiva votazione finale. A una grafica pulita e cartoonesca, infatti, si associano numerose imperfezioni del motore di gioco, in grado di minare persino l'esito delle partite. Troppo spesso siamo stati in grado di freddare nemici ben nascosti da solide coperture in cemento, o di nasconderci dietro una parte già occupata da un compagno di squadra, compenetrando il suo modello poligonale e occupando in due la stessa copertura.

"Special Forces Team X possiede quindi un totale di sei modalità, un po' poche per poter catturare l'attenzione dei giocatori più navigati"

Troppe volte, nell'arco delle nostre sortite ci è capitato di assistere a pensanti rallentamenti nelle animazioni dei personaggi, che parevano scivolare sulla mappa invece che camminare normalmente (un po' come accadeva nelle vecchie versioni di The Elder Scroll).

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Non sono stati rari neanche freeze nella lobby e nelle schermate di matchmaking, ad esempio quando per sbaglio ci è capitato di selezionare una partita già occupata da 16 giocatori, il tetto massimo che il gioco consente. Una situazione in cui abbiamo dovuto sopportare un'infinita schermata di caricamento, che ci ha alfine costretto a riavviare il gioco.

Ci è capitato persino di assistere a scatti inconsulti del motore grafico, che a inizio partita non riesce bene ad assestarsi, per non parlare poi di un fastidioso problema di v-sync, che neanche dell'apposito filtro grafico (con conseguente perdita di fluidità sui PC meno potenti) è in grado di risolvere.

"Special Forces Team X, eccezion fatta per i bug, si propone come un'alternativa low cost ai vari Ghost Recon e Gears of War"

Un vero peccato se si considera che Special Forces Team X, eccezion fatta per questi gravi difetti, si propone come un'alternativa low cost ai vari Ghost Recon, Gears of War e affini che affollano il panorama videoludico odierno. Un'alternativa forte della semplicità d'approccio che il titolo lascia trasparire, ottenuta tramite un sapiente equilibrio del gameplay, e di una telecamera in terza persona che mette in risalto il gioco dai tanti FPS presenti sul mercato.

Il gioco di squadra è necessario per aver ragione dei nemici. Il nostro consiglio è di sfruttate le coperture e guardatevi le spalle a vicenda.

La soglia d'apprendimento, ben bilanciata, consente anche ai neofiti di affacciarsi al mondo di Team X senza paura di esser utilizzati sin da subito alla stregua di semplici bersagli umani. Un esempio di come ciò avvenga risiede nel peculiare sistema di respawn utilizzato. Per evitare di esser presi di mira dai soliti camper che affliggono questo tipo di giochi, sono state eliminate le postazioni fisse di respawn. Per rientrare in gioco vi basterà seguire l'azione dalla prospettiva di uno dei vostri compagni, per poi apparire alle sue spalle al termine del periodo di attesa. Un sistema che invoglia al gioco di squadra, rendendo il titolo fresco e divertente.

Una freschezza ottenuta anche grazie a qualche piccolo tocco di classe, come il supporto alle tastiere retroilluminate, che s'illumineranno automaticamente del colore della vostra squadra, o l'arsenale che propone gradevoli aggiunte. Nulla di trascendente, certo, ma potrete contare su una decina di armi su licenza realmente esistenti e su alcuni gadget poco convenzionali. Uno tra tutti, un feroce doberman utile a sbranare i nemici sotto copertura.

" Una volta interiorizzate le meccaniche più originali e il peculiare sistema di gestione delle mappe, si avverte una certa sensazione di déjà-vu"

Sorge però spontanea una preoccupazione. Special Forces Team X è un titolo che nell'arco della nostra prova siamo stati in grado di giocare e di apprezzare, ma che ci ha lasciato anche qualche dubbio. Una volta interiorizzate le meccaniche più originali e il peculiare sistema di gestione delle mappe, ci si rende conto che tutto il titolo è permeato da una certa sensazione di déjà-vu, come se nel tentativo di distaccarsi dai suoi più agguerriti concorrenti, avesse finito per assomigliarvi, ponendo le basi per un paragone che, forse, sarebbe stato meglio evitare.

Il trailer ufficiale di Special Forces: Team X.

Simile a Counter Strike: Global Offence, non possiede l'appeal del titolo Valve e, peraltro, costa quasi il doppio. Simile per comparto grafico a Borderlands, non raggiunge né lo stile né la goliardia del capolavoro Gearbox. Inoltre si posiziona in un mercato dove la stragrande maggioranza dei titoli del genere è ormai completamente gratuita, partendo in una situazione di sensibile svantaggio nei confronti dei suoi concorrenti meno conosciuti.

Che Team X sia un titolo valido e giocabile è quindi innegabile ma al momento non riesce a raggiungere la sufficienza, restando impantanato nei troppi bug che abbiamo riscontrato durante la prova. Sentitevi quindi liberi di aggiungere un punto qualora questi venissero sistemati, fermo restando che il gioco non ha le credenziali per combattere ad armi pari con Team Fortress, Planetside e i vari free to play che affollano il panorama videoludico.

5 / 10
Avatar di Fabio Davide
Fabio Davide: Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.

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Special Forces: Team X

Xbox 360, PC

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