Star Wars: The Old Republic - hands on
La Forza scorre potente in questa Beta!
Siamo agli sgoccioli e manca poco meno di un mese alla release di Star Wars: The Old Republic e Bioware, per testare i server di gioco, ha deciso di invitare decine di migliaia di giocatori per eseguire uno stress test di tutto rispetto e tra queste migliaia di giocatori c'erano anche i redattori di Eurogamer.it, che non si sono lasciati sfuggire la ghiotta occasione di testare questo MMORPG, ultimo grande colpo di un 2011 ricco di soddisfazioni videoludiche.
Avevo avuto già l'occasione di provare Star Wars: The Old Republic alla Gamescom di Colonia, giocando una mezzoretta in uno stand pieno fino come un uovo di fan impazziti. La prova è stata allora piuttosto sommaria, ma mi aveva dato una rapida idea di quello che il gioco è. Il beta test di fine settimana si è rivelato invece lungo abbastanza per capire meglio come funzioni questo nuovo MMORPG, per fugare qualche dubbio, destare qualche perplessità e, diciamocelo, per far rinascere il fan bambino di Star Wars che c'è in me.
Perché una cosa va detta: nessun videogioco su Star Wars (sì, neanche Star Wars Galaxiti) si è mai avvicinato all'atmosfera e alla filosofia che sta dietro ai film come questo MMO di BioWare. Fan di Star Wars, siete avvisati!
Dopo aver scaricato i 20 giga del client, avviene la prima delle numerose scelte che si dovranno compiere nel gioco. Impero o Repubblica? È possibile scegliere tra 4 razze (gentil sesso annesso), ognuna delle quali offre un bonus particolare. La personalizzazione del personaggio si attesta su buoni livelli per essere un MMORPG: oltre alla classiche pettinature, trucchi, colori della pelle e compagnia bella, è possibile modificare la corporatura del proprio alter ego virtuale. Tra quelle disponibili c'è persino la taglia "ciccione"!
"Scegliere una fazione rispetto a un'altra non comporta grandi cambiamenti a livello di gameplay."
Scegliere una fazione rispetto a un'altra non comporta grandi cambiamenti a livello di gameplay: un Sith Warrior ha esattamente le stesse caratteristiche e skill di un Jedi Knight. Quello che cambia, invece, sono le quest. "Eh grazie" direte voi: è normale, sono due fazioni diverse! È vero, sono due fazioni diverse ma la storia cambia notevolmente. Il concetto di storia e quest di classe in SWTOR è infatti qui portato all'estremo.
In World of Warcraft c'erano le quest per tutti e qualche quest di classe. In Star Wars: The Old Republic ci sono le quest di classe e qualche quest per tutti. Il gioco ruota attorno alla storia del vostro personaggio e, scusate se mi ripeto, racconta la vostra storia. Partire come un Sith Warrior significa farsi strada attraverso una tomba per recuperare l'arma della nostra "iniziazione" e uccidere un altro adepto Sith. Partire come un Jedi Knight significa cominciare l'addestramento Jedi e venire interrotti da una serie di eventi che porteranno al primo scontro contro… no, non vi sto a spoilerare la trama, non me lo perdonereste mai!
"Quando BioWare afferma che è possibile giocare a SWTOR come a un gioco single player, dice la verità."
Quando gli sviluppatori affermavano che è possibile giocare Star Wars: The Old Republic come un gioco single player, dicevano davvero la verità. La storia, le zone i dialoghi, tutto ricorda quel capolavoro BioWare passato alla storia come Knights of the Old Republic. La sensazione di dejà vu è stata molto forte, e devo essere sincero, mi ha fatto molto piacere.
Ma questo SWTOR come si gioca? Ve lo dico con franchezza: esattamente come World of Warcraft, ma con un'unica grande differenza: non c'è l'auto attack! Per attaccare un nemico è necessario cliccare sulla barra delle skill: se non si clicca nulla, l'avatar cercherà semplicemente di parare i colpi.
Il Jedi Knigt e il Sith Warrior hanno a disposizione una barra che ricorda molto la "rage" di WoW. Possono utilizzare solamente le spade laser e indossare armature medie (almeno all'inizio): con una successiva specializzazione della classe disponibile al livello 10, sarà possibile scegliere se diventare DPS o Tank. Gli Jedi Knight DPS, ovvero i Sentinel, hanno skill completamente diverse rispetto ai tank e possono utilizzare due spade laser contemporaneamente. I Tank ,invece, hanno skill che aumentano armatura e diminuzione dei danni: insomma, le classiche regole dei MMORPG. E una volta scelta la propria specializzazione, non si torna più indietro…
Se un lettore si fermasse a leggere qui, bollerebbe Star Wars: The Old Republic come un clone di World of Warcraft con le spade laser e qualche quest diversa. Il bello di provare un gioco per 15 ore in 3 giorni è che si può scavare più a fondo e avere una panoramica più ampia.
"È facile bollare Star Wars: The Old Republic come un Word of Warcraft con le spade laser."
Ogni personaggio, non importa se Sith o Jedi, se dell'Impero o della Repubblica, presenta un allineamento. L'allineamento viene definito dalle scelte che il giocatore compie durante le quest, e dai dialoghi: se decidete di essere buoni il gioco vi premierà con dei punti "bontà", viceversa se vorrete essere malvagi verrete premiati con dei punti "malvagità". Cosa comporta essere buoni o cattivi? Che alcuni oggetti vi saranno preclusi. In una instance (su questo torneremo più tardi) viene droppata una bellissima spada laser: da buon niubbo la "needo" (anche qui c'è il sistema "need or greed") e la vinco: peccato che non la potessi usare perché il mio avatar era troppo buono!
Un discorso analogo andrà poi fatto per la attività sociali: facendo gruppo con altre persone e vincendo delle sfide dialettiche, si acquisteranno dei "punti sociali" che sbloccheranno le relative ricompense da degli appositi mercanti. Le sfide le approfondiremo più avanti, quello che ci preme sottolineare è che si tratta di un modo in più per spingere la gente a non giocare in solitaria, visto che alcuni dei completi che si renderanno disponibili più avanti sono "sockettabili" e dunque di un certo interesse.
Ritornando al discorso delle quest, ci sono un paio di novità: esiste sempre il "quest giver" da cui prendere e consegnare la quest, ma ci sono anche delle missioni che vengono attivate quando si entra in una zona particolare o si uccide un nemico preciso. Queste sono le solite "Uccidi X nemici" o "raccogli X cose": ciò che ho particolarmente apprezzato è che tali quest, nonostante non siano altro che dei riempitivi che mascherano il farming che ben conosciamo, non sono mai noiose. Mi spiego meglio: in una quest dovevo disattivare 4 pannelli ma uccidendo un nemico ho attivato un'altra quest che comportava l'uccisione di un tot di nemici. Ho completato anche questa missione secondaria senza neanche accorgermene, e non ho avuto l'impressione di farmare perché stavo già facendo l'altra quest.
"Facendo gruppo con altre persone e vincendo delle sfide dialettiche, si acquisteranno dei punti sociali."
Esistono poi come in WoW le missioni che richiedono l'aiuto di un altro giocatore. Vengono chiamate Heroic e di norma non sono molto complicate. Ne ho potute concludere giusto un paio, e non le ho trovate particolarmente complesse: quelle che ho fatto, inoltre, non brillavano proprio per originalità.
Ciò che invece volevo assolutamente provare era un'instance. Dopo 5 minuti di "LFG TANK THE ESSELS" in General, il mio gruppo (4 persone) era pronto per partire . La trama era interessante: la stazione orbitale è stata attaccata da una nave Imperiale e la causa è la presenza a bordo di una diplomatica Repubblicana, che come si capirà più avanti nella storia, si muove come un elefante in una cristalleria. I miei sensi di Jedi mi suggerivano che alla fine dell'instance avrei trovato un Sith, che avrei poi dovuto uccidere.
"Le instance non sono solo combattimenti: al loro interno ci sono degli NPC che portano avanti la storia."
L'instance si è rivelata lunga e impegnativa al punto giusto. Abituati a quelle usa e getta di WoW, questa ha richiesto più di un'ora per essere completata: il level design mi è parso molto buono e ispirato, così come l'atmosfera e gli scontri. E siccome a BioWare piace molto giocare con le citazioni, vi ritroverete con un sorrisino stampato in faccia quando vi renderete conto che state rivivendo una piccola scena di Star Wars: a New Hope. L'instance mi è parsa leggermente disabitata e i boss non molto complessi (ultimo a parte) ma c'è da dire che Ragefire Chasm offriva esattamente lo stesso grado di sfida.
Le instance però non sono solo combattimenti: al loro interno ci sono degli NPC chiave che portano avanti la storia. Ci chiederanno cosa vogliamo fare e ci metteranno di fronte a delle scelte: ogni volta che è richiesta una risposta, i 4 giocatori tirano un dado virtuale. Chi ottiene il punteggio più alto, può rispondere. Chi ha scelto una risposta "cattiva"("uccidiamo il Sith e cacciamo via la diplomatica") otterrà comunque i punti "malvagità", anche se non ha vinto il roll. Ogni volta che si risponde ad una domanda, vengono elargiti dei punti "Social", che si accumuleranno nell'apposita barra.
Sul fronte del PvP nulla da eccepire, nel senso che un weekend è troppo poco per dare dei giudizi definitivi. Certo, al momento quando si entra in un battleground è tutto un scintillio di spade laser, segno che lo sbilanciamento nella selezione delle classi è alquanto evidente, e la speranza è che BioWare sia abbastanza brava da giocare col bilanciamento in modo da invogliare i player a non focalizzarsi solo su Jedi e Sith. Le modalità sono bene o male le solite, fatta salva una variante in stile Rollerball (il film) che abbiamo trovato davvero gustosa. Per il resto niente altro da annotare se non la totale assenza di lag e l'ottima tenuta del frame rate, anche nelle fasi più concitate.
"Sul fronte del PvP la speranza è che BioWare riesca a invogliare i player a non focalizzarsi solo su Jedi e Sith."
L'analisi tecnica porta alla luce diverse magagne, alcune di minore entità altre invece più gravi. Possiamo chiudere un occhio sulla mancanza di ombre in alcune zone, visto che il codice era una beta. Quello che invece fa storcere il naso sono le texture e il numero di poligoni generale. Se in alcuni frangenti tocchiamo vette di eccellenza, in altri assistiamo a nemici con texture spalmate del 2007 e pochi poligoni. Le magagne si notano specialmente nei primi piani e quando ci si avvicina a un qualsiasi modello che non sia il personaggio di un giocatore umano.
Il mondo è gigantesco: ci troveremo di fronte costruzioni enormi (il palazzo del Senato di Coruscant è immane), zone aperte, caverne, astronavi e tutto il resto. Il motore riesce a gestire ogni cosa in modo egregio (mai avuto un calo di frame rate) e i problemi sopra citati derivano senza dubbio dal fatto che per gestire locazioni così diverse sia stato necessario scendere a dei compromessi.
Il sonoro è semplicemente fantastico: sono presenti tutti i brani composti per le due trilogie, più altri completamente nuovi. Gli effetti dei folgoratori, delle spade laser e le voci degli alieni sono semplicemente perfetti, e aiutano ancora di più nell'immedesimazione del gioco.
Star Wars: The Old Republic dà un grado di dipendenza molto alto. Sarà la semplicità del gameplay (che non significa essere poco profondi), sarà la bellezza del mondo o il progredire nella propria storia, resta il fatto che c´è moltissima carne al fuoco ancora da scoprire. Crafting, instance, raid, social, potenziamenti, oggetti… insomma, solo dopo averlo provato ci si rende conto che questo MMORPG è davvero enorme, sotto tutti i punti di vista.
Le premesse per essere il prossimo BIG MMO insomma ci sono tutte, e non è neanche un caso che Deathwing abbia deciso di morire proprio in questi giorni...